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Curiosità su Il gatto a nove code - Film (1971)

CURIOSITÀ

20 post
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  • Zender • 11/04/09 10:10
    Capo scrivano - 48916 interventi
    In onore allo speciale in gran parte curato da Pagnimauri, dalla prestigiosa mostra itinerante "I flani di Legnani" curata per l'appunto dal caro Buono con il contributo al restauro di Zender, ecco il flano di IL GATTO A NOVE CODE:

  • Lucius • 2/06/09 14:02
    Scrivano - 9054 interventi
    Argento aveva girato una sequenza in più rispetto all'attuale finale, il classico happy end: tra Anna e il giornalista era sbocciato il vero amore e appunto su un loro bacio il film originariamente si concludeva. Saggiamente poi ha eliminato questo finale.

    fonte:Giallo Argento (Tutto il cinema di Dario Argento) di Luigi Cozzi.
  • Undying • 28/12/09 20:01
    Comunicazione esterna - 7568 interventi
    Ricorda Sacchetti:

    "(...) Compravo la rivista Scienza americana tutti i mesi, dove c'era questo articolo sull'XYY, il cromosoma che indica la criminalità dell'individuo.
    Quindi scrissi questo soggetto sul problema del cromosoma criminale.
    Fu portato il soggetto a Dario, a Dario piacque, lo comprò e quello divenne Il gatto a nove code.
    (...)
    Mi hanno messo in mano un milione in contanti (delle vecchie lire, n.d.r.), in banconote da diecimila, tutte quante insieme, per pagare il soggetto de Il gatto a nove code."

    Fonte: Horror made in Italy (pag. 212), a cura di Antonio Tentori e Luigi Cozzi, Profondo rosso editore
  • Il Dandi • 17/03/10 16:34
    Segretario - 1486 interventi
    Il dialogo tra James Franciscus e Catherine Spaak nel salone di villa Terzi (in cui lei cerca di sapere da lui il motivo della visita a suo padre) è una citazione presa di peso dal romanzo Il grande sonno di Chandler, in cui Marlowe si trova nella stessa situazione e dice le stesse parole:

    "Non me ne frega nulla se non vi piacciono i miei modi. E non me ne frega nulla che mi facciate vedere le gambe. Sì, sono delle belle gambe e mi fa piacere fare la loro conoscenza."

    Purtroppo il dialogo si trova solo nel romanzo e non è ripreso né nel Grande sonno con Bogart né in Marlowe indaga con Robert Mitchum. Ad avvalersene ci ha pensato Argento.
  • Lucius • 1/05/10 17:56
    Scrivano - 9054 interventi
    Nella scena in cui, dopo l'omicidio, la macchina da presa simula l'uscita dell'assassino dallo studio e dal palazzo del fotografo Richetto nel centro di Torino, un passante dagli occhi chiari sembra guardare verso l'obiettivo: si tratta di Carlo Leva, scenografo e costumista del film.
    Fonte: Wikipedia.
  • Ciavazzaro • 19/06/10 11:53
    Scrivano - 5583 interventi
    Scheda di doppiaggio:

    Pino Colizzi: James Franciscus
    Sergio Graziani: Karl Malden
    Maria Pia Di Meo: Catherine Spaak
    Cesare Barbetti: PieraPaolo Capponi
    Gianni Marzocchi: Horst Frank
    Sergio Tedesco: Ugo Fangareggi
    Mario Mastria: Emilio Marchesini

    Carlo Alighiero si doppia da solo
    Vittorio Congia si doppia da solo
    Il maggiordomo è doppiato da Gianfranco Bellini

    Doppiaggio a cura della CD
  • Lucius • 14/07/10 17:03
    Scrivano - 9054 interventi
    Il nome del cieco Arnò è stato ispirato da uno strano personaggio, un veggente di Torino, che aveva fatto varie previsioni su alcuni film e sulla carriera di Argento poi risultate confermate.Fonte: Le porte sul buio.Dossier di Nocturno.
  • Funesto • 28/09/10 13:56
    Fotocopista - 1414 interventi
    Stranissimo notare come in questo film non si vedano mai durante gli omicidi le mani dell'assassino, pallino di Dario Argento: i lacci al collo delle vittime fendono l'aria senza che si vedano le mani di chi è a usarli e l'assassino cerca oggetti in casa delle vittime senza mai essere inquadrato (sulle mani).
    Anche in Quattro Mosche di Velluto Grigio sarà così (tranne che per una sequenza, ossia quando viene strappata la camicia a Marielle, dove si vede che il killer ha i guanti di lattice).
  • Il Dandi • 20/11/10 15:57
    Segretario - 1486 interventi
    Il titolo (ma solo quello) appare imparentato con quello di un romanzo di Ellery Queen: Il gatto dalle molte code (Cat of many tails) del 1949.
  • Lucius • 28/10/11 23:39
    Scrivano - 9054 interventi
    In Profondo thrilling il finale del libro è diverso da quello del film (l'assassino cade infatti da una terrazza e non nell'ascensore) perchè il libro è stato tratto dalla sceneggiatura originale, cambiata da Argento in fase di girato.
    Fonte: intervista ad Argento per Dark Star.
  • Undying • 1/05/12 20:32
    Comunicazione esterna - 7568 interventi
    Horror Vacui e realtà dell'impossibile
    Recensione a caldo del film

    "E' evidente che la teoria dell'extra ipsilon non interessi ad Argento nella sua verificabilità scientifica se non come pretesto narrativo. Il problema che lui si pone e risolve è quello di sviluppare un discorso che, partendo dall'ipotizzabile verosimile, giunga a dimostrare la realtà dell'inverosimile. Offrire allo spettatore l'aspetto più paradossale della paura di morire, come quella dell'ignoto, del buio, di tutto ciò che è al di là dei sensi e del dimostrabile sia pure suppositivamente (l'horror vacui di scolastica memoria) può sembrare, anzi è inverosimile agli occhi dell'uomo scientista e tecnicizzato dei nostri giorni. Come inverosimile, del resto, è parlare di 'pazzia della normalità', di deviazioni istituzionalizzate, di comportamenti alienanti e alienati. Tutto ciò che rientra nella sfera delle deviazioni della norma non esiste e, se esiste, rientra nella patologia."

    Francesco Metrangolo

    Fonte:
    Il regista timido, Horror n. 19 (Sansoni editore, 1971)
  • Lucius • 27/12/13 23:37
    Scrivano - 9054 interventi
    La frase che fa riferimento al titolo del film:

    "Un gatto a nove code (è) come la frusta della Marina: se noi riuscissimo ad afferrare una sola di queste code, avremmo la soluzione dell'enigma".
    Franco Arnò (Karl Malden)
  • Lucius • 31/12/13 17:56
    Scrivano - 9054 interventi
    La bambina del film (Lori) viene interpretata da una allora giovanissima attrice, la simpatica e dolce Cinzia de Carolis, che ha appena dieci anni, da poco compiuti, quando prende parte a questa pellicola. Oggi è un'affermata doppiatrice, specie per la televisione, in quanto presta di frequente la sua voce a celebri personalità americane quali Katherine Hepburn, Geena Davis e Madonna. Fa anche la direttrice di doppiaggio.
    Fonte: Dario Argento e il gatto dalle molte code.
  • Buiomega71 • 16/03/14 10:19
    Consigliere - 27140 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni, con tanto di "Paurometro" (Ciclo: "TuttoArgento", 13 febbraio 1986) di Il Gatto a Nove Code:

  • Lucius • 5/04/15 11:29
    Scrivano - 9054 interventi
    Direttamente dall'archivio cartaceo personale di Lucius, un flano inglese del film in programmazione assieme a The baby maker:

  • Schramm • 10/07/18 16:57
    Scrivano - 7812 interventi
    La redazione del giornale di Franciscus è quella di Paese Sera: vennero utilizzati i medesimi uffici in cui fino a pochi anni prima Argento prestò servizio come critico e giornalista.

    (Fonte: Dario Argento, Paura)
  • B. Legnani • 26/11/20 15:14
    Pianificazione e progetti - 15212 interventi
    Una scena è presa quasi di peso dal romanzo La statua che urla, di Fredric Brown, già fonte cospicua per L'uccello dalle piume di cristallo.
    Nel capitolo 7 il protagonista è dal barbiere, il quale parla del possibile istinto, per i suoi colleghi, di tagliare la gola a un cliente, col rasoio. Nel film la scena fra Pino Patti e James Franciscus si chiude con quest'ultimo che, spaventato, se ne va in fretta e furia, il che nel romanzo non c'è.

  • Lucius • 14/12/22 14:06
    Scrivano - 9054 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un allro flano d'epoca del film:

  • Lucius • 19/02/23 11:56
    Scrivano - 9054 interventi
    Sempre direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un ulteriore flano d'epoca del film:

  • Apoffaldin • 30/03/25 09:58
    Pulizia ai piani - 273 interventi
    L'articolo sulla morte del dottor Calabresi (Carlo Alighiero) che Lori (Cinzia De Carolis) legge a Arnò (Karl Malden) dopo diciannove minuti dall'inizio del film è inserito all'interno della prima pagina originale del quotidiano Paese Sera. Edizione Ultim'ora del 4 settembre 1970. Curiosità nella curiosità: l'articolo a uso cinematografico ne sostituisce uno reale dedicato al caso Casati Stampa, uno dei più noti fatti di cronaca nera dell'Italia del dopoguerra:




    Il giornale che invece Carlo Giordani (James Franciscus) legge mentre si sottopone alla rasatura dai risvolti inquietanti praticata dal barbiere (Pino Patti) dopo trentuno minuti dall'inizio del film
    è Paese Sera. Edizione nazionale del mattino del 18 settembre 1970. Un secondo fotogramma, con il giornale non frontale ma con i titoli leggibili non al contrario, facilita il confronto: