Un eroe - Film (2021)

Un eroe
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/01/22 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 6/01/22 18:05 - 9052 commenti

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A seguito di un gesto di grande generosità, un detenuto diventa una sorta di eroe. Ma ben presto la situazione si ribalta. Tornato in Iran, Farhadi continua a fare il suo cinema: ricco di senso e di tensione morale, beneficamente dispensatore di dubbi e domande nonché privo di certezze e risposte definitive. Una sorta di thriller morale - popolato da personaggi che hanno tutti o quasi i loro torti e le proprie ragioni - che sa coinvolgere lo spettatore fino alla fine, grazie ad una sapiente sceneggiatura ed a ritmi che si mantengono alti per tutta la durata delle pellicola.

Myvincent 7/01/22 08:33 - 3743 commenti

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Un eroe di carta questo Rahim, che decide di restituire 17 monete d'oro trovate in una borsa anziché venderle per estinguere il debito che lo condanna inesorabilmente. Attorno a lui una società indifferente, egoista, incurante e sospettosa, dedita solo ai propri interessi. Il lavoro del regista è mantenere attorno al sorriso innocente del protagonista tutte quelle ambiguità interpretative che vengono tese fino alla fine, attraverso cui filtrano le ingiustizie di un paese che si fa bello solo per le apparenze. Permane l'amarezza usuale nelle sue opere.

Jdelarge 16/01/22 12:11 - 1000 commenti

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In una nazione fatta di ossequi e riverenze, che fanno parte della superficie dei rapporti interpersonali, tutto ciò che sembra voler andare oltre un rispetto di pura facciata, crolla inesorabilmente. Asghar Farhadi dirige in maniera ineccepibile un film frenetico ed estremamente realistico, soprattutto per quanto riguarda le numerose sequenze di dialoghi che, anche quando sembrano terminati, continuano imperterriti, svelando, lentamente, le vere intenzioni dei personaggi. Ottima prova del cast. Grande cinema.

Lou 22/02/22 16:58 - 1121 commenti

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Un eroe nell'Iran dei nostri giorni, che Farhadi rappresenta come un cittadino puro, ingenuo e sprovveduto, che entra in una spirale distruttiva scontrandosi con mentalità e meccanismi sociali arretrati di un paese in cui le apparenze sono tutto, per di più amplificate dalla attuale potenza dei social. L'intreccio è articolato e prende allo stomaco, il messaggio è emblematico e resta impresso.

Reeves 6/03/22 07:30 - 2224 commenti

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Veramente ammirevole questo "thriller dell'anima" nel quale si indaga su come un uomo possa vivere dentro di sé le stesse ambiguità della società che lo circonda e lo perseguita. La vitalità del cinema iraniano consiste proprio in questo: saper raccontare attraverso metafore coinvolgenti quanto la società sappia essere ipocrita. Un grande esempio di cinema, come se ne vedono pochi.

Daniela 18/04/22 23:58 - 12670 commenti

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Detenuto per debiti durante un permesso compie un atto secondo coscienza restituendo una borsa smarrita piena di monete d'oro, ma le buone azioni non restano impunite e così, dopo essere stato esaltato come eroe, le cose cominciano a mettersi di male in peggio... Rientrato in patria, Farhadi  dirige un coinvolgente thriller morale dal ritmo implacabile che presenta personaggi sfaccettati a partire dal protagonista che da un lato suscita la nostra comprensione e dall'altra irrita per l'ingenuità con cui si lascia manipolare fino al soprassalto di dignità nell'epilogo. Grande cinema.

Kinodrop 25/04/22 18:57 - 2956 commenti

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Rahim, non sappiamo se per troppa ingenuità o per un astuto calcolo, decide di restituire alla proprietaria una borsa smarrita, contenente monete d'oro che gli sarebbero potute servire per estinguere il debito per cui si trova in carcere. Il gesto però subirà tante riletture e diverse interpretazioni da svuotarne la valutazione morale, che Farhadi descrive nel suo rifrangersi negli aspetti soggettivi e oggettivi di una verità difficile a determinarsi per il moltiplicarsi di cause e concause, in un ginepraio avvelenato dai condizionamenti sociali e dai media. Grande prova di Jadidi.
MEMORABILE: Da carcerato a eroe mediatico; L'irriducibilità del creditore; Rahim destina il denaro raccolto, per la cauzione di un condannato a morte; Il figlio.

Bubobubo 3/06/22 23:56 - 1847 commenti

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Coscienza o calcolo opportunistico? Impossibile venire a capo dell'enigma Rahim (Jadidi) che, durante un weekend di permesso dal carcere, cerca di estinguere l'esoso debito stretto col cognato grazie al ricavato di una borsa piena di monete d'oro. Il successivo ripensamento e la restituzione del maltolto lo rendono una celebrità locale, ma chi nasce quadro non muore tondo... Dopo un capitolo interlocutorio, Farhadi torna al suo rigoroso cinema morale con una storia che, sebbene non avvincente come in passato, dimostra ancora una maestria unica nel disegno di personaggi complessi.
MEMORABILE: Furibondo litigio tra Rahim e Bahram (Tanabandeh).

Paulaster 17/06/22 10:01 - 4425 commenti

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Detenuto in permesso restituisce una borsa di monete d'oro. Farhadi dirige una sceneggiatura che dall'apparente semplicità emotiva si rivela un teatrino complesso di piccole bugie dai possibili effetti nefasti. Ben delineate le contraddizioni di un sistema in cui la parola ha ancora un peso fondamentale ma inizia ad essere scavalcata dal giudizio di internet, e sullo sfondo vigono ancora la pena di morte e il chador. In tale ambiente sociale stona l'ingenuità del protagonista, che in un paio di occasioni è inevitabile non subisca conseguenze dai suoi comportamenti.
MEMORABILE: La colletta coi soldi anche dai carcerati; La fidanzata che dà falsa testimonianza; Il video della rissa col debitore.

Giùan 4/07/22 17:01 - 4562 commenti

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Dopo l'inerte innesto "divistico" spagnolo, il cinema di Fahradi ritrova le fondamenta persiane e con esse quell'esoterica sospensione tra l'immanenza concreta delle umane cose e l'universalismo filosofico-morale che tiranneggia ogni anima. I meccanismi filmici tornano a farsi claustrofobicamente precisi, condotti - lo capiamo - verso un inesorabile capolinea fatalistico, eppure il percorso tiene viva la tensione cronachistica (la narrazione) e relazionale (i rapporti tra i personaggi) in un ansia etica quasi sadica. Indimenticabili l'afflizione di Jadidi e la balbuzie del piccolo.

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Anthonyvm 21/07/22 15:48 - 5700 commenti

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Si dice che l'onestà ripaga sempre, ma il film di Farhadi dimostra forse il contrario. Lo scoprirà a proprie spese il povero Rahim, che salutato come eroe dall'opinione pubblica dopo aver restituito alla sedicente proprietaria alcune monete d'oro trovate per strada, finisce per rovinarsi la reputazione in un devastante effetto domino di piccole bugie e mezze verità. La forza dell'opera risiede proprio nella fragilità del protagonista, retto e premuroso quanto mite e soggiogabile, che si guadagna l'empatia del pubblico. Difficile pensare "io avrei fatto diversamente". Ottimo Jadidi.
MEMORABILE: La storia della donna venuta a reclamare la borsa; Le ragioni del creditore; Il video della zuffa; La balbuzie del figlio per impietosire l'audience.

Galbo 23/03/23 12:21 - 12399 commenti

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Come quasi sempre gli accade, il regista Asghar Farhadi "costruisce" un meccanismo cinematografico perfetto, con un lavoro di scrittura magnifico che rappresenta al meglio il livello oppressivo della società iraniana. Il protagonista di Un eroe viene progressivamente schiacciato dalle sue azioni che partono da una nobile causa (un bel gesto che dovrebbe riabilitarlo) per ritorcerglisi contro. La tensione drammatica cresce progressivamente e il finale è amaro e commovente insieme. Ottima la prova dell'attore protagonista. Da non perdere.

Enzus79 2/10/23 22:37 - 2900 commenti

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Non tutte le buone azioni danno i frutti sperati. Lo capiremo vedendo quel che accade al protagonista di questo bel film iraniano (premiato a Cannes) diretto da Asghar Farhadi. Toccante, analizza in modo molto efficace come la ragionevolezza umana sia contorta, portando a un finale paradossalmente inaspettato. Un film che può essere letto anche come una sorta di parabola.
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