Prologo ed epilogo in bianco e nero per far capire quanto siano l'uno la continuazione dell'altro, interrotti dalla fase centrale che rappresenta il succo del film, la rapina alla gioielleria che Simon (Ventura) e Charlot (Gérard) organizzano a Cannes seguendo un piano inizialmente chiaro solo a loro. Sappiamo che necessita di travestimenti, che comprende una fuga in auto e poi in motoscafo, ma i termini precisi li si scoprirà guardando il film. Che invece era iniziato con la scarcerazione di Simon e di altri due detenuti per un condono di fine anno. Siamo infatti vicini al 31 dicembre (il titolo originale è LE BONNE ANNEE, come quello della canzone che riecheggia più...Leggi tutto volte) e il protagonista, una volta fuori, raggiunge casa sua dove non trova la donna che sperava di trovare ma un uomo, capendo forse molte cose. Molte più di noi che per il momento annaspiamo nel tentativo di afferrare qualcosa nelle scene successive.
D'improvviso si passa al colore senza sapere se quello che stiamo per vedere rappresenti il presente, il futuro o il passato, anche se l'abbandono del bianco e nero suggerisce un'ovvia frattura temporale. Simon e il suo socio Charlot si stabiliscono in un hotel sulla Croisette a Cannes, proprio di fronte a una gioielleria. E' evidente che studiano per svaligiarla, anche se neppure qui Lelouch si preoccupa di spiegare granché lasciandoci più che altro capire come Simon, tra i due decisamente il leader, mentre spia col binocolo il proprietario (Falcon) si lascia in realtà conquistare dal fascino dell'antiquaria (Fabian) del negozio a fianco. Charlot cerca di riportarlo sulla Terra, ma quello ha con tutta evidenza già perso la testa e pensa a come arrivare a lei prima che al bottino; per questo organizza una sorta di truffa intorno a un tavolino in stile Luigi XVI che tanto le piace...
Mescolando costantemente il registro noir e quello sentimentale Lelouch confeziona un film in cui la massima importanza è rivestita dagli acutissimi dialoghi, studiati accuratamente per scansare ogni banalità, spiazzare e stupire con frasi ad effetto, spesso considerazioni sulla vita, la morale, il sesso, che lasciano indubbiamente il segno trovando in Ventura e nella Fabian interpreti assolutamente calzanti. Anche il rapporto tra i due criminali che amano agire con maschere in lattice è condotto sul filo dell'intelligente ironia: al di là delle pesanti prese in giro di Simon al goffo socio, infatti, è improntato a una brillante complicità, acuita in italiano dai doppiaggi di Onorato per Ventura e di Locchi per Gérard... vale a dire Bud Spencer e Terence Hill!
L'espediente del rimescolamento temporale è un divertissement in più, ma ciò che colpisce nel film è altro; per i cinefili non può ad esempio non rimanere nella storia la risposta di Simon - durante una cena di intellettuali tra i quali siede pure il nostro Silvano Tranquilli - a chi gli domanda: "Ma se non legge le critiche come fa allora a scegliere un film?" "Come scelgo una donna: correndo dei rischi"; una frase che in due parole racchiude in sé i due diversi punti di vista, antitetici e nodali, sulla vexata quaestio dell'importanza della critica nell'arte. Riferimenti al cinema ci sono pure nell'autocitazione di Lelouch al suo UN UOMO, UNA DONNA (è il film al quale i carcerati assistono nell'incipit), mentre l'attuazione della rapina contiene notevoli particolari gustosi, a conferma di un lavoro che non lascia nulla al caso, per quanto forse manchi di impennate che lo sappiano rendere davvero coinvolgente. Seducente, sfizioso; a tratti pure un po' fiacco però...
E' un film sentimentale ma non solo: è divertente e ha una trama quasi gialla (Lino Ventura e Charles Gérard devono rapinare una gioielleria in cui lavora la Fabian, di cui il protagonista ovviamente si innamorerà). E' tipicamente un film di Lelouch dove però vengono esaltati i suoi pregi (saper raccontare bene una storia usando frequenti salti temporali) e minimizzati i suoi difetti (una certa predisposizione alla melensaggine). Ne è uscito di conseguenza uno dei suoi prodotti meglio riusciti.
Un film che procede su due piani paralleli: una gangster story un po' grottesca, con Ventura e Gérard che tentano di mettere in atto la loro "rapina psicologica", e una love story classica con la bestia (e che bestia: Lino Ventura!) che si innamora, ricambiato, della bella (e che bella: Françoise Fabian!).
Perfetta la scena del corteggiamento notturno (c'é Lelouch dietro la camera); sublime la telefonata finale, in cui il gangster che ha passato il '68 dietro le sbarre scopre che le cose sono cambiate, tra uomini e donne, mentre lui marciva.
Il gusto e la tecnica di Lelouch sono fuori discussione, eppure c'è qualcosa che non convince. Troppo lento il passo, troppo ripetitive certe situazioni, troppo studiati i dialoghi, troppo leziose le autocitazioni cinefile. Verrebbe da dire anche troppo bravi e perfetti Ventura e la Fabian per dare vita a dei personaggi realmente credibili. Ciò detto il film resta un grande prova di professionalità, ma forse è proprio questo il suo limite: manca quell'indefinibile quid, fosse anche un'imperfezione, capace però di coinvolgere e di emozionare.
MEMORABILE: Le scene iniziali con la proiezione di Un uomo una donna in carcere seguita dai fischi dei detenuti.
Integralmente incantevole!!! Solo le definizioni di uomo e donna sono l'ABC della vita, anche se non son più scontate, ma non sto a ricordare quante volte sono scoppiato positivamente: dalla disputa alla cena di Natale alla preparazione del colpo, dagli sfottò di Ventura al complice (anche se duri, sono indici della stima e dell'amicizia più profonda) alla reazione e all'ammissione finale della Fabien. Film unico nel suo genere. L'ha fatto Lelouch? Benissimo! Anche se fosse di Pinco Pallino non gli toglierei mai il titolo di capolavoro assoluto...
MEMORABILE: "Ma lei come fa a scegliere un film?" "Come quando scelgo una donna: corro dei rischi"; "L'ho fatto per non morire, per aspettarti, per restare viva".
Lelouch nel bene e nel male: la preparazione di una rapina clamorosa si interseca con una storia d'amore (in verità un po' sforzata e melensa) e crea risvolti successivi pieni di tensione. Il film non si rivela fino in fondo, ma una interessante scelta di montaggio con efficaci citazioni joyciane lo rende comunque degno di visione, grazie anche a un cast molto in parte dove primeggia un Ventura granitico, che lavorando soprattutto di pancia si impadronisce di un personaggio scomodo che sembra essergli stato scritto addosso. Grande cinema!
MEMORABILE: I detenuti in carcere fischiano Un uomo una donna, il precedente film del regista pluripremiato in tutto il mondo; Ventura che fa l'antiitaliano.
Lelouch gioca coi piani temporali e narrativi (invitando lo spettatore a seguirlo fino in fondo in un percorso un po’ tortuoso ma godibile) citandosi nell’incipit e combinando stili e contenuti della Nouvelle Vague con la commedia poliziesca, alternando dialoghi frizzanti con profondi scambi verbali tra il disincantato Ventura e la fascinosa Fabian, ricchi di riflessioni sul rapporto di coppia e sull’evoluzione dei ruoli (che negli anni abbracciati dalla vicenda è stata sconvolgente).
MEMORABILE: Il primo incontro tra Simon e Françoise; “La cultura? È quel che resta quando si è dimenticato tutto”; La telefonata finale.
Ci sono un ladro patentato gran seduttore e una bella donna indipendente e affascinante: su questo contrasto Lelouch costruisce una storia complessa di un furto milionario e rischioso, ma anche di un corteggiamento altrettanto minuzioso. Prende come pochi, diverte alla grande, per di più facendo il verso a un film intoccabile come Un uomo, una donna, sempre del medesimo regista. C'est magnifique!
MEMORABILE: I travestimenti irresistibili di Lino Ventura; Lo charme indiscutibile di Francoise Fabian.
Due ladri intendono svaligiare una gioielleria di Cannes utlizzando un originale metodo "psicologico" ma durante i prepativi del colpo uno dei due si innamora della proprietaria dell'adiacente negozio di antiquariato... Una delle più belle commedie di Lelouch, che riesce a dosare con grande abilità i toni tra il giallo ed il sentimentale: si seguono con curiosità le mosse dei due compari per turlupinare il direttore della gioielleria e nello stesso tempo si resta incantati dalla leggerezza in cui viene raccontato il corteggiamento di Ventura a Fabian, entrambi meravigliosi.
MEMORABILE: Scambio di battute: "Ma come fa allora a scegliere quali film vedere?" "Li scelgo come scelgo una donna, prendendomi dei rischi...".
Claude Lelouch HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàZender • 10/07/11 20:50 Capo scrivano - 47370 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:
Possibile che non esista un'edizione in digitale (in italiano) di questo ottimo film di Lelouch? Non credo che sia mai uscito nemmeno in VHS. Solo qualche passaggio televisivo.
Caesars ebbe a dire: Possibile che non esista un'edizione in digitale (in italiano) di questo ottimo film di Lelouch? Non credo che sia mai uscito nemmeno in VHS. Solo qualche passaggio televisivo.
Come sarebbe mai uscito in VHS? In VHS è uscito eccome, per la Domovideo