Non male, non male davvero
Hubert Frank ha stile insospettabile, un certo gusto visivo (bellissima la fotografia, suggestive le location)
Il suo "erotic esotic movie" non ha nulla da invidiare alle Emanuelle massaccesiane o ai nostri titoli del genere più blasonati (chessò, Vivarelli and company)
Frank, poi, durante il film, ci infila schegge da "adventure movie" e "animal attack": una caccia al tesoro sommersa, uno shark-attack, uno squalo martello piuttosto incazzoso, un polipone stile
Tentacoli in micro che spruzza inchiostro nerastro
Nonchè spizzichi da "finto" Mondo Movie: gli indigeni che se le suonano, il rito sessual-frenetico delle ragazze (che si toccano e lesbicano) davanti ad un idolo sulla spiaggia; il "totem" fatto a fallo, lo squalo ripreso dal vero
Sesso patinato ma mai volgare (lesbo, a tre), sul bagnasciuga, tra le onde marine, nei boschi circostanti, sulla spiaggia di notte e nel prefinalone con l'eruzione vulcanica stile
Uragano, di una certa potenza visiva e delirante (montaggio alternato tra i due amanti, la lava che scorre fluida e incandescente, metafora della sessualità bollente e ferina)
Frank lo stile lo aveva, eccome
In zona gnocca c'è parecchia carnassa, ma resta di incantevole bellezza Melody (una Britta Glatzeder di abbagliante fascino), in piscina, sullo yatch, in gironzola per l'isola tropicale, nella villa sul mare, che regala nudi integrali da infarto immediato