Jay & Silent Bob reboot - Film (2019)

Jay & Silent Bob reboot
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Jay and Silent Bob Reboot
Anno: 2019
Genere: commedia (colore)
Note: Aka "Jay e Silent Bob - Ritorno a Hollywood". Sequel/reboot di "Jay & Silent Bob... Fermate Hollywood" (2001).
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lo spin-off di CLERKS, che uscì prima del sequel del film “ufficiale”, ha oggi un suo seguito. O meglio, un remake; più precisamente ancora un reboot, come dice il titolo. E sulla questione stessa c'è già un bel caos, dal momento che l'intero progetto nasce come goliardico gioco metacinematografico spinto, in cui realtà e finzione s'intrecciano senza sosta generando il caratteristico pandemonio alla base del primo JAY E SILENT BOB... FERMATE HOLLYWOOD. A...Leggi tutto diciotto anni di distanza Jay (Mewes) è visibilmente invecchiato e con la sua aria da ragazzino scemo a 45 anni fa ormai ridere, Silent Bob (Smith) è al contrario identico ad allora o quasi. Ovviamente non apre bocca, fa le faccine e continua a dimostrare una notevole attitudine alla mimica. La coppia insomma resta felicemente complementare, la scrittura e la regia di Kevin Smith sono quelle totalmente nichiliste di quando decide di uscire rumorosamente dagli schemi per travolgerci con nonsense, battute demenziali, situazioni al limite dell'inverosimile e via dicendo. Ma siamo in un reboot, come si diceva, e lo stratagemma per riprendere in pieno l'idea del film del 2001 è folle quanto il resto: Hollywood ha deciso di dare un sequel al film su Bluntman e Chronic ispirato a Jay e Silent Bob e per questo ha acquisito i diritti per usare i nomi dei due inseparabili amici impedendo che possano farlo persino loro stessi! Illogico? Rispetto a quanto vedremo dopo neanche troppo, ma è sufficiente a mettere i due nuovamente in marcia verso la Mecca del cinema con l'obiettivo di fermare l'avvio del film. Si entra insomma presto in un cortocircuito di riferimenti e controriferimenti a Jay, a Silent Bob e a Smith stesso al punto da perderci la testa. Poi però si cerca anche di far procedere il tutto in modo più tradizionale portando Jay a incontrare la sua ex moglie, la quale ha partorito una figlia (Harley Quinn Smith, in realtà la vera figlia di Kevin, ovvero di Silent Bob!) che nulla sa del padre ma che pretende di partire con lui e il suo silenzioso amico per Los Angeles portandosi dietro tre strampalate compagne di viaggio, una delle quali muta e immaginata come la controparte femminile di Silent Bob! Una buona parte del film si consuma on the road, alternando come da tradizione gag truci e talvolta veramente volgari ad altre certo non raffinatissime ma divertenti. Affollatissima la lista di camei prestigiosi inseriti piuttosto casualmente nella storia (Ben Affleck, Matt Damon, Jason Biggs, Jason Lee fenomenale commesso al negozio di homevideo) e tanti i minisketch che, messi in sequenza, rendono il tutto faticosamente digeribile esattamente come lo era l'originale. Dopo un po', in definitiva, si ha la sensazione di assistere a un'allegra goliardata tra amici senza fine, stracolma di citazioni e ammiccamenti cinefili (a volte dichiarati, altre no) solo di rado destinati a cogliere nel segno. Che i due protagonisti, fumati e sballati come da copione, sappiano ancora alchemicamente amalgamarsi animando le loro tipiche gag stralunate è un fatto, che lo Smith regista abbia da tempo imboccato una strada tanto personale quanto “fulminata” pure. Bisogna solo stabilire quale possa essere il suo pubblico e se davvero esista ancora...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/02/20 DAL DAVINOTTI
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Rambo90 12/02/20 17:09 - 7697 commenti

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Il ritorno di Smith alla sua comicità non riesce pienamente. I tempi sono cambiati e a far ridere in questa nuova avventura sono soprattutto le elucubrazioni sul significato di remake e reboot, perché le gag volgari sono ormai superate e non più così divertenti. Smith in coppia con Mewes funziona ancora, nonostante gli evidenti segni dell'età e qualche cameo riesce (in particolare Jason Lee e l'ultimo di Stan Lee), ma l'insieme non coinvolge e alla lunga stanca.

Fabbiu 22/05/21 10:05 - 2145 commenti

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Jay e Silent Bob invecchiati? Non è possibile, perché la loro è idiozia e questa non invecchia mai. Il turpiloquio e le canne la fanno ancora da padrone ed è chiaro il target a cui è rivolto: la generazione che "negli anni Novanta era già nata" e molto si è divertita con i film di Smith (Clerks, Dogma, In cerca di Amy), qui richiamati in quello che è un sequel-reboot del film del 2001 ma che si rivela presto un calderone metacinematografico che fa a pezzi ogni cosa: Holywood, le star, lo stesso regista e autore, i fan. Divertentissimo.

Jena 29/05/21 16:35 - 1555 commenti

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A quasi vent'anni di distanza dal suo primo Jay & Silent Bob, Kevin Smith torna alla sua "celebre" coppia di decerebrati e ancora una volta "toppa" nel voler ricreare l'irripetibile atmosfera di Clerks. I due strafatti fumettari sono anche simpatici ma le polveri sono bagnate. Smith ci butta dentro un po' tutte le "provocazioni" del suo cinema: droghe, linguaggio ultravolgare, lesbismo, cultura fumettara e gran parte dei suoi personaggi. Qualche colpo va a segno, nella prima parte, nella seconda si sbraca. Divertente il cameo di Jason Lee, pessimi quelli di Affleck e Justin Long.
MEMORABILE: Jay versione Silenzio degli innocenti.

Felloni 21/01/24 17:07 - 17 commenti

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Il film ha una trama esile ed erratica e si svolge in maniera incostante, con molte parti fiacche ed eccessivamente nostagliche e qualche momento divertente. Anzi, il fatto che le scene messe nei titoli di coda non siano le peggiori fa un po' riflettere sulle capacità organizzative di Smith. Apprezzabile l'autoironia del regista, che presenta se stesso in modo spietato ma che si può leggere anche nelle definizioni di sequel e reboot fatte inizialmente da Lee. Cosnigliato solo ai completisti.
MEMORABILE: Smith che dice riguardo alla figlia presente nei suoi film: "Non credo nel nepotismo, posso anche lasciarla fuori"; Il monologo di Damon.

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