Buiomega71 • 21/09/24 10:18
Consigliere - 27215 interventiPark Chan Wook non risparmia niente e nessuno (il più pulito c'ha la rogna, o intaccato da una irreversibile malattia-la sorella-o con problemi gravi sul groppone-il commissario di polizia-) in un pessimismo cosmico che tutto ingloba e divora, senza nessuna possibilità di speranza o di salvezza.
Una girandola di vendette che mette in moto un meccanismo inarrestabile, diventando virale e contagiosa, dove nessun personaggio riesce a venisersene fuori fino alle tragiche conseguenze.
In mezzo a degrado (sociale e ambientale), efferata crudeltà (Wook non arretra nemmeno sulla morte degli innocenti, annegati, poi sottoposti a autopsie insostenibili-più per quello che si sente che per quello che si vede: le ossa spezzate, la carne squarciata, l'angoscia del padre che assiste in lacrime), masturbazioni di gruppo maschili sui lamenti di dolore della coinquilina, torture alla
Notte delle matite spezzate dove l'urina si mischia con il sangue, il disabile demente del lago che tira sassi e si aggira come uno zombi tra le tragedie degli altri, la disperazione di un'uomo che ha perso il lavoro autolesionandosi con un taglierino, una strage familiare a base di veleno per topi, cadaveri dissepolti in via di putrefazione, il massacro nel lercio tugurio dei trafficanti di organi (con la
Ma Barker che si fa in vena con il braccio zeppo di fori) tra necrofilia, teste sfondate a mazzate, giugulari recise che si riproducono in geyser di sangue e perdita delle feci, corpi fatti a pezzi chiusi in sacchetti di plastica e un finale nichilista dove la vendetta chiama la vendetta, lo spargimento di sangue chiama altro spargimento di sangue, in un'infernale girandola senza fine.
Wook, con una perfezione registica chirurgica che dimostra già la sua straordinaria maturità autoriale, si muove tra fabbriche maleodoranti, scorci degradati di una Seul ben poco turistica, omaggia il
Landis mannaro (Ryu che si ritrova nudo in mezzo alla strada, dopo la truffa dei trafficanti di organi che le hanno rubato i soldi e un rene, e non sa come tornare a casa in quelle condizioni) e soprattutto lo Stephen King del
Cimitero vivente (il funerale della bambina con la piccola bara bianca che brucia tra le fiamme del forno crematorio, la bambina "ritornante" che riabbraccia papà, il tallone d'Achille tranciato), fino a fiochi tocchi di poesia (la mano di Ryu che tocca quella della sua ragazza, morta, in ascensore).
Primo e potentissimo capitolo di una trilogia sull'inutilità della vendetta di uno dei più grandi registi viventi, dove la cosidetta "lentezza e introspezione tipicamente orientale" diventa valore aggiunto.
Sconsigliata la visione a chi soffre di momenti di depressione e soprattuto a chi, nella vita, vede tutto nero.
Tromeo
Daniela, Belfagor
Greymouser, Pinhead80, Ryo, Fabbiu, Il ferrini, Enzus79
Flazich, Mdmaster, Mickes2, Giùan, Jdelarge, Buiomega71
Il Gobbo, Undying, Cotola, Galbo, Capannelle, Rullo, Puppigallo, Rufus68
Homesick, Marcel M.J. Davinotti jr.