Il cavaliere del castello maledetto - Film (1959)

Sergio Corbucci e Piero Vivarelli sceneggiano in questo modo: fondono i personaggi di Zorro e di Robin Hood e ci infilano tutti i "tòpoi" possibili e immaginabili (usurpazioni, amori, matrimoni forzati, fino alla sorpresa finale, che non sorprenderebbe neppure un bimbo di sette anni). Pertanto si sa esattamente cosa accadrà e che, in effetti, accade... Vicenda vista e rivista, allungata con inseguimenti e scene di lotta, con snodi di grande ingenuità, compreso l'immancabile passaggio segreto, o assurdità. Anche attori di buon nome annegano nel risultato finale, inevitabilmente mediocrissimo

Imprigionato segretamente il conte zio, il malvagio Ugone vuole impalmare l'ignara cugina e impadronirsi del feudo, ma un cavaliere misterioso ostacola le sue mire proteggendo i contadini oppressi dall'usurpatore... Cappa e spada italico che induce al riso per il carattere troppo poco misterioso del cavaliere in questione, il cui volto viene rivelato solo nei minuti minuti finali ma la cui identità è facilmente intuibile fin dall'inizio, Per il resto, si tratta di una sequenza di stereotipi simil-robinhoodiani assemblati senza alcuna fantasia ma anche senza infamia.