Bob Marley: one love - Film (2024)

Biopic che descrive stralci della vita di Marley a partire dal suo attentato in Giamaica nel 1976, più alcuni flashback giovanili; rispetto a lavori similari, il film sembra voler rappresentare un quadro generale del carattere e della poetica rastafariana del cantante, più che seguire filologicamente gli eventi, in una sorta di flusso di coscienza che intervalla esibizioni musicali storiche, registrazioni, successi, ideali e rapporti umani di Marley. Bravo Ben-Adir a riproporre l'accento giamaicano, buone la ricostruzione ambientale e storica, ma troppo frammentario e dispersivo.

Biopic arruffato e confuso sulla vita del mitico Bob Marley. Non si capisce bene quale sia la direzione: non è una biografia che segue un preciso senso cronologico e non è l'illustrazione di qualche momento particolare nella vita del cantante. Un'insalatona indigesta che procede per accumulo e non scalda i cuori. Un vero peccato, perché le canzoni del nostro ancora oggi sono bellissime. L'ex moglie Rita, guarda caso anche produttrice, si ritaglia un ruolo gigantesco, ben al di là di quello che le cronache raccontano sia stata la realtà. Men che mediocre.

La storia vera sulla quale si basa il film è bellissima (è un biopic), così come le musiche, ovviamente frutto del genio di Bob Marley. Si partiva quindi con una base formidabile, eppure il film delude. La regia tentenna, gli attori non sono sempre convincenti, l'ordine cronologico degli eventi è confuso, se non proprio casuale. Si comincia senza che si capisca il grado di successo del cantante, né viene spiegato come si sia affermato. Le cose non migliorano neanche dopo, perché ci si perde tra religione, musica, eventi, amori... Godibile, nonostante tutto, ma che peccato...

Sulla vita del re del reggae si poteva fare di tutto; è stato fatto questo film che però lascia a desiderare, soprattutto la scelta di mescolare passato e futuro senza grandi logiche. E i dialoghi, le performance degli attori e qualche scelta di regia. Nel complesso un film godibile, ma ci si aspetterebbe molto di più su un biopic di Bob Marley, specie vista la colonna sonora (le musiche originali) ovviamente azzeccata in partenza.

Il film ha molti limiti ma anche tanti pregi. Basta guardarlo nel modo giusto. Non è la biografia di Marley (ricostruita solo per suggestioni, episodi e stereotipi) ma il racconto della nascita, nel 1977, del capolavoro "Exodus". La musica di Marley splende "triumphantly", domina le immagini patinate e redime le piccole grandi bugie volute da Rita e Ziggy discutibili custodi della memoria paterna. Alla faccia del metodo Stanislavskij, Bob è interpretato da un bel ragazzone. In realtà era un meraviglioso brutto che non gli sarebbe arrivato alle spalle, dreadlocks compresi.

La gigantesca (politica e musicale) figura di Bob Marley avrebbe meritato certamente una biografia filmata di spessore; purtroppo questo film, pur se animato da buone intenzioni, non si avvicina nemmeno, allo scopo. Si tratta di una mera raccolta di episodi della vita del musicista, realizzati con una certa cura formale riguardante l’ambientazione e la scelta dei brani musicali e con un interprete che si impegna al massimo, ma sostanzialmente freddo e incapace di restituire il carisma dell’artista.