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Curiosità su Miliardi - Film (1991)

CURIOSITÀ

2 post
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  • Panza • 15/10/13 17:55
    Contratto a progetto - 5261 interventi
    INTERVISTA A CARLO VANZINA
    (Fonte: La Stampa, 31 gennaio 1991)

    Che tipo di film è?
    Drammatico, anche se ha nel suo interno delle punte rosee, un parente stretto di certi film che venivano fatti in America negli anni 40 e 50, ma con uno sviluppo decisamente aggiornato anche per quel che riguarda la tecnica delle riprese.

    Perché Lauren Hutton? Che tipo è?
    Occorreva una donna americana di un certo tipo, di una certa classe ed ho pensato a lei. Poi ho scoperto che, al contrario di quello che avevamo visto nei film, cioè un tipo un po' distaccato, è invece una donna simpaticissima che vive tra Miami, New York e Los Angeles e qui abita in una specie di comune in cui ci sono pittori, fotografi... Vive in un modo molto curioso tanto da poter dire che è un personaggio un po' hippie, cioè assai diversa da quella sofisticata che abbiamo visto nelle pagine di Vogue o negli altri film.

    Lei ha lavorato anche con altri attori americani: in che modo sono diversi dagli italiani?
    Un po' tutti gli attori americani sono dei rompiscatole, ma in senso buono, nel senso cioè che sono dei perfezionisti, mai soddisfatti e questo a lungo paga sulla costruzione del personaggio.

    Il borgataro emarginato dopo aver visto questo film cosa fa?
    Dovrebbe dire: anche i ricchi piangono, dovrebbe essere consolato dal fatto che lui può avere un rapporto con una ragazza senza dover andare a letto con la cugina o la cognata, insomma avrebbe dei dubbi sul fatto che i miliardi danno la felicità.

    E' un mondo che affascina anche lei?
    No. Io sono nato borghese, ai Parioli con un padre che ha fatto 80 film ma non si è mai goduto niente. Io ho imboccato la stessa strada, lavorando sodo, stando più volentieri con i miei macchinisti che provengono da qualche borgata.

    E' soddisfatto di tutto ciò che ha fatto?
    Ho fatto dei film che hanno avuto successo e questo mi ha procurato un sacco di nemici, l'odio e l'invidia di tutti... Perché credo che non sia mai successo ad altri di passare da un genere all'altro e di indovinarli tutti, e questo mentre altri registi non riescono a staccarsi da una certa etichetta.

    Cos'ha in vista per il futuro?
    Farò un thriller, a cui sto pensando da tempo e che dovrei cominciare a girare in ottobre...

    Non è dunque pessimista sulle sorti del cinema?
    Al contrario, mi pare che le cose stiano migliorando. Nonostante quel che si è detto, con l'aumento che c'è stato quest'anno del 20 per cento del biglietto o per gli incassi che ci sono stati tutti stanno gongolando... Si sta addirittura pensando di riaprire sale, di produrre di più...

    Ma la percentuale è stata nettamente a favore del cinema americano...
    Perché ci sono stati pochi film italiani veramente buoni ma questi hanno incassato molto bene. La media è stata abbassata da alcuni film sbagliati.

    Qual è del suo lavoro il momento che l'entusiasma di più?
    Quando si costruisce il soggetto, inventarlo, crearlo... Ricordo che anche per mio padre accadeva lo stesso, c'era in lui come in me la soddisfazione creativa.

    *Il manifesto fu affidato al fotografo Giampaolo Barbieri, fratello di Renzo (autore del romanzo da cui è stato tratto il film).
    (La Stampa, 8 ottobre 1990)
  • Zender • 14/02/16 12:54
    Capo scrivano - 49235 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: