Il segno della vendetta - Film (1988)

Noioso e banale. Film dell'ultimo periodo del grande attore. Questa volta al posto del giustiziere è un pacato giornalista (!) che indaga su una strage. Film con un taglio tipicamente televisivo che lo avvicina agli ultimi mediocri prodotti che hanno visto protagonista Bronson.

Nell'ultima parte della sua carriera, Bronson sembra aver girato alcuni film più per esaurire il contratto con la Cannon che per vero interesse artistico; questo non fa eccezione. Rispetto ad altri prodotti della compagnia è decisamente meno violento (a parte il truce incipit) e Bronson ricopre un ruolo diverso dal solito (un giornalista), ma ci si diverte solo nelle poche scene in cui mena le mani. Qualche buona scena d'azione c'è, ma l'impianto è da TV movie e la regia anonima. Sufficiente, ma solo per completisti di Bronson.

Un film piuttosto fiacco. Bronson è meno ispirato del solito e la trama non è particolarmente coinvolgente. Anche la regia di Thompson sembra sottotono e mancano scene d'azione degne di nota, così che a volte ci si annoia, aspettando che il protagonista sfoderi la grinta che lo contraddistingue. Lo fa solo nella seconda parte, la migliore, quando i nodi vengono al pettine e ci si diverte finalmente un pochino. Mediocre.

Che sia pizzaiolo, taglialegna, piazzista o – come è il caso – giornalista, l'ombra di Kersey precede il Charlottone nostro con bombette e pistole. A dirla onesta, mai come ora Thompson si sforza di strapparlo al riflusso condizionato dell'icona vigilantista, pur giocando pesante con tanto d'incipit plurinfanticida, stemperato dalla barbosa teledetection attorno a fratelli in tempesta mormonale, frapposta da chasing ogni duel per tre e un fall-out deathwisharo finale. In vis ambigua ma meno solforosa, si ripesca anche Davis. Non esalta ma neanche stecchisce. Sufficienza accordabile.