Si tratta di uno dei primi gong-fu cinesi, con uno straordinario Chen Kwan Thai nella parte di un giovane molto povero ma abilissimo nelle arti marziali (e ciò gli servirà per scalare i ranghi nell'ambito della malavita cinese, divenendo un autentico boss). Grande interpretazione anche di David Chiang, uno degli attori feticcio del maestro Chang Cheh qui nel ruolo di un boss malavitoso con una spiccata simpatia per il giovane Kwan Thai. Ottima regia e bella sceneggiatura, con un finale altamente tragico.
Indubbiamente - insieme all'inedito "Vengeance!", a Il killer dagli occhi a mandorla, a Mani di ferro e a pochissimi altri - è uno dei più famosi, celebrati e riusciti gongfupian dei primi-anni '70 (ironia della sorte, in Italia fu distribuito per la prima volta nel 1974, cioé "dopo" altri kung-fu simili, in realtà a loro volta ispirati ad esso!). La sequenza finale, con Chen Kuan-Tai che combatte per 20 minuti con una scure conficcata nel fegato, divenne leggendaria all'epoca. Un classico assoluto, per chi ama questo genere di film.
Chen Kuan Tai che interpreta Ma Yun chen (molto bene) ha un bel sorriso accattivante, ma c'è qualcosa di triste in lui. Il suo desiderio di essere qualcuno è forte, ma gli avversari sono spietati e sanguinari. E lo si vede specialmente nella tremenda lotta cruenta alla fine che sembra andare avanti all'infinito come un incubo da cui non ci si può svegliare. David Chiang come al solito è grande e carismatico, anche se appare solo per breve tempo. Questo film è nella mia top ten dei migliori film di arti marziali.
Il giovane Ma diventa un importante gangster grazie alla maestria del kung fu: il plot è similare alle altre produzioni Shaw, ma lo sviluppo drammaturgico è più intenso e di ampio respiro (2h e 10' di durata); tutte le peculiarità del filone vengono portate ai massimi livelli fino allo sfoggio tecnico e coreografico dell'ultima incredibile e violenta mezz'ora. Il destino di Ma si compie nell'impeto del riscatto, in quella risata delirante simbolo di un approdo agognato e infine sacrificato alla rivalsa sociale. Uno dei più grandi tra i film di arti marziali.
Praticamente un mafia-movie con le arti marziali al posto delle sparatorie. La storia è semplice ma sa intrattenere e coinvolgere per tutta la sua durata (non breve: due ore piene). Interessante anche "l'evoluzione" morale del protagonista e il fatto che, a differenza di altri film di questo genere, non sia possibile distinguere tra buoni e cattivi, a parte rare eccezioni. Straordinarie le coreografie dei combattimenti: basti pensare al mega combattimento dell'epilogo. Chi ama il genere gradirà e non può lasciarselo sfuggire.
Kuan Tai Chen HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneZender • 4/07/10 09:58 Capo scrivano - 48904 interventi
Fatto. Finché dura...
DiscussioneZender • 7/07/10 09:13 Capo scrivano - 48904 interventi
Ok, cambiati tutti.
DiscussioneZender • 7/07/10 09:36 Capo scrivano - 48904 interventi