Non molto convincente nel suo svolgimento e finanche poco coinvolgente, a dirla tutta. Poteva comunque essere interessante analizzare i vari stati d'animo che attraversa la Ferrari durante il procedere della pellicola, ma il problema è che gran parte del film pare molto abbozzato, raffazzonato, con la funzione di accumulare minuti ed arrivare al finale liberatorio. Le intenzioni di Giordana, nonostante i risultati, sono degne di nota.
I turpi fatti accaduti allo stadio Heysel di Bruxelles nel maggio 1985 sono soltanto un pretesto per una superficiale retorica della comprensione, che Giordana raggiunge tramite gli abusati luoghi comuni del disagio collettivo evocati da una Liverpool grigia e sordida. La Ferrari, affrancatasi dalle commedie da spiaggia, simula freddamente sentimenti contrastanti di dolore, odio, vendetta, paura e rassegnazione, mentre l'infaticabile Steiner - che recita in italiano - conserva la sua aria inquietante e minacciosa anche nelle vesti di ispettore britannico.
Partendo dalla strage dell'Heysel del 1985, Giordana mira a una complessità morale che rimane più pretesa che conseguita. Così, la tetra seriosità dell'approccio risulta disciplinare e autoimposta; la lentezza e l'intimismo un dogma da cinema impegnato, e alcune soluzioni narrative (la contrapposizione culturale tra Italia e UK, l'umanità del carnefice) strumentali e pilotate a distanza. Esordio volenteroso, ma irrisolto. Accettabile Isabella Ferrari.
Film non del tutto riuscito, a dir la verità, nonostante le buone intenzioni di sceneggiatura. Traendo spunto dai tragici fatti di Liverpool del 1985, Giordana confeziona una storia fatta di ricordi e vendetta a cui la Ferrari cerca di dare la giusta drammaticità, senza riuscirci pienamente. Discreto.
Partendo dai tragici fatti dell'Heysel del 1985, Giordana esplora i sentimenti umani più profondi mettendo in scena una vicenda di odio, vendetta e perdono. Alcune parti appaiono un po' forzate, e non aiuta la protagonista Isabella Ferrari, non troppo convincente. L'atmosfera cupa comunque è interessante e validissimo è John Steiner, commissario di polizia che tuttavia non abbandona la sua aura di personaggio negativo. Film che si fa valere forse più per le atmosfere che per ciò che cerca di dimostrare. Liverpool è fotografata molto bene. Buono.
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DiscussioneCangaceiro • 22/11/09 19:05 Call center Davinotti - 739 interventi
Io ne vidi un pezzetto...Ricordo soltanto la presenza di The sound of silence (Simon e Garfunkel), già canzone dei titoli di testa de "Il laureato" e Ugo Conti nei panni di un meccanico in quello che forse è il suo unico ruolo drammatico in carriera.
DiscussioneZender • 22/11/09 19:07 Capo scrivano - 48946 interventi