Fidanzata in affitto - Film (2023)

Meno divertente di quel che può sembrare dai trailer. La prima mezz'ora è spassosa, ma poi la commedia irriverente lascia posto a una quasi storia d'amore in cui si ragiona su etica e morale. Niente di nuovo su questo fronte, e a salvare il tutto ci pensa solo la brava Lawrence, a suo agio sia nei momenti più sboccati che in quelli più sentimentali. Regia un po' statica, sceneggiatura molto altalenante. Mediocre.

Per non perdere la casa, una donna accetta la proposta particolare di una coppia di genitori intraprendenti. Commedia vagamente pruriginosa (la biondona protagonista deve sedurre un diciannovenne impacciato) che però ha l'intelligenza di preferire l'aspetto umoristico della vicenda anziché soffermarsi molto più prevedibilmente su quello pruriginoso. Il cast è ben scelto, varie le situazioni che strappano un sorriso, abbastanza regolare il ritmo. Certo, a livello di intreccio non aggiunge niente di nuovo al genere, ma si guarda comunque con piacere e ha un finale riuscito. Simpatico.

Purtroppo un film modesto, che si pone tra quelle commedie americane moderne che vogliono far ridere parlando delle e alle nuove generazioni in maniera come si direbbe oggi "cringe". Togliendo alcuni rari momenti di risata in cui le battute della Lawrence fanno effettivamente ridere, per il resto siamo di fronte a un'opera abbastanza anonima, sia dal punto di vista della sceneggiatura sia per quanto riguarda la regia di Stupnitsky, priva di qualsiasi tipo di personalità. Non lascia quasi nulla allo spettatore e si perde in tutta la sua mediocrità.

Passata un po’ in sordina, una commedia che, lungi dall’essere un capolavoro, è un discreto prodotto di intrattenimento che ha il pregio di non cadere nella tentazione della (più facile) commedia demenziale ma si mantiene sui toni più sottili dell’umorismo derivante dall’incontro tra due personaggi irrisolti di età diverse. Merito senza dubbio di una sceneggiatura sobria (ma la storia avrebbe potuto essere meglio sviluppata) e di due bravi attori protagonisti, che trovano la giusta misura interpretativa per i loro personaggi. Piuttosto insulso il titolo italiano. Non male.

Dopo il soddisfacente esordio il regista sforna un'altra commedia che - seppur non ai livelli della precedente - ha il pregio di confezionare discrete scene divertenti, concedendosi qualche minima incursione nel politicamente scorretto. Complice la particolare ambientazione (una zona periferica, unicamente predisposta al turismo) e la buona scelta del cast (non tanto la Lawrence che ci mette anima e corpo, quanto uno stramboide e irriconoscibile Broderick), un' opera che scorre senza particolari intoppi e che mantiene ciò che promette, ovvero del sano intrattenimento scacciapensieri.