Undying • 29/01/10 20:37
Risorse umane - 7574 interventi Un film sincero e pieno di speranza
I tragici avvenimenti avvenuti a Marzabotto, tra fine settembre e i primi di ottobre del 1944, sono stati suffragati dalla consulenza dell'Istituto storico della Resistenza dell'Emilia Romagna.
Giorgio Diritti ha optato per girare buona parte del film a San Chierlo nel comune di Monte San Pietro (BO) utilizzando, come comparse, molte facce locali.
Il regista, fedele collaboratore di
Pupi Avati e con già all'attivo
Il vento fa il suo giro (
E l'aura fai son vir, 2005), ha deciso di raccontare la storia da un punto di vista infantile, tramite gli occhi puri di una bambina di otto anni.
Così si è espresso, prima di iniziare le riprese:
"Non penso a un film storico, anche se gli aspetti di memoria sono importanti per certe pagine dolorose della nostra storia.
L'intento è quello di raccontare le vicende della guerra dalla parte della gente semplice, che ha ben altre speranze nella vita, forse primordiali: mettere su casa, sposarsi, crescere figli.
Dalla parte di quei civili che si trovano, loro malgrado, annientati da potenze esterne nel cortile di casa."
Fonte: Abitare a Monte San Pietro, luglio del 2008 (rivista locale)
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