11 Metri - Documentario (2011)

La parabola atletica ed umana di un calciatore che emerse culturalmente nel panorama sportivo, un uomo riservato mai dedito ad eccessi spropositati che decide di suicidarsi. Un'analisi lucida realizzata con testimonianze attendibili inframezzate da immagini ed interviste di repertorio che deliniano una personalità complessa ma tendenzialmente chiusa e quindi fragile. Un cult per i tifosi della Magica.

Diversamente da altre operazioni ricordo, qui non si parla di gesta eroiche o di complotti fantasiosi. Si parla dell’uomo e di cosa può averlo portato a dare l'addio alla vita dopo una carriera di tutto rispetto. Lo stesso rispetto che ha cercato nella fase successiva al suo ritiro ma che, forse a causa del suo carattere schivo, lo ha portato nel dimenticatoio. La narrazione scorre bene e i tributi sono numerosi. Tutti ancora alla ricerca di risposte, celando un vero affetto pietoso.

Un buon documentario in cui si descrive la vita sportiva e la (purtroppo) ben nota fine di Agostino Di Bartolomei, storico capitano della Roma. Buone in generale le interviste ai compagni di squadra e a giornalisti vari, ma a farla da padrone è l'analisi del lato umano del giocatore, personaggio dal carattere schivo e introverso. Riusciti anche i momenti di ricordo delle imprese sportive (lo scudetto con la Roma su tutti...). Consigliato senza dubbio agli appassionati.

Personaggio sicuramente atipico nel panorama calcistico italiano, certamente lontano da quella "fatuità" che a torto o ragione viene associata all'immagine del calciatore tipo, anzi dotato di un indiscusso spessore umano che ne fece un leader in campo. Il bel documentario di Del Grosso fa intuire che tale complessità e integrità umana fosse alla base di una sensazione di disagio che portò Di Bartolomei a una fine prematura e inaspettata. In ogni caso, un documento che si sofferma più sull'uomo che sullo sportivo ed è assolutamente meritevole di visione.