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Curiosità su Milano trema: la polizia vuole giustizia - Film (1973)

CURIOSITÀ

3 post
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  • Undying • 22/11/07 21:39
    Comunicazione esterna - 7567 interventi
    - La sceneggiatura (di Ernesto Gastaldi), venne fortemente modificata su esplicita richiesta di Goffredo Lombardo -che avrebbe dovuto produrlo con la Titanus- a causa di contenuti "reazionari" piuttosto spinti e per allusioni chiare (e poco gradevoli) a personaggi legati al PCI.
    In seguito, nonostante le modifiche, Lombardo si rifiutò comunque di portare a compimento la produzione, per via delle allusioni evidenti (e "fortemente verosimili", aggiungiamo noi, dati i fatti susseguenti della Uno Bianca in quel di Bologna) ai servizi segreti "deviati" e al piano di destabilizzazione di una "destra" estrema e terrorista infiltrata tra le fila della polizia.
    Così Luciano Martino (fratello del regista) con il supporto di Carlo Ponti, decide di produrre la pellicola e si accorda con Gastaldi: al posto del pattuito in lire, allo sceneggiatore viene stipulato un contratto di compartecipazione (il 2% sugli incassi del titolo). In questo modo, dato l'enorme riscontro di pubblico al botteghino, Gastaldi incasserà una cifra inattesa.

    - L'eliminazione del commissario "buono" (interpretato da Chris Avram) è ispirata al reale fatto di cronaca (uno dei tanti "Misteri d'Italia") che riguarda l'omicidio Calabresi.

    - Due incidenti automobilistici, particolarmente efficaci, vengono riutilizzati per il film "gemello" (in termini di produzione e sceneggiatura) diretto da Lenzi l'anno seguente: Milano Odia: la Polizia non può Sparare.

    - La presenza, nel cast, di Carlo Alighiero (nel ruolo del commissario Nicastro) viene ritenuta da Sergio Martino come foriera di buona fortuna. A detta del regista, ogni titolo sino ad allora girato, che presentava tra gli attori il caratterista, aveva ottenuto un buon riscontro commerciale.

    - Sergio Martino compare (sul finale) nei panni di un "infermiere".

    - Le musiche sono a cura dei fratelli De Angelis (Guido e Maurizio), in seguito attivi come produttori.

    - Il film, a dispetto della media, ottiene un discreto riscontro critico.
    Così, ad esempio, si esprimeva Maurizio Porro, su Il Giorno del 25/08/1973:
    "..diretto tenendo presenti le esigenze del film d’azione, con spettacolari caroselli automobilistici, il film è teso e tiene desta l’attenzione, anche se le sue connotazioni ideologiche sono volutamente poco chiare. [...] Siamo di fronte a una Milano che sembra Nuova York, e il film tiene presenti i modelli dei film polizieschi americani con il personaggio violento ma di buon cuore che mette a repentaglio se stesso pur di salvare la comunità. Adeguati e ben scelti gli interpreti principali: l’efficientissimo Luc Merenda e il sornione Richard Conte".

    Fonte: audiocommenti al film (Sergio Martino ed Ernesto Gastaldi)
  • Puppigallo • 30/09/10 20:44
    Scrivano - 506 interventi
    Meno insulti, più fatti
    Uno dei rapinatori, accecato dall'odio, si scaglia con l'auto contro il protagonista, urlando: "Crepa bastardo! Faccia di merda!". Naturalmente, non lo becca. Forse, se si fosse concentrato di più sull'obiettivo e meno sugli insulti, ce l'avrebbe fatta.
  • Roger • 26/09/14 08:08
    Fotocopista - 2922 interventi
    L'auto usata da Luc Merenda nella spericolata prova di guida è una rara Iso Rivolta Grifo