Douro, lavoro fluviale - Corto (1931)

Girato da de Oliveira a 23 anni, Douro dà retrospettivamente conto dell'inesauribile longevità di questo Maestro di Cinema. Il documento delle attività che si svolgon sulle rive del fiume che bagna Oporto fu ispirato a Manoel dalla visione della sinfonia berlinese di Ruttmann, a sua volta suggestionata dal lavoro sul montaggio di Vertov e delle avanguardie del primo '900. Film in moto perpetuo (di persone, animali, mezzi di locomozione di mare e terra), capace però di paventare la morte, mistero incombente ed intermittente come la luce notturna d'un faro.

De Oliveira descrive l’operosità degli abitanti di Porto attorno alla foce del fiume (pescatori, operai, facchini), ma anche scorci urbani (come l’imponente ponte Dom Luis) e perfino microaccenni narrativi (il ragazzo travolto dal carro). Un corto vivace, grazie a un montaggio serrato e incalzante alla Sinfonia di una città, talvolta più attento alla cadenza ritmica delle immagini che non alla loro connessione. Molta carne al fuoco (perfino suggestioni liriche: i riflessi luminosi sulle onde), ma il tuffo in quel passato, oggi, è emozionante.