Vivere per vivere - Film (1967)

Le tresche e i sotterfugi di Montand, nel ruolo di un reporter, saran pur romantici e pittoreschi, ma alla lunga stancano; tanto che la controparte moglie tradita Girardot vince nettamente il confronto; l'amante Bergen (curiosamente di nome Candice!) è ancora ben lontana dai fasti del capolavoro nelsoniano... Son però geniali i servizi speciali sul Vietnam e sui mercenari dell'Africa, che tonificano e alleggeriscono tutto l'assieme che altrimenti si dilungherebbe troppo, pur restando valido. Cameo, dovuto, alla Aimée come spettatrice di un incontro di boxe.

Giornalista tv giramondo intreccia una relazione con una giovane americana. Quando la moglie lo pianta, lui rosica e va in Vietman a girare un reportage... Esperto nel genere sentimentale, Lelouch questa volta fallisce il bersaglio infarcendo quello che è in sostanza un banale trangolo con disquisizioni sulla natura umana, l'amore, il matrimonio, la guerra ect. che vorrebbero essere profonde ed invece suonano superficiali e pretestuose. Il carisma degli attori non basta a salvare un film non privo di belle sequenze ma pasticciato e non al'altezza delle sue ambizioni.

Prodotto tipico per fare impazzire i francesi, ma fuori dai confini può fare lo stesso effetto di un piatto di escargot. Banalissima triangolazione "Lui, lei e l'altra" del finto impegnato "sugar daddy" Montand, mischiata a temi politici e sociali internazionali buttati sopra come ananas sulla pizza tramite sequenze finto-documentaristiche buone per ammansire i critici. Lentezza, dialoghi annacquati, lunghe sequenze mute con gli attori che boccheggiano come pesci in acquario. Mattone senza emozioni consigliabile solo a chi è innamorato di Candice Bergen: ultraterrena.