7. Tuttototò: Totò a Napoli - Corto (1967)

7. Tuttototò: Totò a Napoli

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il Programma Nazionale della Rai lo trasmise per la prima volta il 13 giugno 1967, alle nove di sera e, come per gli altri episodi della serie TUTTOTOTO’, fu un successo (oltre i 15 milioni di teleascoltatori). Non si tratta di una farsa come nella maggior parte degli altri capitoli, quanto piuttosto di uno “special” su Napoli che con la scusa di avere Totò nella parte di una “guida turistica non autorizzata” ci mostra alcune delle bellezze del capoluogo partenopeo. Totò e famiglia scorrazzano per Napoli un gruppo di turisti stranieri spiegando loro (alla maniera di Totò, quindi inventando di sana pianta) cosa stanno guardando. Nel frattempo Luisella Boni interrompe di tanto in tanto il...Leggi tutto viaggio in pulmino del gruppo infilando qualche luogo comune su Napoli e i napoletani e presentando cinque o sei canzoni (la prima è “Girl” dei Beatles, italianizzata da Peppino di Capri sulla spiaggia!). Totò, visibilmente stanco (e spesso doppiato da qualcun altro in modo sommario), si accende però quando può parlare della sua Napoli, alla quale dedica anche un paio di poesie in dialetto (la prima apre il telefilm, con il nostro a declamarla davanti a un bel panorama della città). Qualche trovata divertente (ancorché riciclata) c'è, Totò improvvisa sempre con mestiere e nel finale, al ristorante, ha l'unico vero momento comico quando duetta con la guida che gli ha “affittato” i turisti (mille lire cadauno). Un viaggio piacevole nella Napoli dei Sessanta, appesantito come sempre in questi “special” (si vedano TOTO’ CIAK e TOTO’ YE-YE) dagli intermezzi canterini (di dubbio gusto, Di Capri a parte) e dalle banalità della conduttrice di turno. Certo non il migliore della serie.

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Smoker85 24/07/10 15:04 - 487 commenti

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Tra i peggiori episodi della serie, con Totò che si limita a rade apparizioni e ristretti schetch annacquati. L'intento di un episodio sperimentale (come Totò Ciak e Totò yè yè) non appare riuscito, sembra di assistere a un documentario anomalo, noioso e lento nonostante la durata complessiva sia quella di tutti gli altri episodi. Da vedere solo "a titolo di cronico", per dirla col Principe.

Dusso 25/05/14 10:11 - 1566 commenti

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Cartolina di Napoli con Totò cicerone di un pullman turistico, canzoni napoletane e altro inerente alla città del Vesuvio. Peccato che il principe sia alcune volte doppiato in malo modo (perché non si è usato Croccolo?). Divertente lo sketch finale al bar insieme a Ugo D'Alessio (il turista americano vittima di Totò in Totòtruffa 62) e la bella Luisella Boni.

Minitina80 16/04/15 15:56 - 2984 commenti

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La poesia recitata da Totò all’inizio è la cosa più bella di tutti e nove gli episodi della serie perché in essa traspare tutto l’amore che l’attore nutre per Napoli. Anche il resto ha una sua identità; Totò, avvalendosi della famosa arte di arrangiarsi, accompagna un gruppo di turisti a vedere le principali bellezze della città. Possiede una vena di romanticismo che lo distingue dagli altri episodi e che lo rende gradevole.

Panza 26/06/19 21:31 - 1842 commenti

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Sulla carta inserendo i break musicali e la cornice della giornalista, come fatto in altri episodi, si voleva dare una certa varietà togliendo però spazio a Totò, talvolta doppiato da un imitatore con esiti pessimi (ma non si poteva far altro): divertente il duetto finale tra D'Alessio e Totò e i suoi sproloqui da guida. La vera chicca è però l'inizio, con Totò che declama un'affascinante poesia: sicuramente il più bel momento della serie, purtroppo seguito da pedanti canzoni napoletane. Sgradevole la voce della giornalista.

Rambo90 20/03/20 11:11 - 7697 commenti

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Sulla carta Totò guida non autorizzata di Napoli prometteva bene, purtroppo a conti fatti ci si annoia un po' con troppi momenti musicali che nulla c'entrano con la storiella messa in piedi. Vedere Totò muoversi per la città vale comunque la pena di esse visto, con una serie di strafalcioni storici molto comici proclamati dal protagonista e un paio di gustosi duetti con Ugo D'Alessio. Tremendo il doppiaggio (pare) di Noschese su Totò in alcune scene. Comunque vedibile.

Pigro 7/03/21 10:11 - 9666 commenti

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L’idea di un omaggio di Totò a Napoli è bella, ma la realizzazione sta nel solco dell’episodio precedente della serie tv: un frullato di scenette forzate (quelle della pur stuzzicante visita dei turisti condotti dalla “guida non autorizzata”) e canzoni tipo siparietto. Il problema sta in parte nell’inesistente sceneggiatura e in parte nella stanchezza del grande comico (che morirà di lì a pochissimo), che ci riserva un solo sketch minimamente brillante (quello conclusivo della truffa) e le appassionate poesie d’inizio e fine. Troppo poco.

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  • Discussione Edo • 3/05/12 01:11
    Galoppino - 679 interventi
    In Totò a Napoli hanno un ruolo importante due grandi caratteristi partenopei: Ugo D'Alessio (che interpreta il portiere dell'albergo) e Amedeo Girard (che interpreta il padre di Totò).

    E' possibile inserirli nella scheda?
    Ultima modifica: 3/05/12 01:12 da Edo
  • Discussione Zender • 3/05/12 07:40
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sì certo, inseriti.