Assunti dalla conturbante Paola Senatore per scoprire se il marito Mario Carotenuto la tradisce, gli investigatori Renzo Montagnani e Alvaro Vitali - detti il gatto e la volpe - sono costretti a travestirsi rispettivamente da Diogene, maggiordomo checca, e Carlotta, cuoca formosa. Arrivati nella villa, i due ne combineranno ovviamente di tutti i colori: Diogene faticherà a controllare i suoi istinti primordiali tra le grazie generosamente esibite dalle donne di casa (tra cui una giovane Lory Del Santo), Carlotta dovrà subire i continui assedi sessuali del giardiniere Anselmo (Vittorio De Bisogno). Sull'onda del successo del VIZIETTO...Leggi tutto con Tognazzi e Serrault, il regista Franco Martinelli (alias Marino Girolami) riprende il personaggio interpretato da Montagnani nel VIZIO DI FAMIGLIA e gli affianca un Alvaro Vitali come sempre destinato a finire schiaffeggiato, insultato e "sputato" dal suo principale. La coppia è collaudata e funziona, ma il livello delle gag non è poi così superiore alla media come si potrebbe credere sentendo parlare del film come di un vero cult; Montagnani si arrangia come può, Vitali strepita e grida nel suo inconfondibile falsetto, Carotenuto è piuttosto in ombra mentre una sorpresa è De Bisogno come giardiniere: arrrapato davanti a qualsiasi posteriore (maschile o femminile ha poca importanza), finirà in una vasca piena di camomilla col nuovo cuoco di colore. La sceneggiatura è forse leggermente più curata del consueto, ma Montagnani spesso esagera con le sue "turbe" che proseguono per minuti e minuti. Divertente la canzone che dà il titolo al film (o viceversa, chissà...) e simpaticissimi Montagnani e Vitali vestiti da idraulici, però siamo nel pecoreccio più becero...
Non è, obiettivamente, cosa degna. C'è sicuramente di peggio, perché qualcosa di buono esiste: esiste una vera regìa, la povera Paola Senatore è assai conturbante, Montagnani è bravo come di consueto, non si può non ridere di fronte ad alcune battute. Ma restano le cadute di gusto e di ritmo; in più spiace non vedere sfruttato al meglio il grande talento di Mario Carotenuto. Tollerabile, insomma, e nulla di più.
MEMORABILE: Nell'incipit, la Trebbi che espone il caso all'investigatore.
Il successo riscontrato dal "gaio" Renato (Ugo Tognazzi) nel film girato l'anno precedente (1978) con titolo pertinente (Il vizietto) non poteva non essere cavalcato dalla commedia sexy italiana: seppur sull'ultima ondata di titoli (ci si infila anche Lenzi con Scusi, lei è normale?) la parodia di una parodia riesce a generare puro divertimento grazie all'interessante gruppo d'attori e alla buona mano di Girolami, regista che ha attraversato svariati "generi". La presenza della Del Santo, di Sabrina Siani e della Senatore è un plusvalore.
Filmetto povero povero quando ormai la commedia sexy stava esaurendosi. Trama praticamente inesistente e quasi tutto girati in interni, ha di buono due grandi protagonisti lasciati a briglia sciolta che danno il meglio di loro in gustosissime improvvisazioni. Nonostante l'esiguità del budget, Girolami confeziona il tutto dignitosamente. Buoni anche i comprimari, specie il grande Carotenuto e ovviamente le presenze femminili, capitanate dalla Senatore e da una giovane Del Santo. Divertimento ignorante ma gustoso.
Girato praticamente sul finire della commedia sexy, è l'ultimo grande prodotto del genere. Ben diretto dal bravo Girolami e attraversato da tre grandi nomi del nostro cinema. Renzo Montagnani rimane insuperabile in ruoli di questo genere e qui è davvero in splendida forma, Vitali si produce in quella che rimane la sua migliore performance, Carotenuto è magistrale come sempre. Alcune scene sono eccellenti, cosi come l'urlo rivolto da Montagnani a Vitali "Hai capitooo?"
MEMORABILE: Gli irresistibili scontri tra Montagnani e Vitali; la rocambolesca cena.
Commedia erotica povera e rozzissima che i fan tendono a sopravvalutare. A tratti si ride, ma la sceneggiatura è davvero poca cosa e a tratti si sconfina nel ridicolo involontario. L'ottimo cast riesce a salvare il salvabile, ma si vola comunque basso. Colonna sonora (che in seguito verrà riutilizzata) rozza ma simpatica, proprio come il film stesso.
Penso sia questo il fiore all'occhiello della commedia sexy italiana. La trama strizza l'occhio al travestimento, più becero possibile, ma senza svilirne il film. È la summa maxima del genere. La bella (Paola Senatore, strepitosa!), le svampite mezze nude (Del Santo & co.), il mitico Carotenuto e su tutti un Montagnani che si sposa a meraviglia con Vitali. La scena di Diogene a bagno nella piscina con relativo vapore, per quanto idiota, è storia. StraCult!
Tra le varie commedie sexy all'italiana c'è di molto peggio; qui tutto sommato c'è sia da ridere di gusto che da ridere per pena di certa battute al limite dello squallido. Mi riferisco ad esempio alla cena con bolle di sapone. Le scene sexy però rimangono piuttosto impresse, in particolare la scena in cui Montagnani passa la notte con le due cameriere (tra cui una sensualissima Lory Del Santo). Contando che Montagnani si impegna sempre a prescindere dalla qualità del prodotto e che Vitali più volte regala qualche momento comico.
MEMORABILE: Montagnani serve un vassoio di cibi a forme falliche; un ospite dove aver estratto dal vassoio un assaggino, lo guarda e dice: "Ma coschì l'è un pirla!"
Nel filone della commedia sexy, un prodotto dignitoso, ma esagerato. Esagerato in tutto: nella volgarità di dialoghi e situazioni, nella recitazione sopra le righe da parte di tutti, nell’audacia delle scene sexy, che vedono sempre protagonista il simpatico Montagnani, alle prese con le disinibite Senatore e Del Santo. Anche Vitali se la cava (d’altronde il ruolo di spalla è quello più congeniale per lui), mentre Carotenuto è un po’ sacrificato. Curata la regia di un navigato esperto come Girolami.
Commediaccia erotica diretta con brio da Girolami. Il poliedrico Montagnani propone la macchietta del finto gay (anche se resistere alle grazie della Senatore o della Del Santo non è facile) mentre Alvaro si veste da cameriera ed è insidiato dal giardiniere! Cast femminile di un certo livello e c'è pure Carotenuto (con sorpresa). Buon ritmo, da vedere.
Tra tutte le commedie sexy all'italiana degli Anni Settanta questa è forse la migliore. Montagnani e Vitali, affiatati e gigioni come non mai, in un amalgama ben oliatoa, tanto da far apparire i soliti nudi e le improbabili scene erotiche (appena più piccanti della media) quasi verosimili. La trama basata sulla doppia identità degli agenti investigativi/camerieri è pretesto puerile per raccontare un'orgia di demenzialità. A mio parere, il punto più alto del genere scollacciato italiano; poi basta intendersi su quanto alto. Simpatico e realmente sexy.
Prima di vederlo pensai: ecco, sarà la solita commediaccia. Invece, pur lontano anni luce dal Vizietto e da altri titoli sulla commedia "omosex", è davvero un bel film, con un Montagnani in forma che si finge checca (e viste le presenze femminili sarà difficile resistere). Ottimi anche i restanti del cast: 3 pallini.
MEMORABILE: La faccia di Montagnani quando vede la Senatore nuda.
Strampalata coppia di detective si infiltra, en travesti, in una villa per scoprire le infedeltà del padrone di casa su mandato della bella moglie. Trattandosi di Montagnani & Vitali, si sa già grosso modo come andrà a finire. Farsaccia costruita sui doppi sensi del Montagnani finto gay e del Vitali vestito da donna, con parecchie donnine. Carotenuto è sempre bravo. Si ride, ma diciamo che Feydeau può continuare a riposare tranquillo, il suo primato nel genere della pochade non pare a rischio.
Commedia “scorreggiona” di fine epoca e per giunta parodisticamente non convincente. Si ridacchia e a tratti può essere godibile, ma forse per la povertà di mezzi, forse per la collocazione inefficace, non mi entusiasma. Manca in alcuni punti di ritmo. Il fatto che sia la parodia de Il Vizietto non cambia le cose, semmai mortifica ancor di più la pellicola di Girolami. Alvaro Vitali lo preferisco mentre prende schiaffoni dal preside Banfi in un liceo di Trani...
Una dei migliori esempi di commedia sexy anni '70 che, partendo da una storia prevedibile e personaggi appena abbozzati, riesce a dare ampio spazio ai grandi mattatori comici di quel periodo: Renzo Montagnani, Alvaro Vitali e Mario Carotenuto. Certo alcune gag sono degne del trash più terribile (la dentiera che salta per tutta la tavola!) e il personaggio di Montagnani sembra una copia carbone del suo precedente film Vizio di famiglia ma il divertimento, seppur volgare, c'è...
Personalmente, Il vizietto di Girolami sta al filone commediaccia sexy come Totò baby sta al "genere" Totoesco: apice ed al contempo epigono d'un modo di fare cinema popolare. Volgare (quasi triviale), inconsistente nella trama, dozzinalmente diretto, eppure così totalmente libero, incontrollato, anarchico da risultar verace, ruspante e sublimare, esasperandolo, qualsiasi buon e cattivo gusto. Montagnani incontenibile, Vitali prende sberlone, la Senatore da metter le mani in acqua fredda, Lory per fortuna quasi muta. Tutti en travesti come nelle peggio farsacce...
MEMORABILE: “Odddio miooooo”; La festa in piscina stile Carnevale di Rio; Alvaro che si fa le cameriere e Lory che esclama “Eh la peppa!”
Simpatico film in cui Montagnani si finge omosessuale per lavoro facendo fatica a resistere ad una sexyssima Senatore, sposata al fedifrago gay represso Carotenuto (spassosissimo in mise femminile). Le grazie della Senatore sono da 10, ma anche l'interpretazione dei due protagonisti è fortissima; soprattutto Vitali quando si traveste da donna e deve tenere a bada il giardiniere napoletano, che spesso allupato allunga le mani su di lei (in realtà lui!). C'è pure spazio per una giovanissima e bellissima Lory Del Santo. Divertente!
Dal successo internazionale de Il vizietto, uno degli migliori esempi di commedia sexy all’italiana. Si ride di gusto, trascinati dalla foga degli sgangherati detectives Montagnani-Vitali alle prese con equivoci, travestimenti, gag scollacciate e le avances di uno splendido harem con una Senatore al top e le neofite Siani, Del Santo e Vibecker; Carotenuto sempre spalla insostituibile. Cult la canzone “Tic nervoso” di Pisano eseguita dai Fratelli Balestra (aka Brothers Group, aka Condors), noti per le sigle di molti cartoni animati.
MEMORABILE: La disastrosa cena d’affari; Carotenuto che parla nel sonno; Montagnani e la Senatore in piscina; «Hai capito?!?!?!?!».
Farsa sigillata negli angusti confini di una villa con piscina: trama avara di sorprese, dunque, il tutto si riduce ad una serie di scenette sboccate ad argomento... culocentrico: non si contano le pacche sul sedere, le battute coprolaliche, le sodomizzazioni temute o vagheggiate, i doppi sensi sui gay. Le uniche sequenze sorprendenti sono quelle della disastrosa cena allestita da Vitali, che fa ridere più come finta cuoca che come finta donna. Montagnani è bravo, ma Carotenuto è il migliore: guardatelo nella scena del tango, ha classe!
MEMORABILE: "Ho vinto un concorso pippico"; Vitali impallinato dalle fucilate di Carotenuto; in negativo: l'inutile personaggio del cuoco gay di colore.
Una carrellata di gag scollacciate e pecorecce con l'aggiunta di qualche volgarità. Una commedia diretta da Marino Girolami che nonostante la strana coppia Montagnani-Vitali non riesce a decollare quasi mai, eccezion fatta nei momenti "en travesti", vagamente azzeccati. Reparto femminile degno di nota in quanto a procacità.
Commedia sexy identica a quelle del periodo per via del medesimo cast (nel triennio '79/'80/'81 avranno fatto un film dopo l'altro) e delle medesime gag, ma comunque molto divertente. Sono presenti elementi surreali come il sedere crivellato di proiettili e la dentiera saltellante, tuttavia non ci si annoia affatto, per quell'ora e mezzo circa. Notevole il cast femminile, un po' meno il custode innamorato di Alvaro Vitali.
MEMORABILE: "È una cavalletta!"; La dentiera che saltella da un commensale all'altro; "Ma ches chi l'è un pirla!"
Se plot e titolo cavalcano abbastanza pretestuosamente il successo del celebre film di Molinaro, questo lavoro di Girolami risulta comunque un esempio di commedia scollacciata piuttosto efficace; una classica pochade en travesti che riserva numerose gag, alcune riuscite e altre meno, tenute in piedi dalla bravura della bella coppia comica Montagnani/Vitali e da una sfilza di bellezze d'epoca generosamente svestite. Qua e là si avverte una certa mancanza d'idee e le scene vengono allungate per aumentare il minutaggio ma nel complesso non male.
Seppur sia pruriginosa l'idea della coppia di investigatori che indagano sotto mentite spoglie e devono resistere alle bellezze conturbanti che ronzano loro intorno, l'intreccio non soddisfa del tutto: qualche scena riuscita, parecchie volgarità (si gioca molto sul tema dell'omosessualità, vera o presunta). Montagnani e Vitali sono in parte, dispiace veder penalizzato il sempre bravo Carotenuto, mentre il resto del cast latita. Finale assai sciocco.
MEMORABILE: Il volo della dentiera di un ospite durante la cena.
Commedia scollacciata che insiste sul tema dell'omosessualità cercando di "cavalcare l'onda" del successo di altre pellicole del periodo. La comicità, manco a dirlo, è di grana piuttosto grossa ma va registrata una cura maggiore rispetto al consueto nello script che permette a molti degli interpreti di brillare, chi di talento (Montagnani, Carotenuto), chi di mestiere (Vitali, Senatore). Non mancano le tare del genere, come improvvide lungaggini e volgarità fine a se stesse, ma in questo caso siamo davanti ad un prodotto confezionato meglio del solito, che si lascia guardare.
MEMORABILE: L'intesa fra Montagnani e Vitali, particolarmente affiatati; Carotenuto che balla il tango vestito da donna.
Sarà pecoreccio, sarà volgare, sarà sciocco, sarà politicamente scorretto ma è un divertentissimo "cartone animato" in carne ed ossa per adulti: Montagnani e Vitali sembrano infatti due personaggi in stile Looney Tunes, coinvolti in una storia assurda fino al parossismo ma consapevole della propria natura ridanciana. Grandi caratteristi e un cast di bellezze muliebri completano il ricco piatto, diretto con competenza e senza momenti morti dal bravo veterano Girolami. Ha una marcia in più rispetto ai prodotti coevi dello stesso genere per il suo folle clima.
Un'improbabile coppia di investigatori privati viene assoldata da una donna procace per scoprire l'infedeltà del marito. Per entrare ancora meglio nella parte, i due interpreteranno il ruolo dell'omosessuale e della serva en travesti. Sin dalla primissima scena si può capire il tipo di commedia che si andrà a vedere, con Montagnani da subito impegnato a tener testa a una Trebbi svampita ma provocante. La coppia formata con Vitali funziona, anche se come al solito le cosa che fa più ridere è quando Montagnani lo prende a schiaffoni o a calci nel sedere. Simpatico ma niente di più.
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Stralcio di una intervista, realizzata a Montagnani, nell'estate del 1996, a cura di Filippo Mazzarella ed Igor Molino Padovan
Signor Montagnani, io considero insuperabile la sua interpretazione in Dove vai se il Vizietto non ce l'hai? Un'indimenticabile perla cinematografica! Ma sa che non me lo ricordo...
Ma come? Eh... ne ho fatti 78...
Ho capito... ma è un film cult, come può non ricordarlo. C'era Alvaro Vitali, il povero Mario Carotenuto... (....)
Niente, eh? E che mi dice di Alvaro Vitali? Un bravo ragazzino, simpatico, con quella faccia...
Lui la adora... Ma anch'io gli voglio bene, anche perché ha sofferto molto... La vita è stata veramente dura con Alvaro. Lui ha vissuto con la nonna, fin da piccolo... poi ha comprato un appartamento... per la nonna... con la quale, poi, ha continuato a vivere. Ha fatto sacrifici... era tutto felice perché guadagnava, non buttava via un centesimo... si, gli voglio molto bene e lo stimo per come si è comportato nella vita. Gli auguro ogni bene... un ragazzo delizioso, educatissimo, sempre pronto alla battutina. Lui lavorava, vivendo questo sogno...
Fonte: Amarcord n. 3 - Giugno-Luglio 1996
DiscussioneGeppo • 9/06/08 19:28 Call center Davinotti - 4357 interventi
Grazie Undying, mi ha fatto piacere leggere l'intervista a Montagnani.
Geppo ebbe a dire nella sezione CURIOSITA': Grazie Undying, mi ha fatto piacere leggere l'intervista a Montagnani. E' una delle poche, realizzate l'anno prima della sua scomparsa.
Mi sono permesso di ricordare Montagnani, perché attore (ed uomo) stimato da tanti; perché non ha mai rinnegato la sua partecipazione a pellicole "basse", essendo sempre stato quello in grado di renderle "un tantino migliori"; perché bravo attore con il senso dell'umorismo e la gioia di vivere; perché più passa il tempo, più si avverte l'assenza di un carattere forte, personale, ed in grado di consolare e trasmettere allegria.
Ovviamente ho citato la fonte ormai fuori catalogo (Amarcord n. 3) e per questo ho postato pezzi dell'intervista in relazione ai vari titoli che ha interpretato.
Buona parte di chi frequenta questo sito sarà, certamente, in possesso della rivista; in caso contrario mi sembrava interessente far leggere qualcosa a chi (magari più giovane) si avvicina al cinema di genere italiano...
Grazie a te Geppo, a Fabbiu e a tutti coloro che leggono il forum del Davinotti.
DiscussioneGugly • 10/06/08 00:01 Archivista in seconda - 4712 interventi
Grande Montagnani...anche perchè pur essendo piemontese è diventato famoso con un credibilissimo accento toscano.
Fra le altre cose, non vorrei però sbagliarmi, se fosse correggetemi, mi sembra di aver letto che il Fu Montagnani, strepitoso caratterista, ma sopratutto ottimo attore, avesse decisamente virato verso un maggior impegno quantitativo piuttosto che qualitativo in virtù della necessità di denaro per curare il figlio malato.
Con questo non voglio giustificare il Renzo, toscano d'adozione (lo apprendo da Gugly, e dire che son toscano!) non ce ne sarebbe bisogno, ma solo evidenziare un'altro lato dello scanzonato, sulla scena, attore!
In questo film, poi, è adorabile!!!
Gugly ebbe a dire: Grande Montagnani...anche perchè pur essendo piemontese è diventato famoso con un credibilissimo accento toscano.
Montagnani, grandissimo e poliedrico attore che negli anni 1981/1982 si destreggiava tra un AMICI MIEI II del Maestro Monicelli ed un Pierino o Carabbinieri(commovente il suo discorso sui Carabinieri), non è Piemontese!!Ok, Alessandria gli ha dato i natali, ma la sua famiglia era di Firenze e giovanisismo tornò in Toscana per vivere e studiare!Ci tenevo a puntualizzare solo questo.
La canzone "Tic nervoso” eseguita dai Brothers Group, ovvero i Fratelli Balestra (aka Condors) delle sigle di tanti cartoni animati:
http://www.youtube.com/watch?v=CDaDsQOr23w
Lo stesso brano è stato riproposto, in versione strumentale, in una sequenza con Howard Ross ne Lo squartatore di New York.
Versione DVD pubblicata prima dalla AvoFilm e successivamente dalla 01 Distribution.Attualmente sono entrambe fuori catalogo anche se la seconda si riesce ancora a reperire. Purtroppo la versione 01 è tagliata di circa 2 minuti (precisamente 2 minuti e 6 secondi) rispetto a quella Avo che sembrerebbe integrale.
Durata DVD AvoFilm: 83 minuti 21 secondi (integrale) Durata DVD 01 Distribution: 81 minuti 15 secondi (cut)
La mia versione credo sia quella uncut, dura esattamente 1,23,30 poi qualche secondo di buio, e parte il trailer originale, inoltre sono presenti i sub spagnoli escludibili.
Ultimo film per il caratterista Stefano Amato, il simpatico ragazzo dalla capigliatura rossa e sovrappeso. Questa è la sua ultima pellicola, ahimè è morto in Spagna nel 2005.