Curiosità su Il magnifico cornuto - Film (1964)

CURIOSITÀ

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  • Dusso • 14/03/12 08:54
    Archivista in seconda - 1830 interventi
    Nella festa della villa si riconosce tra gli invitati una giovanissima Laura Antonelli (aveva 22/23 anni). Al momento sembra la prima identificazione in assoluto della Antonelli in un film. Avevo letto la notizia su Bloopers.it e poi verificato personalmente



    E' la ragazza tutta vestita di bianco che qui vediamo in primo piano:

  • B. Legnani • 28/03/12 23:50
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Genesio Beltrami davanti a quella che nel film è la casa della Girardon.



    Durante la spedizione bresciana (Didda, Dusso, Manfrin e lo scrivente), eravamo in difficoltà nel trovare la villa in questione. Didda era sicuro che essa fosse in quella specifica zona, ma non l'avevamo rintracciata. Stavamo errando per quelle strade parlando fra di noi, quando si è sentito un "Maurizio!" (è il vero nome di Legnani). Sorpresa: un compagno di classe liceale (1968-1973...) col quale non si vedeva da una decina d'anni, l'architetto Genesio Beltrami, originario di Montichiari.
    Non appena i davinottiani spiegavano alla persona in questione che erano lì per le location de IL MAGNIFICO CORNUTO, il Beltrami rispondeva: "Ah! "Le cocu magnifique" di Crommelynck!".Diveniva chiaro a tutti che l'incontro era meritorio e foriero d'ottimi auspici. Difatti il Beltrami riconosceva nel fotogramma "questo ingresso con i talamoni" (nessuno di noi quattro capiva, ma fingevamo di aver afferrato...) e, al secondo tentativo, ci portava al posto giusto, in Via Cattaneo. Citazioni reciproche da grandi film italiani (pare che il Beltrami sappia a memoria "Signore e Signori"), baci, abbracci, promesse di amicizia eterno.
    ***
    Non è stato l'unico evento cospicuo della giornata: pranzo completo in locale di recentissima apertura al costo promozionale di euro 5, Didda che (a mo' di profugo afghano abbandonato da un TIR) saltella fra le rotonde per raggiungere un parcheggio, Dusso che arriva a Brescia con l'intero film sul telefonino, Manfrin in compagnia dell'immancabile "rosea" in tasca, Legnani felice di poter rispolverare (a beneficio del secondo brescianoparlante della compagnia), il noto apoftègma locale "Nàe a Nàe" (=andavo a Nave).