Ricco banchiere lascia in eredità alla figlia avvocato la custodia di numerosi segreti di famiglia, compreso un prigioniero rinchiuso da anni in un bunker. Premesse bizzarre per quello che di primo acchito appare un dramma cupo (buona parte del film ruota attorno al conflitto fra coscienza e prestigio familiare della protagonista), salvo poi svoltare in zona thriller nel finale, con un twist telefonato che lascia fuori dal disegno numerosi puntini. Buona la prova della Collins e inquietante la trasformazione di Simon "Shaun" Pegg (tralasciando la parruccona bianca). Poco rifinito.
MEMORABILE: La morte del padre nell'incipit; Il primo pasto decente di Pegg dopo anni; Il flashback dell'incidente; La rivelazione; Il teso finalone nel bunker.
L’idea di un recluso in un bunker, scheletro nell’armadio e cattiva coscienza di una famiglia intrisa di un perbenismo piuttosto nauseante e il dilemma morale della protagonista tra integrità e “valori” familiari è sicuramente una buona partenza per una storia ad alta tensione, ma lo svolgimento mostra incoerenze e ridondanze (frutto di una sceneggiatura poco meditata) che il regista non riesce a far passare in secondo piano, malgrado il coinvolgente dualismo tra il poliedrico Pegg e la grintosa Collins che oscura il resto del cast (con la parziale eccezione della fascinosa Nielsen).
MEMORABILE: “Tuo padre era molto fiero di te”; “200 grammi di biscotti integrali finemente tritati, 75 grammi di burro/margarina...”; La battuta finale di Morgan.
Un banchiere lascia in eredità al figlio 20 milioni di dollari, alla figlia un milione ed un segreto tenuto nascosto, anzi segregato, per 30 anni... Inizio intrigante: anche se vedere Simon Pegg trasformato in Abate Faria grazie ad parruccone carnevalesco fa sorridere più che suscitare inquietudine, il sospetto che non la stia raccontando giusta suscita un interesse destinato via via a scemare a fronte delle troppe smagliatura di una sceneggiatura intrinsecamente debole e piena di incongruenze, fino ad un epilogo effettistico quanto insensato.
Decisamente banale questo thriller claustrofobico che ruota attorno ai luoghi comuni su politica, ricchezza, legalità e finanza. Già l'incipit è piuttosto improbabile (ereditare un bunker con un prigioniero dentro che viene giustificato dal padre in due parole su chiavetta usb ha del tragicomico), ma l'epilogo riesce a varcare le barriere del ridicolo. Senza considerare che al povero Penn non viene nemmeno fornita una parrucca credibile che, quindi, di certo non lo aiuta nel rendere convincente un personaggio assurdo. Tanto fumo e poco arrosto (bruciato).
Famiglia ricca, senza scrupoli, un tizio segregato in un bunker da anni; detta così sembra proprio Parasite. Invece siamo piuttosto lontani, la storia presenta varie incongruenze e la recitazione a volte appare isterica. Nondimeno il film ha una sua tensione che spinge a seguirlo con attenzione fino alla fine e a porsi molte domande (alcune delle quali resteranno inevase). Interessanti alcuni momenti di montaggio, con la successione frenetica di brevissime sequenze che raccontano i flashback. Nonostante i difetti si lascia guardare.
Quando il dispotico padre finanziere muore improvvisamente d'infarto, la giovane figlia Lauren (Collins), talentuosa procuratrice e agguerrita attivista liberal, scopre di aver ereditato non solo molti meno soldi del fratello William (Crawford), politico rampante e spregiudicato, ma anche un oscuro segreto tumulato tra i boschi della proprietà... Unica attrattiva dello script, spesso traballante e in debito di logica, è scoprire chi sia in verità il personaggio interpretato da Simon Pegg: un po' poco, peraltro nemmeno così interessante. Kitsch il finale in crescendo (irrealistico).
Non male dopotutto, come thriller. Una donna si trova a dover affrontare un uomo rinchiuso in un bunker lasciatole in eredità dal padre (oltre un milione di dollari). Discreto thriller, intelligente con una buona dose di suspense e tensione. Colpo di scena finale abbastanza convincente. Simon Pegg un po' deludente; al contrario di Lily Collins, che risulta in parte. Regia e fotografia efficaci.
Patrick Warburton HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.