Il ciclista - Film (1989)

Per pagare le cure mediche alla moglie gravemente malata, un uomo accetta una folle scommessa: pedalare in tondo, senza mai scendere dalla bici, per sette giorni di fila. Notevole film che parte da uno spunto narrativo ad alto tasso melodrammatico ma che in realtà non forza mai la mano e non tira mai calci nella pancia dello spettatore. Anzi, Makmalbaf sa ritrarre un pezzo di società malata ed allo sbando alternando tragico e grottesco. Alla fine è "facile" rimanere coinvolti nel film e nella scommessa, empatizzando col protagonista, ma ciò non è certo un demerito.

In una delle prime scene si vede Gig Young arringare dalla tv: "Nella vita non è necessario essere i primi... ma neanche gli ultimi!". Qui, al posto dei ballerini forzati dei tempi della Grande depressione, c'è un ex ciclista profugo afgano, ultimo tra gli ultimi, che si esibisce in una maratona in bicicletta allo scopo di procurarsi i soldi per far curare la moglie malata. Bel film iraniano in cui a prevalere sono i toni grotteschi della satira sociale, salvando però l'ascetico protagonista, al quale viene anzi fatto dono nel finale dell'aura mitica di una inconcepibile leggerezza.