Discussioni su Ludwig - Film (1973)

DISCUSSIONE GENERALE

10 post
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  • Gugly • 11/03/09 16:40
    Portaborse - 4710 interventi
    Il castello creato da Ludwig in Baviera ha ispirato i costruttori per quello delle favole a Disneyland.
  • Gugly • 11/03/09 17:39
    Portaborse - 4710 interventi
    Renato ebbe a dire:
    Gugly ebbe a dire:
    Il castello creato da Ludwig in Baviera ha ispirato i costruttori per quello delle favole a Disneyland.
    Sai che l'ho visitato qualche anno fa? Il castello di Neuschweinstein, davvero pazzesco. Magari posto qualche foto più avanti... ma nel film si vede? Tieni conto che non ho mai visto Ludwig.


    io il film l'ho visto un pezzo qualche tempo fa, e mi pare che qualcosa si veda...d'altronde Visconti era molto perfezionista e quindi un rimando sicuramente c'è.
  • B. Legnani • 11/03/09 18:03
    Pianificazione e progetti - 14973 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Renato ebbe a dire:
    Gugly ebbe a dire:
    Il castello creato da Ludwig in Baviera ha ispirato i costruttori per quello delle favole a Disneyland.
    Sai che l'ho visitato qualche anno fa? Il castello di Neuschweinstein, davvero pazzesco. Magari posto qualche foto più avanti... ma nel film si vede? Tieni conto che non ho mai visto Ludwig.


    io il film l'ho visto un pezzo qualche tempo fa, e mi pare che qualcosa si veda...d'altronde Visconti era molto perfezionista e quindi un rimando sicuramente c'è.

    Si vede, ma non troppo...
    È il castello che c'è nei puzzle Ravensburger.
  • Zender • 27/05/10 14:04
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Il castello creato da Ludwig in Baviera ha ispirato i costruttori per quello delle favole a Disneyland.
    Non ricordando Ludwig pensa che avevo capito che il castello di Ludwig fosse stato ricostruito in studio e che la Disneyland l'avesse visto nel film e l'avesse disegnato partendo da lì...
  • Galbo • 27/05/10 14:31
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Il castello creato da Ludwig in Baviera ha ispirato i costruttori per quello delle favole a Disneyland.

    ci sono stato a Pasqua nel corso di un bel giro in Baviera, è davvero impressionante anche se ne ho visto di più belli, tipo quello di Linderhof
  • Deepred89 • 23/08/14 14:18
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Rassegna THICK AS A BRICK – Livello 6 (20/08/2014)
    Ludwig (durata: 3 ore e 48 minuti)

    Dopo un mese di silenzio dovuto da sfrattamenti e nomadismo, la rassegna continua in territorio toscano. E per gettarsi nuovamente a capofitto nell’universo dei mattoni filmici la scelta è ricaduta su uno dei titoli più attesi della lista, il Luchino Visconti più chilometrico, un bel filmone in costume di quasi quattro ore di durata, Ludwig.

    Dopo dieci minuti introduttivi sulla vita di corte bavarese, roba da far temere assolutamente il peggio (l’episodio viscontiano di Boccaccio 70 mi uccise di noia, ed era un mediometraggio), ecco che entra in scena il bel personaggio di Romy Schneider (magistralmente doppiata da Maria Pia di Meo) e il film decolla. Un decollo totale, magistrale, che fa volare il film in zona capolavoro per almeno un’ora, con un ritmo e un calore umano che conducono per mano lo spettatore alla scoperta del personaggio principale. Il Ludwig che appare in questa prima parte è qualcosa di stupefacente, toccante, quasi commovente: una creatura utopista, infantile, tenera ed eccessiva allo stesso tempo, quasi alla Tim Burton se vista col senno di poi, resa indimenticabile da un Helmut Berger indescrivibile, tra le figure più fotogeniche mai viste in vita mia, sempre sul filo del ridicolo (ma senza mai andare oltre e scadere nella comicità involontaria) ma in grado di emozionare con ogni sua singola espressione.

    Poi qualcosa comincia ad incrinarsi, come se la progressiva grandezza di ciò di cui Ludwig si circonda inizi a sovrastare il film e lo stesso personaggio. Le scenografie si fanno sempre più grandiose, solenni, ma il protagonista diventa sempre più distante, così come i suoi tormenti, nonostante l’introduzione dell’elemento omosessuale (si noti il mitico Marc Porel in un ruolo curioso per chi l’ha apprezzato come attore di genere) e la progressiva discesa nella follia potessero lasciar sperare in un coronamento di quanto visto nella prima parte. Il legame tra il film e lo spettatore (o meglio, tra il film e il sottoscritto) si sfalda e si arriva alla parte finale senza vera partecipazione emotiva, col personaggio ormai esterno e distante (e infatti la scena clou avviene fuori campo), nonostante l’oggettiva bellezza di tutta la parte conclusiva.

    Tutto il resto è storia ed è puro Visconti, dalla perfezione formale (anche se, devo dire, mai visti esterni tanto suggestivi in un film del buon Luchino) all’impostazione barocca e teatraleggiante. In definitiva film notevole e, per gli appassionati del Tarr, nemmeno troppo pesante se preso per il verso giusto, nonostante eccessi e difetti. Vale la pena di rischiare…

    Voto: ***!
    Peso specifico: TT
    Ultima modifica: 23/08/14 14:25 da Deepred89
  • Gugly • 23/08/14 14:20
    Portaborse - 4710 interventi
    Bello il voto "Peso specifico" :D
  • B. Legnani • 23/08/14 15:28
    Pianificazione e progetti - 14973 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Rassegna THICK AS A BRICK – Livello 6 (20/08/2014)
    Ludwig (durata: 3 ore e 48 minuti)

    Dopo un mese di silenzio dovuto da sfrattamenti e nomadismo, la rassegna continua in territorio toscano. E per gettarsi nuovamente a capofitto nell’universo dei mattoni filmici la scelta è ricaduta su uno dei titoli più attesi della lista, il Luchino Visconti più chilometrico, un bel filmone in costume di quasi quattro ore di durata, Ludwig.

    Dopo dieci minuti introduttivi sulla vita di corte bavarese, roba da far temere assolutamente il peggio (l’episodio viscontiano di Boccaccio 70 mi uccise di noia, ed era un mediometraggio), ecco che entra in scena il bel personaggio di Romy Schneider (magistralmente doppiata da Maria Pia di Meo) e il film decolla. Un decollo totale, magistrale, che fa volare il film in zona capolavoro per almeno un’ora, con un ritmo e un calore umano che conducono per mano lo spettatore alla scoperta del personaggio principale. Il Ludwig che appare in questa prima parte è qualcosa di stupefacente, toccante, quasi commovente: una creatura utopista, infantile, tenera ed eccessiva allo stesso tempo, quasi alla Tim Burton se vista col senno di poi, resa indimenticabile da un Helmut Berger indescrivibile, tra le figure più fotogeniche mai viste in vita mia, sempre sul filo del ridicolo (ma senza mai andare oltre e scadere nella comicità involontaria) ma in grado di emozionare con ogni sua singola espressione.

    Poi qualcosa comincia ad incrinarsi, come se la progressiva grandezza di ciò di cui Ludwig si circonda inizi a sovrastare il film e lo stesso personaggio. Le scenografie si fanno sempre più grandiose, solenni, ma il protagonista diventa sempre più distante, così come i suoi tormenti, nonostante l’introduzione dell’elemento omosessuale (si noti il mitico Marc Porel in un ruolo curioso per chi l’ha apprezzato come attore di genere) e la progressiva discesa nella follia potessero lasciar sperare in un coronamento di quanto visto nella prima parte. Il legame tra il film e lo spettatore (o meglio, tra il film e il sottoscritto) si sfalda e si arriva alla parte finale senza vera partecipazione emotiva, col personaggio ormai esterno e distante (e infatti la scena clou avviene fuori campo), nonostante l’oggettiva bellezza di tutta la parte conclusiva.

    Tutto il resto è storia ed è puro Visconti, dalla perfezione formale (anche se, devo dire, mai visti esterni tanto suggestivi in un film del buon Luchino) all’impostazione barocca e teatraleggiante. In definitiva film notevole e, per gli appassionati del Tarr, nemmeno troppo pesante se preso per il verso giusto, nonostante eccessi e difetti. Vale la pena di rischiare…

    Voto: ***!
    Peso specifico: TT


    Per me arriva a **** ma sono sostanzialmente d'accordo su quasi tutto.
  • Rebis • 23/08/14 18:35
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Dovrò rivederlo prima o poi ma sostanzialmente concordo con il giudizio di Deep, prima parte grandiosa, seconda in calare, ma nel complesso gran film.
    Ultima modifica: 23/08/14 18:36 da Rebis
  • Gugly • 23/08/14 18:39
    Portaborse - 4710 interventi
    Il personaggio interpretato da Romy Schneider è qualcosa di commovente: è quella la vera Elisabetta di Baviera (il cui soprannome, tra l'altro, non era Sissi ma Lisi): volubile, infelice, intrappolata in un matrimonio e in una vita che detestava, e per questo incostante, civettuola ma distante, pronta ad approfittare dei privilegi del ruolo per tentare impossibili fughe dalla realtà, e in questo simile al cugino.