Buonasera - Corto (2007)

Questo secondo capitolo della trilogia è decisamente il più riuscito: il regista gioca con l'onirico e sa ricreare un'atmosfera di costante tensione. L'interpretazione dei due attori è molto efficace, soprattutto quella di Lannutti che possiede una mimica facciale strepitosa. Molto azzeccate le musiche. Lynchiano.

Davvero gustoso il gioco intricato della mise en abîme che Prino persegue fin dal Buongiorno di cui questo nuovo corto è l’ideale seconda tappa. Gioco che sfrutta bene l’ironia (e l’autoironia), ma senza rinunciare a un’ottima capacità di costruire tensione e curiosità sui meccanismi allucinatori di un incubo delirante e grottesco che coinvolge due camerieri d’albergo (ben resi dai quasi caricaturali, ma senza eccessi, Lannutti e Pelusio) nel chiuso claustrofobico di una stanza d’albergo e, soprattutto, delle loro menti.

Questa volta a condividere l'incubo del doppio con Lannutti vi è anche la Pelusio in veste di cameriera. In questo secondo corto della trilogia gli elementi già visti precedentemente in Buongiorno si definiscono con maggior chiarezza. L'incubo assume la forma malvagia e inquietante che pervade le mente e la annienta, moltiplicandosi ed ibridandosi in forme e dimensioni. La spalla di Lannutti (sempre fantastico) appare più che all'altezza.