Discreta black comedy che vede Caine mattatore assoluto nei panni di un pubblicitario senza scrupoli. La parte "gialla" del film pecca qua e là di ingenuità, ma il focus della pellicola è senz'altro sull'evoluzione psicologica del protagonista, e in questo senso si può serenamente promuoverla. Elizabeth McGovern è perfetta nel ruolo di succube e sarebbe anche molto bella, se non fosse per quell'orribile acconciatura anni '80. I novanta minuti scorrono piacevolmente. Non male.
MEMORABILE: Lo spargimento contro vento delle ceneri funerarie.
Cosa non si fa per far carriera e quando il buon Graham Marshall (Caine), meritevole di una promozione, si vede sorpassato dal più giovane Bob (Riegert), falso e carogna, capisce che è ora di smettere i panni del bravo ragazzo. Commedia non frizzantissima ma godibile e non scontata. Caine è uno dei pochi attori con il quale il pubblico si sente pienamente a suo agio e qui dimostra di saper camminare con un piede in due scarpe senza perdere classe ed eleganza.
Regia scialba e monotona, rovina un film che altrimenti sarebbe potuto essere senz'altro migliore, pur essendo lontano anni luce dal capolavoro. Sceneggiatura frettolosa e troppo incentrata sulla figura del protagonista, ben interpretato da Michael Caine che si dimentica totalmente dei comprimari, a malapena caratterizzati. Vi sono anche diversi buchi. Per carità, il film non è noioso e scorre bene, ma sembra sempre che gli manchi qualcosa.
Divertentissima commedia "nera" ambientata nel mondo degli yuppies di Wall Street. La sceneggiatura ruota attorno a un monumentale Michael Caine che, colto da improvvisa nevrosi di potere, comincia a farla pagare a quanti intralciano le sue mire professionali. Molto bella e brava la McGovern. Ottimi inquadrature e montaggio, il quale dona al film un buon ritmo aumentandone la godibilità. Assolutamente da riscoprire.
Frustrato per una mancato promozione, in uno scatto d'ira un manager di una grossa azienda provoca involontariamente la morte di un barbone. Il fatto resta impunito e questo lo induce ad un cambio di mentalità, segnando l'inizio di una rivalsa familiar/lavorativa... Commedia nera diretta in maniera piuttosto anonima e con qualche passaggio troppo frettoloso nella trama ma impreziosita dalla prestazione sorniona di Caine, impeccabile nel ruolo dell'agnello che si scopre lupo in un ambiente dominato dal più spietato carrierismo. Coerente con l'assunto il cinico il "lieto fine".
Graham non ottiene la tanto agognata promozione e perde il senno, complice un impianto elettrico difettoso che fa letteralmente accendere la scintilla. Commediola dark di inizio Novanta in cui a brillare in realtà è ben poco: non si ride molto, la sceneggiatura si regge appena e la recitazione lascia a desiderare (poco carismatico Caine, terribile il pianto della McGovern nella scena alla metro; assenti i comprimari). Un film capace di intrattenimento molto leggero, che se non altro impegna poco tempo (poco meno dei canonici novanta minuti...).
Pellicola alla quale manca qualcosa per raggiungere l'anima dello spettatore. La trama è discreta (anche se con qualche buco, e comunque non certo entusiasmante) e l'interpretazione che Caine ci offre è perfetta, ma si resta molto distaccati da quanto scorre sullo schermo e non si riesce a provare vero interesse per le sorti del protagonista. In definitiva un prodotto che stenta a raggiungere una sufficienza stiracchiata, pur non potendo imputare gravi difetti alla pellicola anche a causa di personaggi secondari che non lasciano il segno.
Penalizzata da una certa dispersività iniziale e da una regia anonima, sollevata e tenuta in piedi da un Caine sornione, questa commedia è una critica cinica del rampantismo e dello yuppismo amorale dell’epoca, che il protagonista affronta trionfalmente usandone le stesse armi, in un coinvolgente e ingegnoso crescendo di nefandezze contro antagonisti che non sono migliori di lui e che va di pari passo con la sua ascesa sociale. Un’idea più che buona svolta nel complesso più che dignitosamente, anche se avrebbe meritato una migliore caratterizzazione dei personaggi secondari.
MEMORABILE: La reazione di Graham alla notizia dell’”incidente” della moglie; I confronti in ufficio con sottoposti e superiori; “Bidibi, bodibi, boom!”.
Black comedy convenzionale riscattata dall'ottima prova di Michael Caine. Se la regia è piuttosto lenta e la sceneggiatura non riserva poi chissà quali sorprese una volta avviata la vicenda, il protagonista tiene banco per tutta la durata con alcuni momenti di vera classe (impareggiabile quando gli scappa da ridere al telefono con la polizia). Si segue senza difficoltà anche per la breve durata e si arriva alla conclusione più o meno soddisfatti, anche se un colpo di coda verso la fine non sarebbe guastato.
Deluso a più riprese dall'insoddisfacente progredire della sua carriera, Graham con un'improvvisa mutazione "giustizialista" si fa largo senza scrupoli fino al vertice dell'azienda in cui lavora. Commedia nera ambientata a New York, tra ambizioni, delusioni e recriminazioni nel settore squaliforme dei manager che, pur con qualche faciloneria, si fa apprezzare per l'ingegnosità "della vendetta" e per le autoironiche riflessioni del protagonista, un perfetto e signorile Caine che con la sua sola presenza giustifica un plot, certo simpatico, ma piuttosto prevedibile. Finale azzeccato.
Jan Egleson HA DIRETTO ANCHE...
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Su Imdb leggo che Samuel L. Jackson fa una brevissima comparsata in questo film. Non l'avrei mai riconosciuto, ma è il personaggio che fa il gioco delle tre carte (col berretto blu)