Non è un caso se, tra i tre sceneggiatori (gli altri due sono il soggettista David Loughery e il regista Joseph Ruben) compare il nome di Chuck Russell, ovvero dell'imminente regista di NIGHTMARE 3: in DREAMSCAPE l'ombra di Freddy Krueger è presente sotto la forma dello psicopatico che riesce a entrare nei sogni altrui, assoldato da un perfido manovratore (Christopher Plummer) per arrivare ad uccidere durante il sonno. Il dottor Paul Novotny (Max Von Sydow) pensava che l'intera operazione fosse quasi filantropica, e per questo aveva chiamato il suo vecchio amico telepate (Dennis Quaid): per portare...Leggi tutto lui per primo ad entrare nel mondo dei sogni attraverso cavi speciali collegati al cervello. Non ci viene spiegato bene come, ma la cosa pare facile e lo scopo dichiarato sembrerebbe essere quello di entrare nei sogni del Presidente degli Stati Uniti (Eddie Albert) per curarlo dagli incubi terribili ai quali è soggetto. Una trama intricata e anche di un certo fascino, che però il regista preferisce affrontare accantonando per quanto possibile l'approccio fantascientifico e privilegiando l'azione. Ne risulta che la questione incubi si risolve soprattutto a livello visivo, tra effetti speciali e prevedibili interventi sulla fotografia. Dennis Quaid, il protagonista deputato a combattere le mire assassine dello spietato Plummer, si muove bene e non fa pesare la dozzinale relazione con l'assistente Kate Capshaw; pur tuttavia il film non convince completamente sia per la già citata superficialità che per la confezione un po' scialba tipica degli Anni Ottanta (nonostante le musiche di Maurice Jarre).
La cospirazione avanzata da qualcuno aderente alla C.I.A. prevede di eliminare il Presidente degli Stati Uniti. Per evitare di destare sospetti i fautori dell'omicidio si avvalgono di un essere extra-dotato: un pazzoide che frequenta incubi e che dovrebbe - così - uccidere nel sonno il Presidente. Subentra, però, un altro elemento dagli analoghi poteri e... Un buon regista come Ruben avrà, per fortuna, modo di esprimersi al meglio in futuro, mettendo mano alla direzione del riuscito The Stepfather. In questo caso è meglio stendere un pietoso velo di silenzio, causa idiozia di sceneggiatura.
Se il sonno della ragione genera mostri, il sonno dei mostri cosa genera? Mettendo la fantapolitica ad arbitrare la finale dei pesi massimi tra Brainstorm e Nightmare, Ruben confeziona un indiavolato action sci-spy-fi di elevatissimo livello, forte di un caravanserraglio di squarci onirici ed incubi da manuale da mandare in fibrillazione Freud, manipolati da un Quaid (il Bene) che di lì a poco tornerà ad essere invasivo saltando nel buio del corpo e da un Kelly (il Male) che si serve della fase R.e.m. per rigiocare a fare la guerra, in un profluvio di notevoli f/x ultravivaci. Risultati distinti.
Ottimo fantahorror che prende spunto da Brainstorm e anticipa il Nightmare Craveniano, anche se non ci si deve dimenticare del poco conosciuto, ma notevole, Il messaggero della morte. Condito da ottimi effetti in stile stop-motion curati da Peter Kuran e Randall William Cook, è un interessante mix di generi, che va dallo spy-movie alla fantascienza sino ai "monster movie". Di discreto impatto visionario le scene incubo del dopo bomba, con branchi di bambini contaminati. Insieme a Stepfather, il miglior film di Ruben.
MEMORABILE: La frase del cattivo, David Patrick Kelly, che sfida Dennis Quaid nei sogni: "Tu sarai più bravo, ma io sono più esperto! perché io sono Dio!"
Con un'idea stuzzicante che anticipa The cell e un cast di questa misura mi aspettavo molto meglio. Invece purtroppo il film soffre di un ritmo sonnacchioso e di una struttura prevedibile, che porta a scoprire con largo anticipo quello che accadrà nella seconda parte. Gli ultimi venti minuti però non sono male, discretamente onirici e con qualche effetto riuscito. Quaid è in parte, più spenti i mostri sacri Plummer e Von Sydow.
Non male questo sci-fi misto thriller che curiosamente affronta uno spunto simile a quello di Nightmare, uscito lo stesso anno, qui però declinato in una vicenda fantapolitica. L'avere a che fare con sogni mostruosi dà la possibilità al regista di sbizzarrirsi in immagini oniriche suggestive, dai toni horror, materiate da SPFX primitivi ma comunque divertenti e fantasiosi; il cast è ben scelto, con un Quaid convincente e un Kelly come sempre a suo agio in ruoli da psicotico. Ritmo ben dosato, valori produttivi all'altezza; un po' datato ma comunque godibile, per chi ama il genere.
Per mettere fuori uso il presidente degli Stati Uniti e le sue prerogative pacifiste, si prova a manipolare i suoi incubi per farlo fuori. Un cast come si deve per un film fanta-politico di tutto rispetto, con effetti speciali artigianali, ma d’effetto. Il ritmo c’è e l’energia tutta giovanile di Dennis Quaid è il giusto sigillo per non perdere mai interesse, specie nel finale adrenalinico. Buona delineazione dei personaggi, specie quello centrale, dotato di poteri paranormali.
Interessante mix di fantascienza, thriller politico, horror e fantasy che, tra complotti ed esperimenti parapsicologici alla Cronenberg, terrori nucleari, avventure nel reame dell'inconscio e battaglie oniriche, dà spesso l'impressione di mettere troppa carne al fuoco, ma finisce per ottenere una cottura uniforme. Godibile di per sé in virtù della sua portata immaginativa, desta curiosità anche per il suo vantaggio cronologico nei confronti dei vari Singh, Nolan e - sebbene solo di pochi mesi - Craven (ironicamente scrive e produce il Chuck Russell de I guerrieri del sogno). Buono.
MEMORABILE: L'incubo filo-espressionista con l'uomo serpente in stop motion; David Patrick Kelly nei panni di assassino onirico con unghie affilate alla Krueger.
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A Kevin Costner venne offerto il ruolo di Tommy Ray Glatman ma lo rifiutò perché non volle saperne di figurare in una parte secondaria.
E’ il secondo film del 1984 in cui Kate Capshaw si trova in un film contenente una scena in cui viene strappato il cuore dal petto a un uomo. L’altro è Indiana Jones e il tempio maledetto.
Christopher Plummer e Max Von Sydow, oltre a ritrovarsi a competere all’Oscar per la migliore interpretazione del 2012 (vinto da Plummer per Beginners) hanno entrambi doppiato personaggi del videogioco Skyrim.
Il co-sceneggiatore del film, Chuck Russell, è stato anche il regista del terzo Nightmare. Dreamscape e la saga di Nightmare hanno in comune un killer capace di servirsi dei sogni della propria vittima per ucciderla.
Originariamente i produttori pretesero uno score orchestrale da Maurice Jarre, che insistette invece per un’impostazione electro, a parer suo più aderente alla cifra visionaria e onirica del film.