Buiomega71 • 18/01/19 11:10
Consigliere - 27344 interventi* Il film, alla sua prima francese, destò scandalo tra i musicofoli, che rimproverarono a Zulawski di essersi preso
troppe libertà. La risposta del regista non si fece attendere: "
Non ho fatto un film d'opera, perché è un genere che secondo me non esiste proprio".
* Il film ebbe una
gestazione difficile. L'idea di portare l'opera di Musorgskij sullo schermo fu del produttore francese Daniel Toscan du Plantier (che produsse anche il
Don Giovanni di Losey) e incaricò il regista polacco Andrezej Wajda di dirigerlo, al quale fu affidata anche la sceneggiatura. Ma lo script di Wajda non convinse il produttore, che lo licenziò. Subentrò così Zulawski (di cui du Plantier ammirava lo stile onirico, mistico e paradossale) che riscrisse l'adattamento e portò parecchie modifiche. Modifiche che, però, furono aspramente contestate dalla critica dell'epoca.
* Il
violoncellista Mstislav Rostropovich (che collaborò al film) rinfacciò a Zulawski di essersi preso troppe libertà, trasformando l'opera lirica in un "gulag morale" (parole sue). La diatriba si trasformò in una vera e propria "guerra" a colpi di querelle tra lui, Zulawski e il produttore. Il violoncellista giudicò le scelte del regista "inqualificabili e ingiustificabili".
* All'origine il film doveva durare
tre ore e quaranta minuti, ridimensionato, poi, a un'ora e cinquasette minuti.
Fonte: Anteprima di BORIS GODOUNOV, Ciak, marzo 1990, pagine 60/65
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