L'ultimo film prodotto da Andy Warhol è diretto dal suo compagno Jed Johnson e affronta il Male che alberga cinicamente nella casa newyorkese di cui è proprietaria la signora Hazel Haiken (Baker), estetista dal doppio lavoro inquietante: nell'ombra fa da intermediaria per l'uccisione di vittime spesso con qualche difetto congenito che i genitori vogliono eliminare. Un'attività ancor più spregevole di quella d'un normale sicario, che tuttavia frutta un bel po' e permette alla donna di vivere decisamente bene. In casa ospita la nuora - madre di un figlio down e sposata con un uomo che è sempre lontano per lavoro - ed è sempre in contatto...Leggi tutto con le sue ragazze (tra queste la ventinovenne Stefania Casini).
La novità, in un tran tran assolutamente folle, è rappresentata dall'arrivo del giovane L.T. (King), piazzato, attraente e strafottente come nella tradizione warholiana (un perfetto “sostituto” di Dallesandro, in poche parole). Viene da Los Angeles, dove non era soddisfatto, e ha già un bel curriculum da killer alle spalle. La "signora omicidi" non pare molto convinta di lui (ha sempre lavorato con donne), ma gli trova una stanza e in breve lo affianca alle altre, che nel frattempo vediamo comportarsi da vere farabutte: intasano i water dei bar, incendiano le sale dei cinema... ma come sappiamo non è nemmeno quello, ciò di cui devono vergognarsi. Cosa dovremmo pensare ad esempio di P.G. (Casini, presenza fissa di molti film della factory warholiana), che solleva un neonato dal suo lettino e lo scaraventa giù dalla finestra di un alto palazzone lasciando che si schianti al suolo?
Sono scene decisamente forti, che indubbiamente colpiscono e caratterizzano un film per il resto piuttosto convenzionale. Se non fosse per gli intermezzi occupati dalle odiose malefatte compiute quasi sempre ai danni di persone indifese, l'opera sarebbe decisamente più anonima delle precedenti prodotte dal grande artista americano, con Carroll Baker che passa il tempo in casa rispondendo al telefono accettando nuovi incarichi, le altre a bighellonare per la città e L.T., unico maschio del cast che abbia una certa rilevanza (se si esclude il detective corrotto che perseguita Hazel e che conosce molti aspetti della verità), impegnato a sorridere sardonicamente e a sfruttare il proprio sex-appeal. A lui spetterà di stravolgere l'agghiacciante routine della casa dopo essersi reso protagonista di un'altra azione nefanda ai danni di un ragazzo autistico (di nuovo una scena che girare così oggi sarebbe impensabile, se si considera il gelido realismo, che nulla nasconde, con cui viene messa in scena).
Una buona direzione del cast e una regia che senza strafare si limita a sbrigare la pratica con discreta perizia, permettono di seguire la storia agevolmente, cogliendo l'insolito appeal di alcuni personaggi (la nuora di Hazel in primis, alla quale è la stessa suocera a dire di svegliarsi perché suo figlio non tornerà tanto presto), l'immutata bellezza della Casini con la sua tipica aria un po' svampita che le si riconosce in buona parte dei film di Warhol e un finale crudo in linea con la scelta di raccontare "piattamente", con fotografia e stile non certo da thriller, affiancandosi in questo a certo John Waters anche nel toccare argomenti forti stemperandone l'impatto cupo con l'inserimento in un contesto quotidiano di scialba ordinarietà. Più interessanti, di rottura e viscerali i film di Morrissey con Dallesandro...
È cattiva, ha un centro estetico che gestisce dalla sua cucina e donne sicario al suo servizio spietate e capaci delle peggiori nefandezze (come bruciare un cinema per un film non gradito). Una classica "commedia" nera (le cui interpreti sono delle sociopatiche) per questa che è l'ultima pellicola sotto l'egida della factory di Warhol, con Stefania Casini a proprio agio in una produzione estera. Comico e violento.
MEMORABILE: La sequenza di apertura con una delle donne sicario che entra in un bar, fa colazione con gli avanzi di un tizio, va nella toilette e la "distrugge"...
Cattive per il gusto di esserlo, oltre che per "lavoro"; così sono le protagoniste di questo film patrocinato da Warhol, che sembra avvicinarsi sempre più al cinema di John Waters; se i precedenti infatti già mettevano in scena crudezze, degrado urbano e personaggi ripugnanti, qui si alza il tiro con alcune sequenze di violenza davvero ciniche e assolutamente scorrette, nonché dialoghi sopra le righe. Il tutto è vagamente mitigato dall'umorismo grottesco e dall'impianto 70s, anche se tra una bizzarria e l'altra si rischia di annoiarsi. Peccato per l'assenza di Dallesandro.
MEMORABILE: L'omicidio del meccanico; Il neonato lanciato dalla finestra.
NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Per il ruolo della megera (Carroll Baker) era stata contattata Shelley Winters, ma essendo questa impegnata con Tentacoli, il regista scritturò la sua seconda scelta (la pur valida Carroll Baker, appunto).
Fonte: Ciak
DiscussioneZender • 8/01/11 11:30 Capo scrivano - 1 interventi
Immagino che tu non l'abbia visto in italiano, Lucius. Purtroppo mi pare sia scomparso da tempo nella nostra lingua, anche se da noi effettivamente uscì.