Scandalo a palazzo - Film (1984)

Quasi un istant movie, non fosse che s'ignorasse all'epoca l'esistenza dell'affaire Pingeot. Premesse discrete che - dopo la debita partenza illustrativa - non faticano a stallare in un mediocre fotoromanzo da Grand Hotel, addobbato da sfarzosi ambienti entro cui si muovono con disinvoltura un dispotico Trintignant e un Serrault sornione Ministro degli Inferni. Tolte certe sortite da Kramer contro Kramer resta un impianto scandalistico che fa acqua da ogni dove e di rapido disaffezionamento. Decorativa la Deneuve, da schiaffi il pupo.

Ladruncolo scippa una famosa stilista ed entra in possesso di una lettera che potrebbe distruggere la reputazione del presidente della Repubblica. Guai in vista… Apologo sul malcostume e la spietatezza del potere che muove da un soggetto interessante le cui potenzialità vengono però annacquate da Girod, che muove le sue pedine quasi sempre in sfarzosi interni rivestendo il film di una patina da fotoromanzo che mal si accorda con gli intenti di denuncia. Sostanzialmente sprecati l'altisonante cast (ma il ragazzino è insopportabile) e il malinconico tema musicale di Georges Delerue.