Buiomega71 • 15/08/14 10:09
Consigliere - 27145 interventi Rassegna estiva:
Le Regine del B-Movie
Seppur patrocinato dal sommo Walter Hill (che produce e scrive la sceneggiatura), questo
Blue City (bellissimo il titolo) e un filmettino talmente banale e superficiale da fare quasi tenerezza
Lo script ha la consistenza della carta velina, il ritmo e le situazione sono da telefilm pomeridiano (tanto che sembra il pilot malriuscito di una serie tv) con strizzatine d'occhio teenageriali e svolgimento di una convenzionalità quasi imbarazzante
La storiella simil-western del ragazzo che arriva in città (Blue City, un paesino nell'afa torrida della Florida) per vendicare la morte "misteriosa" del padre e mettere i bastoni tra le ruote ai cattivoni corrotti fà acqua da tutte le parti
Noiosetto, prevedibile come le bollette, con circostanze risibili e ben poco credibili (tre ragazzini mettono ferro e a fuoco una cittadina e si mettono contro il boss locale), che ha confronto la serie tv
21 Jump Street sembra diretta da William Friedkin
Cominciando da un insopportabile Judd Nelson, con aria da duro che sbulla per tutto il film, a una scipita Ally Sheedy (almeno sculetta un pò quando balla sul palco del casinò), a scene d'azione che però sembrano uscite da
Porky's (la distruzione del locale del boss malavitoso), che più che vendette e ritorsioni sembrano ragazzate di
Goonies un pò più cresciutelli
Anche la resa dei conti finale nella serra (con tanto di sorpresina finale che poi tanto sorpresina non è, visto che ci si arriva sù appena inizia il film) e tanto loffia quanto tirata via, senza il benchè minimo pathos o coinvolgimento emotivo
Michelle Manning (che e stata assistente di Walter Hill e poi produttrice di alcuni cult giovanili di John Hughes) non imprime nemmeno uno stile "machesco femminile", con una regia talmente anonima e sterile da essere addirittura imbarazzante. Bruttarelli pure i pochi colpi in arrivo nelle scene delle sparatorie
I momenti che destano dal torpore sono davvero parchi (l'assalto notturno al motel stile
L'Uomo nel Mirino, Scott Wilson che parla dei suoi guardaspalle come se fossero degli animali col pedigree), il resto viaggia a encefalogramma piatto
Resta incomprensibile come lo zio Walter abbia potuto scrivere e produrre stà pochezza e darla in mano alla sua assistente
Se stà in piedi (per quello che può stare senza usare il Fastforward) e grazie a caratteristi come Scott Wilson e Paul Winfield, al fascino "milfesco" di Anita Morris, alla fotografia di Steven Poster, al piacevole score di Ry Cooder e ad alcuni scorci suggestivi della Florida
Il resto e frivolo e dimenticabile.
Daidae
Tomastich
Buiomega71, Mentolom