Buiomega71 • 28/02/13 11:08
Consigliere - 27126 interventiNon male la prima parte di questo misconosciuto miniserial (interroto bruscamente per via degli ascolti miseri che ne hanno decretato il fallimento), scritto appositamente da Stephen King (ma che di kinghiano ha molto poco in verità, giusto qualche aggancio con
Fenomeni Paranormali Incontrollabili-i superpoteri, l'esercito, i segreti militari, la caccia- o all'
Occhio del male-una specie di maledizione che colpisce l'ignaro protagonista, gettandolo in balia degli eventi)
Vedendolo posso capire-in parte-l'insuccesso, poca azione, niente sfx orrorifici, dialoghi fiume, mix di spy story contaminata con la fantascienza più classica (il settantenne guardiano di un laboratorio segreto si piglia in pieno un esplosione, durante un esperimento scientifico, che lo fà ringiovanire, scatena la furia della CIA che manda uno spietato sicario ad eliminare chi viene in contatto con l'uomo e una bella ragazza dei servizi segreti tenterà di proteggerlo), tocchi di humor sarcastico e l'horror viene lasciato fuori dalla porta.
IT era appena passato, e molto probabilmente il pubblico, da King, si aspettava un altra storia horror, non certo uno spy movie fantascientifico fitto di dialoghi. O forse il fatto (non poco penalizzante) che non c'è un romanzo o un racconto alle spalle per dar eco sponsorizzato.
Eppure questa prima parte mi ha conquistato, e le due ore e si seguono piacevolmente (il film tv dura ben 4 ore)
In primis i dialoghi curatissimi e avvincenti, la non banale caraterizzazione dei personaggi, le situazioni ora grottesche ora puramente thriller, un impianto spy che comunque avvince (microspie ovunque, telefoni sotto controllo che manco
La conversazione) e tiene sulla corda e soprattutto la cura fotografica dell'insieme.
Curioso constatare che, nonostante la regia sia firmata da altri tre carneadi, io ci abbia visto solo ed esclusivamente Gornick.
Conosco a memoria
Creepshow 2, e seguo Gornick sin da giovanissimo (facendo parte della mitica factory romeriana, e avendo illuminato i migliori capolavori romeriani ( da
Martin fino al
Giorno degli zombi), e qui si respira ad ogni fotogramma la mano gornickiana -anche nella scelta delle facce degli attori, tipicamente romeriana-al di là della cura estremamente visiva del film tv (ci sono addirittura cromatismi argentiani e non banali movimenti di macchina)
Momenti che ricordano terribilmente
Creepshow 2 (Felicity Huffman che si alza dal letto di notte, proprio come Lois Chiles nel terzo segmento dell'AUTOSTOPPISTA, la scena nel drugstore, col ciccione con il cappellino in testa, uguale a quella del primo episodio VECCHIO CAPO TESTA DI LEGNO, il racconto del fotografo sull'incidente ai ragazzi che rimanda a quello della ZATTERA), nonchè omaggi al vate Romero (l'oculista sparato in testa stile
Zombi)
Proprio per questo, o forse soprattutto per questo, che la prima parte mi ha piacevolmente sorpreso, molto Gornick e poco King (francamente)
Il feroce sicario di R.D.Call e poi da antologia, feroce e spietato (di culto assoluto il suo discorso "dentistico al trapano" , stile Laurence Oivier del
Maratoneta, al povero dottorino terrorizzato, che ha un che di pre Tarantiniano), che spara a bruciapelo e strangola con assoluta naturalezza omicida
Tosta anche Felicity Huffman, sexy agente in gonnella che si addestra al tiro al bersaglio con i pupazzetti appesi al soffitto del suo ufficio e tiene la pistola nascosta in un orsachiotto di peluche, che sembra la sorella stretta stretta della Dana Scully di
X-Files (e ho il forte sospetto che da qui, Chris Carter, ci abbia pescato a piene mani)
Momenti di humor macabro (i passerotti che rimangono fulminati nella rete metallica del complesso scientifico), si alternano a situazioni da commedia: la Frances Sternhagen che si spoglia per entrare in doccia col marito, l'infermiera che deve lavare le parti intime del vecchio Williams-che fà scattare pantomime a doppi sensi alla
George e Mildred, il mitico Ed Lauter che spia con telecamerina le sexy estremità della Huffman-mentre lei si toglie le scarpine sul divano-, il folle e delirante dottor Toddhunter, la tintura dei capelli.
Nei panni del fotografo cinico da cronaca nera si ritrova il Victor Pascow di
Cimitero Vivente
Sfx del mago Carl Fullerton pochi e bruttarelli, mentre Gornick usa le facce giuste e valorizza la fotografia di Alex Nepomniaschy.
Dialoghi scoppiettanti, spy story avvincente , buone caratterizzazioni e una regia-seppur televisiva-che risalta il lato tecnico.
Insomma, le prime due orette di questo sfortunato (e sconosciuto ai più) serial tv non sono affatto male, molto gornickiane e molto poco kinghiane, qualcosa di completamente diverso rispetto al resto della produzione kinghiana al cinema o in tv...
Buiomega71
Enzus79, Marcel M.J. Davinotti jr.
Rickblaine