InFernet - Film (2016)

Cinque storie concatenate l'una all'altra come nella rete. La metafora del film è sociale: i danni e le spiacevoli situazioni che internet e ciò che produce causa a chi non ci sta attento ma anche a chi ne sta lontano. Dirige Ferlito (quello del giallo sexy Femmina) su soggetto e sceneggiatura di Farnesi. Storie ricavate dalla cronaca di oggi, in un contesto che però viene poco approfondito: rimangono un po' buttate lì (sembrano cinque corti) ma, se la recitazione latita, l'idea è giusta, per quanto sviluppata solo superficialmente.

Nella corruttela dei personaggi di volta in volta presentati allo spettatore è davvero arduo scegliere il peggiore: fra bulli, hackers, ragazzine che abbordano ricconi in rete, benefattori che plagiano minorenni e ludopatici ce n'è per tutti i gusti e (incredibile ma vero) qui i giovani vincono facile sugli adulti. Un film sorprendente nella sua verosimiglianza, mai banale, ben recitato, forse un po' frettoloso nel finale (nel quale tuttavia, proprio come avviene nella vita reale, qualcuno riesce a farla franca), con qualche momento di humour offerto dal simpatico Ricky Tognazzi.

Mettere insieme tutto il peggio della gioventù più che perduta, anzi senza speranza, era facile nell'era di internet: ragazzine prostitute e ricattatrici, hackers, bulli, padri di famiglia dediti al gioco online, nelle mani dei cravattari, finti benefattori con velleità pedofile o quasi. Nel mix di violenza omofoba, anche i preti con la schiena dritta non vengono risparmiati ma dati in pasto alla calunnia. Tognazzi e Girone forse i più convincenti, ma anche la Poggi nei panni della moglie borghese che cerca di salvare almeno la faccia. Ottimo e molto scorrevole dieci e lode a tutti.