Ci sono voluti sessant'anni ma alla fine l'originario progetto di Walt Disney, che come spiega Steve Martin nell'incipit prevedeva un aggiornamento ciclico e costante dell'opera con nuove musiche e nuove immagini, ha trovato uno sbocco. Purtroppo quella che era stata la qualità trainante dell'indimenticato FANTASIA, ovvero l'originalità di un intero lungometraggio che si fondasse sulla ricerca esasperata dell'unione tra musica e visione, qui diventa una replica poco convinta, quasi una celebrazione; e a questo sembrano rimandare le introduzioni dei diversi personaggi celebri ai sette segmenti in un clima da...Leggi tutto varietà televisivo senza pubblico e con orchestra (anche se il blu intenso scelto come sfondo il suo effetto lo fa). E' per l'appunto Martin, da sempre legato a certo cinema per famiglie, a spiegare in cosa consista l'operazione e a introdurre il primo episodio, unico a servirsi di disegni totalmente astratti che accompagnano in questo caso la Quinta di Beethoven: la potenza della notissima composizione classica sovrasta animazioni che lasciano il tempo che trovano e non aggiungono granché a una sinfonia fin troppo conosciuta. Il nostro Ottorino Respighi, con "I pini di Roma" si trova a fare da sfondo a uno strambo segmento in cui un gran numero di balene nuota tra terra e cielo (già, qui le balene volano!) esplorando scenari naturali di ghiaccio riprodotti con un'animazione computerizzata che immediatamente segna un grande solco tra passato e presente a sfavore purtroppo di quest'ultimo: poco pieni i colori, deludenti il tratto, i movimenti... La scelta ruffiana del figlioletto che si perde nell'iceberg è compensata da qualche bel gioco di luci, ma non c'è nulla da ricordare, qui. La "Rapsodia in blu" di Gershwin si fa invece elemento trainante di quello che rappresenta il momento più felice del film: per la sua animazione spigolosa, nervosa, originale e per una perfetta simbiosi con il sonoro, che per una volta appare genuina e non ricercata a bella posta. Ben resa l'atmosfera caotica e convulsa della metropoli, con la scelta di personaggi di diversa estrazione (l'operaio, la bimba oppressa dalla madre, il marito annoiato...) che si alternano donando al tutto una bella coralità. Si rientra nella norma col soldatino di stagno sul concerto numero 2 di Šostakovič. Disegno sicuramente apprezzabile, una cromia vivace e omogenea che lascia notare la qualità di un tratto tradizionale molto valido; tuttavia la storia è resa con scarsa fantasia anche grafica e si può proseguire oltre. Si arriva al "Carnevale degli animali" di Saint-Saëns, in cui un fenicottero gioca con uno yo-yo mentre danza assieme ai suoi simili saltellando a tempo di musica. Esempio di come si riesca a divertire illustrando balli scatenati, senza pretese se non quella di mostrare chiaramente le potenzialità di una bella unione tra suoni e animazione. Sulle note di Paul Dukas si apre invece l'omaggio più eslicito al vecchio classico, che non poteva mancare visto che "L'apprendista stregone" era diventato con gli anni il simbolo stesso di FANTASIA. Il remake pedissequo dell'episodio purtroppo aggiunge poco o nulla all'originale, al di là di una buona regia che movimenta con qualità l'azione. Un tributo forse dovuto ma che risulta superfluo. “Pomp and circumstance” di Edward Elgar accompagna Paperino e Paperina sull'arca di Noè: un semplice episodio da Disney classico, con i suoi pregi e i suoi difetti; una valida animazione moderna senza guizzi, coloratissima ma che francamente dice poco nonostante il chiaro tentativo di creare un nuovo episodio “simbolo”. Chiusura con l'Uccello di fuoco di Stravinskij e una creatura femminile che si aggira tra i boschi trasformandosi ripetutamente e seguendo i tempi dati dalla celebre composizione. Notevole qualità in un'animazione che pare però fine a se stessa. Così come appaiono fredde e meccaniche le presentazioni delle guest star tra loro intercambiabili: Martin prova a metterci del suo sfruttando l'innata spiritosaggine, Bette Midler, Angela Lansbury, Quincy Jones e gli altri si limitano a fare il compitino piazzando due frasette ognuno mentre si muovono spesso come fredde figurine nell'ambiente blu con orchestra che par di stare a Sanremo. Fuori tempo massimo: non potrà mai incidere quanto il suo predecessore.
Non è al livello del primo Fantasia, ma questo secondo capitolo ha comunque del buono (le balene, la città frenetica, i fenicotteri (fenomenali), Paperino e l’arca). Ha qualche colpo a vuoto, ma è un prodotto più che dignitoso, che merita di essere visto; anche perchè, come era già accaduto nel 1940, quando musica e disegni animati si amalgamano bene, il tutto diventa una gioia per gli occhi e per le orecchie. Niente male.
Sicuramente il confronto con il classico degli anni '40 è molto difficile da fare e l'animazione è un po' troppo moderna, però vi sono molte cose positive. Intanto i divertenti camei di molte star (vedi Angela Lansbury, Bette Milder, Steve Martin). Tra gli episodi si segnala quello con Paperino, cosi così il remake di quello di Topolino. Vedibile.
Discreto sequel del classico del 1940, si avvale di un'ottima animazione e splendide musiche. Degli episodi che compongono la pellicola il migliore è senz'altro quello che vede per protagonista Paperino, il peggiore quello con Topolino. Il confronto con il primo è improponibile, però si lascia vedere.
So di farmi parecchi nemici tra i disneyofili, ma devo dire che il classico Fantasia non mi ha mai entusiasmato più di tanto (fatta eccezione per l'episodio di Topolino Apprendista stregone). Fortunatamente Fantasia 2000 recupera quello short, dato che, per il resto, sembra montato con gli scarti non confluiti nel primo (ma di alta qualità, s'intende!) e, se si esclude una divertente versione del diluvio universale, con Paperino protagonista (sulle note di Pomp and circumstances di Sir Edward Elgar), pare quasi che sia stato imposta ai realizzatori la paratassi musica/immagini.
Si vede che adesso l'animazione è fatta al computer. L'intento sembra quello di stupire, almeno stando all'inizio (l'episodio delle balene), poi si passa a risultati discontinui, sia per la musica che per le immagini. Personalmente trovo riuscito l'episodio newyorchese con la Rapsodia in blu e molto divertente il numero dei fenicotteri. Il resto è piacevole, ma non eccezionale.
L'idea di sviluppare Fantasia dopo l'episodio cinematografico iniziale pare fosse dello stesso Disney e fu accantonata dopo lo scarso riscontro commerciale per essere tirata fuori decenni dopo. E' evidente che Fantasia 2000 non raggiunga la magia dell'originale; rimane tuttavia la prosecuzione di un progetto ardito con alcuni grandi momenti di commistione tra musica ed animazione.
Non all'altezza dell'originale, ma comunque ricco di buoni momenti (la Rapsodia della città frenetica, i fenicotteri, il diluvio universale) e impreziosito dalle divertenti apparizioni di alcune star. In certi momenti, però, non si avverte la stessa commistione quasi "naturale" fra musica ed immagini, peccato. Ottima l'animazione digitale. Ben organizzati gli stacchi fra una sequenza musicale e l'altra.
L'accostamento di animazione e musica d'orchestra è un materiale molto caro alla casa Disney; qui l'animazione è portata a livelli a dir poco deliziosi, ma l'abbinamento al tema musicale non rende la stessa magia delle silly simphonies né tantomeno del vecchio Fantasia, che aveva dalla sua parte un fascino sperimentale-cinematografico. Non rendono scorrevole il film i siparietti quasi inutili degli orchestrali. Episodi come quello di Paperino sull'arca, Balene volanti, o della natura che muore e rinasce sono comunque una vera delizia.
Lodevole l'idea di riproporre la formula di Fantasia alle soglie del 2000, e il risultato è notevole, seppure imparagonabile all'originale. I segmenti migliori sono quelli più "adulti" come la Rapsodia ambientata per le strade della metropoli o il fantasioso finale con l'uccello di fuoco. Paperino e i fenicotteri fanno sorridere, mentre l'inizio è da dimenticare (le orche palesemente computerizzate le ho odiate). Nel complesso un dignitoso sequel.
Il raffronto col predecessore potrebbe erroneamente indurre a ritenere questo sessantennale sequel di molto inferiore al precedente. Invece, a parte la riproposizione copiata dell’episodio di Topolino col brano dell’Apprendista Stregone di Dukas, l’abbinamento musica-immagini ha una buona inventiva. Le animazioni non raggiungono i vertici di sessant’anni prima, ma le storie hanno la loro attrattiva. I brani musicali sono un omaggio ad alcuni compositori meno celebrati e l'audio digitale permette di apprezzare la direzione di James Levine.
Buon film di animazione targato Disney che evoca inevitabilmente molta nostalgia e riporta nel mio caso ai ricordi d'infanzia. Si tratta di una pellicola leggera divisa in episodi e molto musicale, per questo adatta a tutta la famiglia. Tra i tanti si apprezzano soprattutto "Rapsodia in blu" e "L'apprendista stregone". Adatto per una serata leggera. Ottima la fotografia.
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Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Walt Disney Studios Home Entertainment:
DATI TECNICI
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 DTS: Italiano Tedesco Greco Turco Arabo
7.1 DTS HD: Inglese
* Sottotitoli Italiano Inglese Inglese NU Tedesco Turco Greco Arabo
* Extra Musicana
Dal^ e Disney
Destino
Il forziere virtuale Disney
Commenti audio
HomevideoXtron • 30/12/15 21:03 Servizio caffè - 2233 interventi
Ecco l'ottimo bluray DISNEY
Durata 1h14m33s
Formato video 1.78:1 (il segmento con Topolino è invece in pillarbox)
Tra gli extra il cortometraggio Destino in HD
DiscussioneZender • 12/06/20 15:01 Capo scrivano - 48957 interventi
Ah non avevo letto titolo originale. Avevo guardato il titolo normale e credevo fosse un problema di visualizzazione.
Boh, non so da dove venga. Lo tolgo.