Discussioni su Sole a catinelle - Film (2013)

DISCUSSIONE GENERALE

  • B. Legnani • 31/12/14 01:21
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Io spero che a riportare in alto il cinema italiano siano anche altri generi o commedie di tipo corale (es. Smetto quando voglio) piu' elaborate come confezione e non solo gli "one man show" di Zalone.
    Vidi il primo dei suoi film e mi fece scrivere che lo apprezzavo di piu' in versione Zelig: mi pare leggendo le recensioni che gli ingredienti non siano cambiati.
    Sui risultati non si discute: i cinepanettoni tramontano, il Trio agonizza e lui realizza tre hit di seguito. Bravo lui, bravi quelli di Taodue.
    Adesso ci vorrebbe pero' qualcuno meno bravo che ti costringe a puntare anche sulla sceneggiatura, sulle figure di contorno, sulla fotografia, sulle musiche etc.


    Certo, Capannelle, tutto giusto.
    Ma il problema (premetto che generalizzerò molto) è che oggi la gente va al cinema per un film italiano specialmente per vedere Tizio o Caio, perché li conosce dalla TV. E se Tizio azzecca la formula (per quanto a-filmica) crea un successo. Il fatto è che il fenomeno Zalone NON è trascinante per il resto del cinema italiano, come invece erano trascinanti i Franco&Ciccio che permettevano di farti produrre Visconti. Zalone è un genere a sé ed opera (credo) in un mondo produttivo a sé.
  • Graf • 31/12/14 01:30
    Fotocopista - 908 interventi
    Anche tanti film di Totò erano (e rimangono) a-filmici...
    Toto a colori è un film non film... Totò ne ha fatto un centone di scene già super-collaudate sui palcoscenici dei teatri di varietà...
    Checco Zalone cuce su una labile trama (canovaccio) le battute televisive di Zelig.
    Totò, nel cinema, era (spesso) para-teatrale, Zalone è quasi sempre para-televisivo.
    Ma i loro film para-teatrali e para-televisivi incassavano ed incassano, quindi esistono in quanto tali.
    Al pubblico pagante piacevano e piacciono così.
    E siccome i film sono girati per essere visti....

    (Che Totò fosse un genio della comicità e che Zalone non lo sia, è un altro discorso...)
    Ultima modifica: 31/12/14 11:08 da Graf
  • Galbo • 31/12/14 05:46
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Io spero che a riportare in alto il cinema italiano siano anche altri generi o commedie di tipo corale (es. Smetto quando voglio) piu' elaborate come confezione e non solo gli "one man show" di Zalone.


    straconcordo e infatti Smetto quando voglio a mio parere è la migliore commedia italiana della stagione. Il fatto che abbia avuto anche buoni incassi è la prova che il pubblico non manca e che un prodotto più curato ha il suo mercato.....
  • Zender • 31/12/14 08:59
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    L'argomento e' scivoloso. La maggioranza non ha necessariamente sempre ragione. E mi pare arduo sostenere che questo film abbia un qualsiasi valore, non dico artistico, ma di qualunque tipo.
    A me pare, più che arduo, del tutto impossibile sostenere questa tesi, invece. Significherebbe che i milioni di spettatori sono degli imbecilli che non sono in grado di intendere e di volere. Il saper far ridere una simile quantità di gente è un valore immenso, che trascende la qualità vera del film. Ragionando così Totò sarebbe ancora facile bersaglio di ogni critica, bistrattato da tutti. Si cominciò a capire il suo valore proprio ragionando sulla quantità di pubblico raccolto dai suoi film (e spettacoli). Perché non esiste nulla privo di ogni tipo di valore che possa portare al cinema tutta quella gente.

    Che poi la maggioranza non abbia sempre ragione è poco ma sicuro, ma riuscire a portare tutta quella gente nei cinema facendola ridere significa avere una trasversalità comica rara, già di per sé valore enorme. Non riconoscerne il valore significa porre i propri gusti (e magari quelli di altri che la pensano come te) al di sopra di tutto e di tutti, senza nemmeno aver la voglia di capire i motivi, di un simile successo. O riducendo il tutto a un "Si sa, la gente è stupida, si diverte con il nulla". E c'è sicuramente più sceneggiatura nei film di Zalone che in molti di Totò o che in tutti quelli di Franco e Ciccio o quasi, per dire...
  • Capannelle • 31/12/14 11:00
    Scrivano - 3486 interventi
    Pur con alcuni distinguo, avete azzeccato il paragone con Toto' e Franco e Ciccio: film dove contava il personaggio e poco altro, e questo valeva per n pellicole. Che non riuscirei mai a vedere ma, e' vero, davano da mangiare all'intero movimento.

    Altrettanto vero il discorso para-televisivo (anche para-culo se posso permettermi) dove Zalone e' solo la punta dell'iceberg. Almeno lui fa ridere, altri manco ci riescono.

    Sui discorsi sociologici se ne parla un'altra volta. Buona fine anno, intanto :-).
    Ultima modifica: 31/12/14 11:11 da Capannelle
  • Graf • 31/12/14 11:13
    Fotocopista - 908 interventi
    Sole a catinelle ha staccato otto milioni e mezzo di biglietti su una "popolazione cinematografica" italiana annua di 100 milioni di spettatori, all'incirca. Un'incidenza enorme e incontestabile.
    I western di Leone e quelli della serie Trinità arrivavano a 13-14 milioni di biglietti venduti ma su una popolazione cinematografica di 550 milioni all'anno.
    Zalone, in proporzione, incassa persino di più.
    Il cinema è anche (sopratutto?) visibilità.

    (Però il film che più ha incassato in Italia è stato il primo Padrino ma non ne sappiamo il numero dei biglietti venduti).
    Ultima modifica: 31/12/14 14:37 da Graf
  • Zender • 31/12/14 15:15
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Esatto, Capannelle. Certo, ci si augura che anche altri film, più "studiati", possano avere altrettanto successo (anche se la cosa mi pare altamente improbabile), ma alla fine Zalone non è altro che l'erede di una certa commedia comica di casa nostra, semplice e affidata all'estro dei suoi protagonisti, che si basa appunto sulla capacità degli stessi di provovcare la risata anche in assenza di sceneggiature elaborate o grandi idee: da Franco e Ciccio, Banfi, Abatantuono... Che poi tu non le riesca a vedere è tutt'altro discorso e posso capirlo benissimo, ovvio.
  • Graf • 31/12/14 15:25
    Fotocopista - 908 interventi
    Date le considerazioni dei post di cui sopra, il film in uscita di Alessandro Siani, Si accettano miracoli dovrebbe fare il botto.
    Staremo a vedere (nel cinema non si può mai dire con sicurezza...).
    Ultima modifica: 31/12/14 15:26 da Graf
  • Zender • 31/12/14 15:35
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Secondo me non più di tanto, ma si vedrà :)
  • Gugly • 31/12/14 17:24
    Portaborse - 4710 interventi
    A proposito del nuovo film di Siani, ecco un articolo che mi sembra si colleghi anche alla discussione in corso
    http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/non-faccio-miei-film-critici-anteprima-nuovo-film-91598.htm
  • Neapolis • 31/12/14 17:27
    Call center Davinotti - 3054 interventi
    Veramente al di là del successo ai botteghini io non paragonerei Zalone nè a Totò nè a Franco e Ciccio ma neanche al primo Verdone o a Troisi. Zalone sta ottenendo lo stesso tipo di successo che ebbero a suo tempo aldo giovanni e giacomo perchè la gente ha voglia di ridere e lui ci riesce ma il paragone con i grandi della comicità a mio avviso non ci sta proprio. Stesso discorso per Siani
    Ultima modifica: 31/12/14 17:29 da Neapolis
  • B. Legnani • 31/12/14 17:34
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Neapolis ebbe a dire:
    Veramente al di là del successo ai botteghini io non paragonerei Zalone nè a Totò nè a Franco e Ciccio ma neanche al primo Verdone o a Troisi. Zalone sta ottenendo lo stesso tipo di successo che ebbero a suo tempo aldo giovanni e giacomo perchè la gente ha voglia di ridere e lui ci riesce ma il paragone con i grandi della comicità a mio avviso non ci sta proprio. Stesso discorso per Siani

    Neapolis, guarda che il paragone non è stato fatto sul piano della analogìa attoriale, bensì sul successo al botteghino non corroborato da un sostegno da parte della critica.
    E' cosa ben diversa.
  • Graf • 31/12/14 18:26
    Fotocopista - 908 interventi
    I Totò, i Sordi, i Gassman, i Tognazzi, i Manfredi, i Mastroianni, i Troisi sono defunti da tempo, molti altri grandi attori tipo Montesano o Pozzetto sono in disarmo, alcuni stanno invecchiando (Verdone, Pieraccioni), altri sono stati delle meteore....
    Resistono stoicamente Aldo, Giovanni e Giacomo, mentre Boldi e De Sica sono entrati nel cono d'ombra.
    I ricambi sono questi...Zalone, Siani, Lillo e Greg...
    Non è che devono piacerci per forza sul piano artistico ma se incassano bene dovremmo solo essere contenti per il futuro del nostro cinema che, per ora, non è messo molto bene.
    Ultima modifica: 1/01/15 02:34 da Graf
  • Zender • 4/01/16 08:33
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Il ferrini, copio qui il tuo commento al film perché il tuo è un discorso che potrebbe riguardare qualsiasi film di Zalone (bambino a parte) ed è quindi più da discussione generale:

    Con questo film, Medici si conferma il nuovo Christian De Sica del botteghino, avendo intercettato lo stesso identico pubblico, che ride di quella cialtronaggine che gli italiani son sempre pronti a riconoscere negli altri. E non c'è da stupirsi se Moretti o Virzì incassano un decimo, perché è sempre stato così e se vi azzardate a dire che a voi non fa ridere vi daranno degli snob, dei radical chic, perché è sempre stato così. Il bambino è terrificante.