Abracadabra - Film (2017)

A seguito di ipnosi, un porco maschio sciovinista si trasforma in marito premuroso e stirapanni. Tutto bene? Mica tanto, una volta scoperto che lo spirito che lo possiede è quello di un assassino... Inizio promettente per questa commedia colorata e vagamente almodovariana, ma l'andamento ondivago fa scemare l'interesse, nonostante la grinta della bellissima Verdù e l'aria perplessa di un inedito de la Torre, più noto per il suoi ruoli drammatici. L'epilogo in chiave femminista tenta di rialzare le quotazioni, ma resta la sensazione di un film confuso, riuscito solo a metà.

Discreta commedia spagnola che poggia su un'idea già battuta nel cinema (l'ipnosi) ma con risvolti originali. Dopo un ottimo inizio con un De la Torre odiosissimo nei panni dell'uomo maschilista e super tifoso, qualcosa nella sceneggiatura si sfalda e il corpo centrale soffre di una certa pesantezza. Fortunatamente il finale risolleva taluni momenti visti in precedenza. Da segnalare la prova di una Verdù di rara espressività. Seppur senza far gridare al miracolo, un'opera dalla qualità complessiva che al momento in Italia ci sogniamo.

L’odioso marito è posseduto dallo spirito di uno schizofrenico che alterna affabile empatia con pericolose ossessioni. L’idea è sfiziosa e divertente, ma la quantità di stimoli è tanta che il film finisce per perdersi tra le varie possibilità, sia di contenuto (con tracce poco sviscerate) che formali (tra commedia e dramma, grottesco e horror, ma con poca capacità di sintesi). Comunque gli spunti sono interessanti, alcuni passaggi intriganti e divertenti si alternano a momenti più piatti, e alla fine il film è abbastanza piacevole.

Scorrono i titoli di coda e non si ha una chiara percezione di quello che si è appena visto. Forse una dark comedy dai lampi grotteschi? Una tragicommedia dalle rivendicazioni politiche di genere? Un thrillerino che in mezz'ora appena molla gli ormeggi e la butta sull'assurdo? O, forse, un calderone ipermoderno di ingredienti che si sovrappongono noncuranti dell'armonia finale? I personaggi, al limite del caricaturale, riescono a convincere solo a tratti: brusco il dislivello dell'interessante prologo con una parte centrale che non spicca per ritmo. Intrigante, ma irrisolto.

Se è vero che lo spunto iniziale non è certo nuovo, la sceneggiatura prova a innervare la storia di elementi meno usuali del solito. Ciò tuttavia, e può sembrare paradossale, è la qualità ma anche il difetto principale del film, la cui sceneggiatura ondeggia tra un genere e l'altro - sebbene sia più che altro una commedia nera - nonché tra elementi non poco eterogeni. Il risultato è discontinuo, così come lo è lo è un po' tutta la pellicola, che alterna momenti più riusciti ad altri che lo sono meno e sono anche un po' gratuiti. Splendida la Verdù, poco convincente De la Torre.