Black film - Corto (1971)

Stretto fra l'irridente contestazione artistica dei manufatti più scabrosi della new wave filmica jugoslava e con il nazionalismo croato pronto a rialzare la testa nelle proteste di piazza, ecco un altro colpo sferrato sotto la cintola dell'idea titina di stato: Zilnik, battitore libero da sinistra già finito nel mirino delle autorità, rimette in discussione il culto del welfare solidale ospitando nella propria casa di Novi Sad un gruppo di senzatetto e interpellando sulla questione un campione randomico di cittadini medi. Coraggiosissimo, autoironico, senza filtri né ipocrisie.

Il regista porta sei homeless a dormire a casa sua e poi intervista i passanti su cosa farne: un corto doc che è soprattutto atto politico estremo, azione di denuncia ai limiti del situazionismo, incursione filmico-giornalistica nel corpo molle di una società socialista ma borghesemente benpensante che non vede o respinge i poveri, e però anche una follia anarcoide che porta all’invasione nelle piccole mura domestiche in sospetto buonismo. Insomma, un frullato di tensioni espressive e concettuali, come un pungiglione tutt’altro che ingenuo.