Buiomega71 • 9/02/19 10:06
Consigliere - 27109 interventiAtmosfere plumbee e glaciali quasi tarkovskijane e herzoghiane che , per un certo minutaggio, riescono anche ad avvolgere, tra casette ferreriane isolate sulla spiaggia e il gelido mare d'inverno con relitti di barchette arenate.
Un incipit fanciullesco tenero e truffautiano (notevole la piccola Ruby O. Fee, che sarebbe Eva Green da ragazzina, che si lascia andare a contemplate dell'ombelico, ha immersioni nella vaschetta da bagno o a ammirare il corpo del suo amato, piccolo Thomas, con riverberi quasi larryclarkiani), che dimostra la delicatezza con cui Fliegauf mette in scena i piccoli tormenti dell'infanzia.
Poi si muta in un bizzarra e straniante opera di SF, che vive sulla bellezza conturbante di un'algida Eva Green, con sguardi penetranti ora di pieno amore, ora di paura, ora di odio, ora di gelosia , ora di malinconia, sempre adombrati da una vena di palpabile follia.
Le sue pulsioni incestuose (sintomo malato che alleggia per tutto il film) stoccano nel morboso (notevole la sequenza dell'altalena, dopo che gioca alla lotta con il figlio sulla sabbia-una diversa rappresentazione di quello che succedeva tra Olivia Hussey e Henry Thomas in
Psycho 4, dove l'erezione del figlio scatenava le ire della madre-in cui il ragazzino mette a ko la madre tenedola inchiodata al terreno, dicendole
Ora posso farti quello che voglio, e lei
Allora fallo), oppure la sequenza con la rete da pesca sulla veranda, che avrà l'apice nel finale
SPOILER
L'incesto verrà consumato tra la rabbia del figlio e l'arrendevolezza della madre, ormai stanca di reprimere la sua passione offuscata dalla gelosia (la ragazza del figlio che si piazza in casa in pianta stabile) non poi dissimile dal "delitto carnale incestuoso" tra Helmut Berger e Ingrid Thulin nella
Caduta degli dei, toccando i vertici del miglior "incest movie"
FINE SPOILER
Il talentuoso regista ungherese riesce a suggestionare e a mandare a segno qualche colpo (le blatte, la lumaca, l'incidente sulla strada, la tristissima festa di compleanno, l'incontro con la piccola clone Dima e il bianconiglio sulla stradina del boschetto, il tenerissimo dinosauro giocattolo crudelmente seppellito nella sabbia-per me scena quasi insostenibile-, la spregevole intolleranza della comunità verso i cloni (o i doppi), la Green che si sente messa da parte dal figlio che le preferisce la meno (per quanto mi riguarda) attraente Monica, che raggiunge il clou quando la Green sbircia, da sotto le coperte, il figlio amoreggiare con la fidanzata.
Tutti momenti che abbagliano, ma che però, ahimè, non affondano, a causa di una narrazione distaccata, astratta (fin troppo) fredda, asettica, cerebrale, che spesso sfiora la narcolessia, anestetizza le vere emozioni e non osa fino in fondo (qualcosa che, alla fine sembra che voglia esplodere in tragedia greca, non avviene mai, lasciando parecchio amaro in bocca), con uso e abuso di campi lunghi e un "ambient" che viene un pò a noia
La passione incestuosa viene smorzata, la gelosia della Green verso il figlio/amante si riduce ad apatia e rassegnazione (dove la donna passa sempre più tempo a letto, mentre il figlio stà con la giovane Monica a giocare ai fidanzatini) e la visceralità a cui il soggetto (comunque geniale) si prestava, viene parecchio indebolita per una scelta un pò troppo autoriale che soffoca gli intenti.
Peccato, perchè i numeri c'erano e coniugare la fantascienza adulta con l'amore eterno e i meandri oscuri e peccaminosi dell'incesto, inzuppando il tutto in una cornice intimista umidiccia e raggelante faceva ben sperare (con la Green che dominava in passione e follia femminea)
Purtroppo, insieme agli ambienti, si congelano anche gli aspetti emotivi e il risultato, alla fine, ha l'acre sapore di un opera fredda che sfocia nell'impassibilità
Spesso mi tornava alla mente
Birth-Io sono Sean (per ovvie similarità che accomunano entrambi i film) , che trovo mille volte superiore a questo (ma là ci si affacciava, nemmeno larvatamente, all'horror e alle sue implicazioni polanskiane), sia per costrutto che per narrazione.
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