Il gobbo di Londra - Film (1966)

Un gobbo troppo gobbo, di una mostruosa gobbità, al centro di questa bislacca pellicola che vanta discrete scenografie ma anche situazioni al limite del ridicolo con gente che entra ed esce di continuo da improvvisati passaggi segreti. Non c'è rigore né logica, tutto resta in superficie, come pure le attrici che non sanno essere coinvincenti neanche dopo essere state strangolate. E perché mai poi le vittime vengono ritrovate con le mani rovinate, come corrose da detersivi scadenti? Ah, Alfred, e pensare che ti chiami pure come il Maestro...

Poliziesco un po' horror, ma molto farsesco, dove un gobbo strangolatore fa strage di ragazze e c'è sotto una losca faccenda di sfruttamento femminile. Lo stile è eclettico, il ritmo forsennato e in mezzo a tutto questo c'è spazio per qualche sgangherata risata (a volte liberatoria). Questa baracconata alla fine diverte!

No, non è un nostro omologo britannico ma un Edgar Wallace la cui trama ha più di un punto di contatto con quella de L'uomo dall'occhio di vetro, però con svolgimento meno ritmato e pop, e un ispettore assai meno carismatico o perlomeno più sbiadito. Ad ogni modo per gli aficionados 80 minuti piacevoli. Decoroso il dvd per essere della Mosaico.

Appena giunta a Londra per prendere ossesso di una grossa eredità, una govane americana viene sequestrata da una banda che la rinchiude in un "collegio" dove giovani donne sono sfruttate e sottoposte a sevizie di ogni tipo... Tra gli oltre trenta film tratti dai romanzi di Wallace prodotti dalla Rialto, uno dei più maldestri per le vistose ingenuità di cui è costellata la trama e il ridicolo modus operandi del gobbo strangolatore, anche se sono proprio queste goffaggini a renderlo amabile al di là di quanto riescano a fare gli espliciti intenti satirici.

Per almeno cinquanta minuti sembra forse il peggior krimi tra quelli ispirati a Wallace, a causa di una trama che in apparenza scopre troppo in fretta le sue carte e di un andamento stranamente fiacco. Poi l'improvviso cambio di marcia: il ritmo sale vertiginosamente, c'è spazio anche per qualche sorpresa ed ecco che la consueta sufficienza viene raggiunta. Stoll ispettore non demerita, Sir John è sempre lui mentre Arent, solitamente il giullare della compagnia, stavolta è arruolato nelle fila dei cattivi.