La natura che si esalta nel meglio di sè. Tutto ruota attorna all'evento naturale e sciorina momenti di grande interesse naturalistico. Sembrerà banale ma osservare tramonti, paesaggi illuminati non può non generare calma, silenzio e pace. Nasce così un film che ha solo voglia di evidenziare il nostro mondo sovente troppo bistrattato! Ameno.
Il ciclo delle stagioni, ma anche il passaggio da una natura selvaggia (in una suggestiva Val Bruna) alla supremazia dell’uomo e del suo lavoro, che irrompe in una sensualissima scena d’amore tra una sorta di Adamo ed Eva contadini. Le bellissime immagini, ispirate a un sentimento poetico ed elegiaco (ma senza retorica, semmai con un commosso realismo partecipato nelle sequenze umane), si sposano a una straordinaria colonna sonora senza musica (eccetto per il magnifico finale nella nebbia), insinuando un senso magico dell’attesa. Imperdibile.
Il lento succedersi di immagini, prima prevalentemente fisse e ingrandite sugli elementi naturali, poi sempre più composite e panoramiche a illustrare scene di vita umana in campagna, nel quadro simbolico delle quattro stagioni. Tutto così artificioso, come posato lì apposta, per niente scorrevole o gradevole. Lo ammetto, non lo capisco, o forse non c'è nulla da capire ed è meramente una questione di sensibilità, ma non riesco a farmelo piacere.
A 27 anni dal debutto da minorenne, esattamente a due decenni di distanza da Le stagioni (cui questo film chiaramente si richiama), Piavoli torna a descriverci la bellezza di acqua e terra della zona prediletta (Pozzolengo e dintorni) là dove si baciano, sulle dolcissime Colline Moreniche del Garda, le province di Brescia e di Mantova. Trionfo della campagna e della sua bellezza, con deliziosi immagini della Natura, spesso non visibili a noi comuni mortali. C'è pure una sorprendente scena "umana" osé, senza il minimo compiacimento voyeuristico.
Meraviglioso documentario di virgiliana raffinatezza. Il ciclo dell'acqua e della vita dell'uomo, in immagini e suoni raccolti nelle campagne circostanti l'abitazione dell'autore, ma capaci di diventare universali e definitive. La scena d'amore è tra le cose più erotiche e contemporaneamente pudiche che sia stato dato vedere sullo schermo. L'opera di un vero, grande poeta.
Franco Piavoli HA DIRETTO ANCHE...
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I pochi dialoghi contenuti dal film sono in dialetto bresciano, nella sua variante sudorientale, addolcita dalla vicinanza con le parlate di Mantova e di Verona.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (venerdì 28 settembre 1984) di Il pianeta azzurro: