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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/05/09 DAL BENEMERITO LUCIUS
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Lucius 9/05/09 20:59 - 3015 commenti

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Difficile dire a che genere appartenga: è un misto di fiaba nera, grottesco, horror, drammatico. Sicuramente uno dei migliori film di Ozon, considerato dalla critica internazionale uno dei giovani registi francesi più talentuosi. Assolutamente da vedere, soprattutto per chi è senza preconcetti.

Daniela 2/02/10 22:01 - 12695 commenti

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Hans e Gretel amanti, dopo aver ucciso per gioco il bell'Ali Babà, si perdono nel bosco incantato e vengono fatti prigionieri da un orco, irsuto ed armato di fucile. Strano ed originale film, una fiaba nera che può affascinare o irritare o, meglio ancora, suscitare entrambe le reazioni. I due adolescenti sono ambiguamente attratti dal loro carceriere, il kusturichiano Manojlovic, stupratore e cannibale ma forse meno cattivo di quel che sembra. Molto suggestiva l'ambientazione.

Myvincent 6/06/10 01:15 - 3753 commenti

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Due adolescenti architettano e realizzano un omicidio per futili motivi, ma durante l'occultamento vengono sequestrati da un sadico orco bisessuale. Le attenzioni di quest'ultimo si concentreranno sul ragazzo e un'occhiata d'intesa tra i 2 cambierà il corso degli eventi. Epilogo tragico per questo dramma a tinte horror, con l'occhio attento di Francois Ozon. Ritmo tipicamente alla francese. Edipico.

Giacomovie 2/07/10 23:59 - 1399 commenti

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Al soggetto favolistico si è saputa innestare una suspence tenuta sempre viva, anche se non ad alti livelli. Dà un assaggio delle principali componenti del thriller e desta curiosità. Il finale un po' affrettato si rivela un buco (nell’Ozon…) che attenua la positiva combinazione di personaggi ambigui, passaggi torbidi e risvolti imprevisti. Comunque il film è girato bene, con flashback ben inseriti e senza risparmiare crudezze, ma si poteva fare ancora meglio. ***

Pigro 18/10/10 09:26 - 9698 commenti

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Film bislacco per la storia bizzarra di due adolescenti che uccidono un coetaneo e poi sono sequestrati da un boscaiolo. Un certo fascino di cupa perversione ce l'ha, e qua e là spuntano barlumi di senso piuttosto intriganti: in fondo si tratta di una stratificazione di temi fiabeschi rivisti e aggiornati (il pegno d'amore, l'orco, perfino il sesso tra i gai animaletti del bosco). Ma rimane parecchio di incompiuto (bruttino il finale) e un che di meccanico, così il film resta a metà del guado tra verità e metafora, scontentando entrambe.

Capannelle 5/01/11 00:36 - 4420 commenti

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Fiaba nera che si fa perdonare più di una forzatura a favore di un riuscito mix tra suggestione e ironia. Non va infatti presa troppo sul serio. Il personaggio centrale è il ragazzo credulone che trova una sua via all'emancipazione sessuale tra coetanee flippate, villici romantici (e premurosi) e, nel finale, divertenti parodie disneyane. Discreti gli attori e buon uso del flashback che aiuta a smussare una certa irritazione per la trama iniziale.

Kinodrop 4/02/16 23:06 - 2979 commenti

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Un dramma dall'andamento fiabesco che mette in scena l'istinto omicida dei due giovani protagonisti. Narra anche gli effetti di una sospensione della morale che si autogiustifica fittiziamente e si riscontra spesso nella cronaca e oltre. La narrazione è sempre tesa e ben condotta, specie nei flashback esplicativi e nonostante gli sbalzi di livello, resta sempre convincente. Buona la prova dei giovani attori, specie lei "manipolatrice senza anime" e l'orco ambiguo, malefico "ma non troppo". Finale affrettato e poco conforme al resto del film.
MEMORABILE: L'agguato nella palestra.

Saintgifts 18/04/16 12:15 - 4098 commenti

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Una metafora ben camuffata in una pseudo realtà, se si assume il concetto che tutto è possibile. Tre figure a rappresentare un universo per la maggior parte nascosto nell'essere umano e che a tratti si esteriorizza in modi diversi. Lei, novella Eva, la donna che circuisce e istiga, forte e debole allo stesso tempo; lui completamente dominato, che non sa ancora da che parte pendere, ma che impara rapidamente e, nonostante le apparenze, risulta essere il più forte. L'altro, completamente amorale, ha la chiave di tutto e dissemina trappole.
MEMORABILE: La lettura di Arthur Rimbaud in classe; Finale congruo, se visto come prosieguo metaforico.

Buiomega71 10/10/20 00:47 - 2923 commenti

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Ozon rivede i Grimm alla sua maniera, e da autore originale qual è ne tira fuori un film crudele, carnale, grottesco e torbidamente queer. Gaytudine che trasuda da ogni fotogramma (la sodomia, il lavaggio reciproco nella tinozza, la masturbazione, l'impotenza di Luc, la virilità di Said) tra brutali coltellate e schizzi di sangue, fughe nei boschi, tagliole, conigli e animaletti, incubi erotici sprofondando poi nell'horror con la svolta nel cannibalismo (non dissimile da quella dei quattro dell'apocalisse), E Ozon pare anticipare, nel surreale finale boschivo, qualcosa di Antichrist.
MEMORABILE: Alice alla finestra scopre il seno; Luc con la corda al collo; Il brutale arrivo delle teste di cuoio che spezza l'incantesimo; Il diario di Alice.

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  • Discussione Buiomega71 • 10/10/20 10:21
    Consigliere - 26072 interventi
    Quello di Ozon è un viaggio allucinato, crudele, spietato, grottesco e torbidamente queer nei meandri della fiaba nera (dove il geniale e personalissimo regista francese tira in ballo i Grimm e Disney, Araki, le rabbie giovani e barlumi fulciani in un unicum di sorprendente visceralità, che travalica i confini dell'horror) dove c'è una casa nel bosco, il suo nome conosco, vuoi conoscerlo tu...

    Pulsioni sessuali che affiorano prepotentemente (quelle della silfide Alice-che non andrà nel paese delle meraviglie-, l'impotenza e la bisessualità di Luc-che Ozon sottolinea quando il ragazzo rimane turbato nel vedere Said che si allena in palestra facendo arti marziali-, la virilità di Said, la fame-non solo cannibalesca-dell'orco gayo di Manojlovic-straordinario-) e che dirottano il viaggio on the road della coppia dei giovani amanti criminali nei meandri dell'incubo, del kidnapping movie, nei boschi fatati che nascondono insidie, nelle reiterate attenzioni omo che l'orco, che vive nella casetta di marzapane, riserva al giovane e "liscio" Luc, tenendolo come un cane con una corda al collo, lavandosi reciprocamente nella tinozza, masturbandolo con insospettabile piacere, fino alle sodomie in corpo 11, per poi sfociare in surreale idillio boschivio tra animaletti disneyani in un farlocco eden che pare anticipare Antichrist (c'è pure un primo piano su una volpe curiosa, ma non parla come quella di von Trier), un incantesimo spezzato dall'arrivo brutale delle teste di cuoio.

    E nella dimensione della favola nera conigli investiti e seppelliti, impallinati e scuoiati, tagliole dove meno te lo aspetti e immolazioni a suon di mitraglietta.

    E nella terra di mezzo Ozon prende la via dei flashback, nel coinvolgimento di Luc all'omicidio di Said ordito dalla subdola Alice, nella sequenza poetica di Luc che trucca Alice davanti allo specchio, il diario della ragazza stessa, Alice che scopre i seni alla finestra mostrandoli a Luc (come farà Charlotte Rampling con il giardiniere in Swimming pool)  , Alice che si immerge in incubi erotici mentre sogna l'orco che seduce, e poi strangola, Said mentre lei si strofina vogliosa sulla corteccia di un albero, relegati nella botola raiminiana in compagnia dei topi, rimpinzati da stufati di dubbia provenienza, messi all'ingrasso (all'orco piacciono le ragazze secche, ma và matto per i ragazzetti belli in carne), e teneramente iniziati ai "piaceri" dell'omossessualità dove Luc non sembra disprezzare.

    Già nell'incipit Ozon mette subito le carte in tavola (il gioco tra Alice e Luc, con lui bendato e legato, e lei che si spoglia, per poi tirarle uno scherzo con Luc che sè nè sta lì con il pene barzotto) , l'avidità sessuale di Said nelle docce con Alice, la feroce furia belluina delle coltellate con il sangue che sprizza ovunque (come se fosse sperma scriverà Alice nel suo diario), l'occultamento del cadavere, la fuga in auto, la rapina alla gioielleria, l'arrivo nel finto paradiso, la casa dell'orco, il cadavere di Said disotterrato e trafugato nello scantinato fino a lambire il cannibalismo (in un momento di antropofagia inconsapevole non dissimile da quella del fulciano I 4 dell'apocalisse), la liberazione, l'eden proibito, l'arrivo della polizia come nelle battute finali di Opera.

    I tormenti di un giovane Luc (Alice lo riempie di bugie, si inventa stupri di gruppo, colpisce al cuore Luc vedendosi di nascosto con Said) che troverà la sua dimensione tra le braccia villiche e rozze di un boscaiolo tanto rude quanto teneramente omo nei suoi confronti, oggetto del desiderio, grottescamente gayo, dove per la povera Alice (che stà impazzendo chiusa nella lurida botola) non sembra esserci posto.

    Mai, come nel suo secondo film, Ozon gioca con i generi, mischiando il cinema d'autore con quello di genere, l'exploitation e punte altissime di lancinante poesia (Alice che scrive sul suo diario con in parte la casetta di bambola, i due sdraiati su un letto purpureo, specchi imbrattati di sangue o che riflettono visi truccati da mascara e rossetto), dove il regista di Sotto la sabbia rimarca la sua passionalità omo (parecchi i nudi integrali maschili, quasi assenti quelli femminili), per un opera bizzarra, ipnotica, morbosa, torbida,  sanguigna, sgradevolmente seducente e , a tratti, abbagliata da momenti di grande cinema.

    Curioso, poi, come nel dialogo tra Alice e Luc, per via dei buchi da fare al cappuccio prima della rapina alla gioielleria, Ozon anticipi, in qualche modo, quello ormai leggendario di Tarantino in Django unchained

    Terzetto attoriale che lascia il segno (la diabolica Règnier, il sottomesso-in tutti i sensi-Renier e la stazza grezza di Manojlovic, che da macellaio per Grimaldi diventa boscaiolo tenebroso con la passione per i ragazzini e la carne umana), splendidi riverberi nella fotografia di Pierre Stoeber, succulenti dialoghi che spesso si allargano in delizoso turpiloquio e quel mood che stà tra un teen movie americano andato in acido (quì scatta la modalità Araki) e le febbrili derive horror del cinema francese del nuovo millenio, viste, però, alla maniera di Ozon.

    Per il sottoscritto uno dei migliori film dell'amato autore di Swimming pool


    Ultima modifica: 10/10/20 14:36 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 10/10/20 10:25
    Consigliere - 26072 interventi
    Del film ho una registrazione fatta su Sky Cinema autore (datata 2003) , dove fu trasmesso per la prima volta in italia (escludendo la vhs edita dalla E.Mik) con doppiaggio italiano (da noi, la seconda opera filmica di Ozon, rimase inedita in sala).

    Versione integrale dalla durata effettiva di 1h, 33m e 11s