Mondo Weirdo - A trip to Paranoia Paradise - Film (1989)

Pornografico e compiaciutissimo, sanguinoso e privo di senso, si rifà qua e là al mito della Bathory e all'inimitabile stile visivo tipo Super8 di Kern e Zedd. L'inizio più o meno fa ben sperare, ma dopo 24-25 minuti solo i continui nudi ed amplessi garantiscono approssimativamente l'attenzione. Almeno dura poco, nemmeno 55 minuti, se no in questo caso si che eran problemi veri. Attori senza infamia e senza lode, qualche sprazzo visivo ok, ma un filino di trama 'sto Andersen poteva anche inserirlo. UNA visione diversa che UNA deve rimanere.

All'orfanotrofio del pessimo gusto e dell'irreparabile guasto, tra un open Waters e quegli epateromani a oltranza di Kern & Zedd, è venuto su a pane, oltraggio e velleitarismo anche Carl Anderson, che dedica la propria spappolata di mestruo, vomito, bathorismi post-moderni, vene, gole e falli recisi e tutto quanto fa scandaletto pseudoarty studiato a tavolino e tavoletta (del wc, beninteso) a Franco e Godard (sic!) ma non discostandosi dai peggiori affondi e affronti di un La Bruce che scruta cieli liquidi credendosi Carroll.

Più che un film una prolungata polluzione notturna di una mente malata, un amplesso sanguinoso e ininterrotto tra eros e thanatos. Dialoghi praticamente assenti. Colonna sonora minimal-experimental-wave strepitosa. Grezzo, ignorante, assurdo, eccessivo, osceno, infimo, ipnotico, grottesco, onirico. Un incubo porno-horror delirante che se ne frega di tutto e di tutti, per prima cosa dei giudizi di chi lo guarda. Da amare senza riserve!