Amante delle belle lettere parigino, da tempo tornato nella natia Normandia a fare il panettiere, ha un soprassalto di sensi quanto nella villetta accanto alla sua si trasferisce una coppia di inglesi, Gemma e Charles Bovery... Deliziosa commedia degli equivoci: Gemma non è l'Emma di Flaubert, come il protagonista si ostina a voler credere, ma il destino beffardo ci metterà del suo a rafforzare le coincidenze. Scontata la bravura di Luchini, fin troppo perfetto nel ruolo dell'aspirante manipolatore sedotto dalla bella Arterton, che unisce una grazia preraffaellita all'esplicita sensualità.
MEMORABILE: Sulla porta della panetteria, Joubert scruta e "sceneggia" il dialogo fra Gemma e il castellano Hervé de Bressigny
Fra realtà e letteratura, perché la natura può anche imitare l'arte. Erotismo finissimo, che si esprime in un gesto della mano, nel raccogliere i capelli, nell'impastare il pane. La nobile inverosimiglianza di una vicenda classica che si svolge sotto lo sguardo desiderante e stupefatto di un fornaio di provincia che ama Flaubert. Il paesaggio bello e piovoso della Normandia è fra i protagonisti di questo raffinato film francese a 24 carati insieme alla brava e bella Gemma Arterton e a Fabrice Luchini, che lavora di cesello.
Amori, tradimenti ed equivoci in un contesto bucolico normanno. Tratto da una graphic novel, Gemma Bovery "gioca" con una moltitudine di riferimenti letterari derivanti dal celeberrimo romanzo di Flaubert. Deliziosi i due protagonisti che animano i contrasti (anche transnazionali) di cui vive un film che, nonostante la grazia e la leggerezza della realizzazione, rimane però in superficie nella descrizione dei personaggi che troppo spesso sembrano poco spontanei. Gradevole ma poco incisivo.
Commedia gradevole ma nulla più. La trama non prevede grandi novità rispetto a quanto già visto in centinaia di altri film, anche se è simpatica l'idea del protagonista che accomuna (nella sua testa) il destino di Gemma Bovery con quello della più celebre Madame Bovary. Regia corretta ma abbastanza anonima, buona la fotografia così come le interpretazioni di tutti gli attori, Luchini in primis ovviamente.
Un intellettuale ritorna da Parigi nel paesello della Normandia rilevando la panetteria paterna e si imbatte in una situazione che egli assimila alla trama del più celebre romanzo di Flaubert: nomi, circostanze e casualità rafforzano il suo convincimento che a volte la vita può imitare l'arte. Commedia gradevole anche se la trama sembra un po' tirata per i capelli e troppo costruita, ma che si fa seguire in virtù di una sceneggiatura scorrevole con una dose di suspance e un cast azzeccato, specie Luchini e la sensuale Gemma/Emma. Belle le location.
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