Easy money - Film (2010)

A tiro incrociato tre impossibili redenzioni, tre conquiste del nulla, tre tentativi di fare della crisi un'opportunità che confluiranno in una legge del cane-mangia-cane uguale per tutti, all'insegna di certo lascito dogmatico classe 95. Drammaturgicamente compresso, costellato di braci che non diventano mai falò (un lirismo strozzato, una tensione tentennante, una tragedia che trova solfatare di sfogo solo nei 10' finali) e troppo prolisso, ha il pregio di non somigliare a nulla di circostante e di affrontare il genere con altro sguardo, scansando la spettacolarizzazione a tutti i costi.

JW regge una personalità più narcisistica dell'intero cast del Jersey Shore: s'acchitta" strisce/polsini come Patrick Bateman ma il portafogli è più bucato della "Brum del mmm". Più anaffettivo del Taxi driver, come lui scarrozza rampolli per svoltare consumazioni VIP's-only. Dentro la diagnosi accurata e fine tra pestaggi zona-Fellas ed empatie-vérité s'inchioda la vicenda "pusheriana" del melting-pot svedese. Naturalistico e acerbo - preventivamente o perché outsider - non si snobbi questo Snabba, sarebbe come ammettere di non capirci un Cash.

Guerra fra bande di diverse etnie per accaparrarsi il mercato della coca a Stoccolma. Vi resta implicato anche uno studente di modeste condizioni sociali in cerca dei "soldi facili" del titolo per continuare a frequentare i suoi amici ricchi... E'uno dei tre personaggi su cui si concentra la storia, ognuno ben delineato e con un proprio retroterra, che si troveranno a fare i conti nel confronto finale in questo bel noir nordico che nulla ha da invidiare, per ritmo, confezione ed interpretazioni, alla produzione medio/alta d'oltreoceano.