Curiosità su Accattone - Film (1961)

CURIOSITÀ

4 post
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  • Gugly • 14/07/08 09:31
    Archivista in seconda - 4713 interventi
    Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, il film sui cartelloni recava la dicitura "eccezionalmente vietato ai minori di anni 14".
    Pasolini fu attaccato da molti del cotè intellettuale dell'epoca per la novità del tema e la crudezza della rappresentazione, ma venne difeso in particolare dagli scrittori Alberto Moravia e Guido Piovene.
  • Gugly • 12/08/08 00:58
    Archivista in seconda - 4713 interventi
    Doppiaggio:

    Paolo Ferrari: Franco Citti
    Monica Vitti: Paola Guidi
  • Wylly • 5/06/10 17:04
    Disoccupato - 90 interventi
    A titolo di curiosità, posto un paio di foto fatte all'entrata del vicolo dell'Accattone, vicolo dedicato a quest'ultimo:


  • Apoffaldin • 26/03/24 10:33
    Galoppino - 121 interventi
    Come si sa, una delle cifre stilistiche fondamentali del film è la rappresentazione dei sottoproletari romani come personaggi calati nell'atmosfera del mito. Vediamone un esempio, annunciato già dall'inizio del film.

    * C'è una citazione dantesca nei titoli di testa, riferita alla storia di Bonconte da Montefeltro narrata da Dante nel canto V del Purgatorio. Si riferisce al momento in cui il ghibellino, già ferito a morte e agonizzante nelle acque dell'Archiano, invoca la vergine Maria. La sua preghiera è ascoltata da un angelo che sottrae la sua anima al Diavolo.

    L'angel di Dio mi prese, e quel d'inferno gridava: "O tu del ciel, perché mi privi? Tu te ne porti di costui l'eterno per una lacrimetta che'l mi toglie". (versi 105-107)

    La citazione viene ripresa più tardi, al minuto 6 e 22, e riproposta visivamente dal personaggio del "Tedesco".

    * Parlando del "Barberone", un borgataro morto affogato per una scommessa andata male, il "Tedesco" dice agli amici: "Ecco il Barberone come stava". Si stende e incrocia le braccia sul petto. Facendo questo assume la stessa posizione che Bonconte morto mantiene finché le acque in piena del fiume, scatenate dal Diavolo in cerca di vendetta, non gliela sciolgono.

    Dante: "Lo corpo mio gelato in su la foce trovò l'Archian rubesto, e quel sospinse ne l'Arno, e sciolse al petto la croce". (versi 124-126).

    Subito dopo la citazione viene nuovamente ripresa verbalmente, riproponendo il paragone Bonconte-Barberone.
    Il "Tedesco" domanda: "Chi se l'è preso il Barberone: Gesù Cristo o il Diavolo?". E un altro risponde: "Se lo staranno a litiga'. Certo era un bel soggetto".