Antelope Cobbler - Film (1993)

Sin da subito il centro commerciale è chiara metafora di un ordine che il protagonista mantiene fino all'arrivo di un elemento perturbante che astutamente rimescola le carte. Quando il regista si concentra sulla figura del direttore centra il bersaglio, mentre le vicende quotidiane di suoi sottoposti risultano più anonime e abbozzate. Pur con molte debolezze e incertezze (il finale è tagliato con l'accetta), il regista in alcuni frangenti modula il rapporto conflittuale e allo stesso tempo complice tra i due protagonisti in modo capace. Tetre le musiche di Fabio Liberatori.

Film che è una metafora del potere sottoforma di supermercato, resa ancora più potente dalla fotografia spesso scura e dall'oscura colonna sonora, quasi da film dell'orrore. La storia è in realtà piuttosto semplice, a tratti se vogliamo anche monotona, ma è il sottofondo a renderla estremamente interessante. Divisa dal nocciolo centrale c'è il racconto dei rapporti tra i dipendenti del supermercato, che ricorda vagamente Impiegati di Pupi Avati. Buona la recitazione, e regia personale e apprezzabile. Un piccolo film non troppo conosciuto da riscoprire.