Discussioni su Solo Dio perdona - Only God forgives - Film (2013) | Pagina 1

situazione doppiaggio?

Ci saranno una quindicina di dialoghi in tutto e metà sono sottotitolati perché parlano in thailandese. Gosling non dice più di venti parole.

Didda23 ebbe a dire:
Ci saranno una quindicina di dialoghi in tutto e metà sono sottotitolati perché parlano in thailandese. Gosling non dice più di venti parole.

Avevo una mezza idea di vederlo ma dopo il tuo commento penso che lo eviterò .....

ho altrove letto che stilisticamente è tornato agli umori e alle atmosfere di valhalla rising. se è vero, tanto mi basta per fiondarmici subito!

Esteticamente un'opera d'arte. Il film meglio fotografato del ventunesimo secolo, almeno.
Non a caso dedicato a Jodorowsky...
Per il resto, devo ancora pensarci.
Lontanissimo dall'essere il proseguio spirituale di Drive.

Dai non esageriamo... Faccio solo 2 esempi di fotografia migliore: Faust e Tree of Life. E pensare che tutti è due mi hanno profondamente deluso.

Faust non l'ho visto, Tree of Life non ce la faccio a compararlo, è troppo diverso...
Non so, secondo me il film si spiega molto in relazione ai colori, blu e rossi, bene e male, labirinti psicologici definiti dalle trame di luce... Molto suggestivo

Ieri sera a Cinematografo il film è stato distrutto da Bertarelli:

Io non lo perdono per niente (riferendosi al titolo) e un film di una bruttezza unica, una roba delirante, questo e uno dei più grossi tromboni danesi dopo Von Trier, ma non so come definirlo: vomitevole forse e la parola giusta.

Uguale giudizio a espresso la moglie di Ferrara, salvando però l'ottima interpretazione della Thomas.

Letto ora il commento di Didda23: cavolo, gli ultimi film del regista mi erano piaciuto assai (soprattutto Bronson), stavo pensando di farlo entrare nella ristretta cerchia di autori di cui vedo tutto e a cui perdono "quasi" tutto (tanto per fare un esempio, Carpenter e il suo The Ward).
Diddino, mi hai stroncato le aspettative... forse meglio così :o(

"Trombone Danese" mi pare una definizione sostanzialmente azzeccata del personaggio.

@Daniela

Molto probabilmente ti piacerà. Ti leggerò di sicuro quando lo recupererai.

Nella filmografia precedente di trombonate (se con questo termine si intende la messa in scena di un ego ipertrofico attraverso un cinema fatto per appassionare tre persone, di cui una è lo psichiatra curante) sinceramente non ne trovo: si può magari dire che è un cinema altamente derivativo che a volte rincorre eccessivamente l'autoriale (Bronson, Walhalla, film comunque intriganti) ma non si può negarne la cifra stilistica comunque molto personale, la grandissima sapienza tecnica e la voglia di mischiarsi con alcuni aspetti più oscuri e duri della vita. Tra l'altro, per me, di danese, cinematograficamente parlando, la filmografia di Refn non ha moltissimo: i temi trattati sono molto più anglosassoni.

Comunque domani me lo vado a vedere con molta curiosità.

Imho Valhalla Rising risponde esattamente alla definizione.

C'è da dire che Bertarelli fa molto divertire quando commenta i film in uscita, o non gliene piace uno o quasi, questa settimana gli piaceva solo "Tutti pazzi per Rose", per non parlare del film di Giannini che ha stroncato in pieno (ma lo hanno fatto anche gli altri) cercando improbabili errori nella partita a poker presente nel film, un mito!

Didda23 ebbe a dire:
@Daniela

Molto probabilmente ti piacerà. Ti leggerò di sicuro quando lo recupererai.

Appena possibile, vado, vedo e commento....
(in latino sarebbe suonato meglio, ma i ricordi scolastici son troppo remoti).

Sarebbe stato meglio avessi aspettato di vederlo prima di postare quanto sopra...

Dai dimmi il tuo parere...

Personalmente una grande delusione: pretestuosamente lynciano senza possederne la visionarietà e la profondità dei contenuti, artificioso nella messa in scena senza essere straniante, violento senza un vero perché (Old Boy era tutt'altra cosa) ed infine con una storia veramente troppo schematica per trascinarmi nel film. Ma non mi è comunque parso una trombonata alla (ultimo) Von Trier.

Comunque a livello tecnico Refn si conferma un grande regista, forse tra i più dotati della sua generazione: peccato che stavolta mi sia mancato tutto il resto.

Schramm ebbe a dire:
ho altrove letto che stilisticamente è tornato agli umori e alle atmosfere di valhalla rising. se è vero, tanto mi basta per fiondarmici subito!

Quello era un film molto intrigante (un po' palloso però), una riflessione sul rapporto tra uomo e infinito e sulla religiosità nordica. Questo no.

Sono d'accordo con te. La forma è ottima, manca tutto il resto. Leggerò con curiosità il tuo commento.