The congress - Film (2013)

The congress
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Le congrès
Anno: 2013
Genere: fantascienza (colore)
Regia: Ari Folman
Note: Il film si ispira liberamente al romanzo di Stanislaw Lem "Il congresso di futurologia", pubblicato nel 1973.
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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/06/13 DAL BENEMERITO XAMINI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 20/12/14
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Xamini 19/06/13 12:20 - 1247 commenti

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A cavallo tra sci-fi e animazione, l'autore dell'ottimo Valzer con Bashir dimostra ancora una volta come quest'ultima tecnica cinematografica disponga di una forza prorompente. Superando di frequente i confini del razionale, Folman travolge la nostra logica e parla direttamente al subconscio. Immagini, colori, animazioni rimandano a un video lisergico a cui starebbe a pennello un album dei Pink Floyd. Riferimenti e citazioni a pioggia (da Steve Jobs, al dott. Stranamore, da Michael Jackson a Clint Eastwood, ecc...). Non sempre la struttura tiene, ma l'impatto resta fortemente emotivo.

Capannelle 16/06/14 08:48 - 4399 commenti

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Rispetto al giro di Valzer, Folman osa un racconto visionario che nel complesso sembra meno continuo ma conferma la sua capacità nel comporre storie toccanti e nell'umanizzare sguardi e movenze fatte di carta e matita. Impressionante la sequenza dello scanning e l'espressività della controfigura animata della Wright in stile burtoniano. Più di una perplessità sulla critica al mondo futuristico e su un affastellarsi di tematiche e generi, affascinante ma non proprio riuscito. Però alcune sequenze e le splendide musiche ti entrano dentro.

Bizzu 19/06/14 00:14 - 217 commenti

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Sfiancante, discontinuo, geniale, troppo ambizioso. Il fantastico inizio metacinematografico con numerosi spunti e idee interessanti viene usato come trampolino di lancio per catapultarci in un confuso guazzabuglio di cartoni animati stile videoclip lisergico anni '70 (esteticamente indecente) e retorica new age. Nel finale si riprende leggermente, però che amarezza vedere com'è stata buttata alle ortiche un'idea di partenza originale e decisamente sfiziosa.

Rullo 27/06/14 21:17 - 388 commenti

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Ambizioso progetto di Folman, che dopo l'ottimo Bashir si getta ancora una volta nel suo mondo animato (ora letteralmente), unendolo però alla realtà e alla sua cruda spietatezza. Fantastici i disegni, colmi di citazioni (Eastwood, quadri di Magritte...), ambigui nelle forme sessuali e sensuali, coloratissimi come ci si aspetterebbe da un trip a base di droghe, oltremodo originali anche nello stile. Ottimi gli attori/doppiatori.
MEMORABILE: Il finale; La visita dal medico.

Daniela 30/09/14 09:32 - 12625 commenti

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Un'attrice cede per contratto la sua "essenza" ad un avatar digitale, eternamente giovane, che la sostituirà sugli schermi. Ma ogni patto col diavolo ha il suo prezzo, tanto più se questo diavolo è il dirigente di una major... Fantascienza filosofica vagamente ispirata a Lem, che intriga assai all'inizio ma delude nel prosieguo. Considerata la precedente opera di Folman, in questo film che mescola live ed animazione a sorpresa la parte meno convincente è proprio quest'ultima, confusa nello sviluppo e troppo caotica nella grafica, anche se non mancano immagini suggestive.
MEMORABILE: Nella parte iniziale, Robin Wright viene "scansionata" nelle sue diverse espressioni mentre Keitel le racconta una storia

Bubobubo 29/09/18 22:17 - 1847 commenti

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Attenzione massima ai dettagli: perdersi per strada è un attimo e da un certo punto in poi non si torna più indietro. Due film in uno: i primi cinquanta minuti, narrativamente canonici ma molto curati, sfruttano un'idea originale e non troppo lontana dalla realtà (l'eternante digitalizzazione del personaggio-artista), mentre la seconda parte, animata e aggrovigliata, svolta bruscamente in tutt'altra direzione, lambendo le rive dell'epopea distopica. La sensazione è che la cesura sia troppo profonda e i due corpi non granché comunicanti.
MEMORABILE: La scannerizzazione forzata dell'intera gamma di espressioni facciali di Robin Wright.

Pigro 19/05/19 08:55 - 9635 commenti

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Il dolore professionale-esistenziale della protagonista diventa struggente elegia funebre per un mondo alla deriva, rimosso da una realtà drogata. Metacinematografico, fantascientifico e lisergico; matematico e visionario; drammatico e di animazione; misterioso ed emozionante; superficiale e profondo; semplice e stratificato; complesso e affascinante, con momenti sublimi ancorché indecifrabili, e un blocco animato che risucchia in un onirismo febbrile. Un trip apocalittico o la rivelazione dei nostri tempi: si ama e si odia.

Thedude94 10/10/22 00:05 - 1089 commenti

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Le basi e l'ideale iniziale del film ci sono e si percepisce soprattutto nella prima parte, estremamente metacinematografica e intensa, che vede la protagonista Wright confrontarsi con la sua vita di attrice e madre, costretta a prendere una decisione fondamentale per il suo futuro. Le problematiche maggiori le presenta la seconda parte, ben animata ma narrativamente troppo contorta, che finisce per perdersi fino a rendere il tutto poco interessante. Nel complesso la realizzazione non è male, ma poteva rivelarsi un'ottima sorpresa se non fosse stato per alcuni errori di scrittura.

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  • Discussione Capannelle • 16/06/14 00:31
    Scrivano - 3487 interventi
    Al cinema
  • Discussione Rebis • 16/06/14 00:40
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Ero curiosissimo di vedere il nuovo film di Folman... ma il trailer è a dir poco scoraggiante.
  • Discussione Capannelle • 16/06/14 08:55
    Scrivano - 3487 interventi
    A me sono piaciute alcune sue parti ma rispetto al Valzer è un passo indietro.. un poutporri di temi e visioni cinematografiche che può anche risultare indigesto perchè non tutto viene chiuso a dovere. Ma la potenza di immagini e musica quella sì, si avverte.
  • Musiche Capannelle • 16/06/14 15:23
    Scrivano - 3487 interventi
    La OST di The congress:

    http://www.youtube.com/watch?v=jd6eqzGtu3E&list=PLyCYqX-MeiO_N5_4zcFDrG3cXhOf-yuP1

    senza la quale non mi sarei goduto (parte del) film.
    Ultima modifica: 16/06/14 15:24 da Capannelle
  • Discussione Daniela • 2/10/14 11:27
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    il film si ispira liberamente al romanzo di Stanislaw Lem "Il congresso di futurologia", pubblicato nel 1973.
    Ultima modifica: 2/10/14 15:35 da Zender
  • Discussione Capannelle • 30/06/15 23:46
    Scrivano - 3487 interventi
    Rivisto per l'ennesima volta e sempre solo a metà, cioè senza la parte animata.

    In lingua originale perché onestamente il doppiaggio di Harvey Keitel.. non se può sentì.
  • Discussione Raremirko • 24/04/19 00:27
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Molto molto bello, quoto però chi dice che il film viva di due segmenti separati, tra loro non molto comunicanti (live action e cartone).


    Mega cast, begli effetti, momenti poetici, qualche punto in contatto con Simone e Lei.

    Emozionante e poetico, fa fede anche su una critica al vetriolo sullo star system (con frecciate a Cruise e alla Kidman, tra gli altri).

    Evocativo già dalla locandina, meriterebbe più diffusone e programmazioni.