Io lo speciale l'ho scritto, ma temo che mi sia venuto troppo lungo. Vedi un pò tu...
Il romano Augusto De Angelis (1888 – 1944), è stato uno dei padri fondatori del romanzo poliziesco italiano, ma tale attributo se lo è visto riconoscere soltanto dopo la morte. La letteratura gialla era decisamente invisa al regime fascista, che non contento delle notevoli restrizioni imposte a color che vi si cimentavano, finì anche col censurarla, in ossequio a quei motivi propagandistici e di ordine pubblico per cui il crimine doveva scomparire non soltanto dalla cronaca, ma anche dalla letteratura. In più De Angelis era anche moderatamente antifascista, e lo pagò dapprima con la detenzione, e infine con un pestaggio i cui postumi lo portarono alla morte. I suoi romanzi, la maggior parte dei quali con protagonista il commissario Carlo De Vincenzi, vengono riscoperti negli anni ’60 da Oreste Del Buono, e di lì alla trasposizione televisiva il passo è relativamente breve. La Rai ne realizza due stagioni (quella del 1974 in onda sul Programma Nazionale, quella del 1977 su Raidue), entrambe dirette da Mario Ferrero, regista teatrale di lungo corso, e composte da tre storie articolate in due puntate della durata di circa un’ora ciascuna. Le sceneggiature portano la firma di Manlio Scarpelli, Bruno Di Geronimo, Paolo Barberio e Nino Palumbo, mentre Bruno Nicolai è autore della colonna sonora. Protagonista è Paolo Stoppa, forse troppo anziano per il ruolo, ma bravissimo nel disegnare un commissario paziente, colto, profondo conoscitore della psicologia e, se non proprio antifascista convinto, abbastanza insofferente nei confronti del regime. Le informazioni sul personaggio sono scarse: di De Vincenzi sappiamo che è scapolo, che il padre era un docente universitario, che durante la I guerra mondiale militò nei servizi segreti dell’esercito, e nell’episodio “Il mistero delle tre orchidee” compare fugacemente una nipote (Giovanna Benedetto) in procinto di sposarsi che viene indicata come la figlia della sua unica sorella.
Accanto a Stoppa figurano attori di ottimo livello, specialmente nella prima stagione, ma i personaggi ricorrenti sono pochi: negli episodi di ambientazione milanese troviamo il commissario Bianchi (Giampiero Becherelli), il vicecommissario Sani (Franco Ferri), il brigadiere Cruni (Salvatore Puntillo), il medico municipale (Alfredo Senarica), e l’anziana governante Antonietta (Gina Sammarco), che lo chiama “signorino”, ma si tratta di presenze abbastanza accessorie.
Nella seconda stagione, De Vincenzi approda a Roma grazie all’intercessione del questore della capitale (Renzo Giovampietro), che in nome di una vecchia amicizia riesce ad evitargli un trasferimento punitivo in Sardegna. Come collaboratori fissi si avvale del vicecommissario Renzi (Valentino Macchi) e del brigadiere Capocci (Giuliano Isidori), ma importante è soprattutto il ruolo della signora Biagini (Anna Miserocchi), nuova padrona di casa del commissario, appassionata di gialli, musica e astrologia, e che nell’ultima puntata troviamo impegnata nella lettura di un romanzo di… Augusto De Angelis!