Davvero una sorpresa questo horror montanaro grondante sangue, follia e crudeltà
La storia non si discosta dai soliti motti "famiglia sciroccata che vive tra i boschi, in cerca di prede turistiche per i loro piani dementi e sanguinari" e dal filone torture
Ma quì, a fare la differenza, sono una location boschiva da sogno, le sfaccettature dei personaggi (su tutti Beth Broderick, invasata pazza religiosa dai sapori "miseryani"), una tensione che non lascia un attimo di respiro, crudeltà assortite, visioni grottesche di una religiosità che sconfina nella follia (l'altarino kitsh, le grottesche nozze, le visioni "mariane" del deforme Deacon), e su tutto i saviniani SFX splatter di Jason Collins, così ottantiani e succulenti, tra carni martoriate, dita amputate, mani inchiodate (il crudele incipit), teste spaccate a colpi d'accetta o fatte saltare a fucilate e, dulcis in fundo, una decapitazione stile Pamela Vhoorees.
Giglio (che non ha mai bazzicato il genere) si rivela abile narratore di angoscia e marciume, con tutte le carte in regola di un potenziale maestro del terrore (spesso, gli horror migliori, escono dalle mani di registi non avvezzi al (de)genere, come in questo caso)
Tempistiche quasi perfette (come, ad esempio, il capriolo preso in trappola e Randall che cade nella tagliola), una non poco larvata "presa in giro" delle manie religiose, della maternità (sia essa abortita o desiderata) e del matrimonio.
Tutta la parte finale del massacro (mix feroce tra
8MM e le battute slasher di un
Venerdì 13) non ha una sbavatura, così come le "punizioni" corporali che la coppia di tarati elargisce, con dovizia e devozione per i supplizi, ai fidanzatini (anche se Randall pare quai una specie di Terminator)
Monologhi deliranti su Giuda, nostro Signore e i peccati della carne, il mostruoso Deacon (con fattezze alla Jason) che non tiene a freno la sua libido verso Sheryl (di culto quando nella sua mente la vede come una specie di Madonna seduttrice), la collezione dei feti abortiti con tanto di nomi, e sul versante fetish un'annusata ai jeans di Sheryl da parte di un cacciatore infoiato "
Mmmm, odorano di pesca", nell'incontro poco simpatico tra la coppia e tre cacciatori/distillatori (che fà tanto
Deliverance)
La chiusa finale a sorpresa e forse il momento più debole (piuttosto inutile e gratuita), ma
Timber Falls è uno degli horror più ficcanti che ho visto quest'anno (e và a fare il paio con il molto fac simile
Rogue River)
Notevole, infine, il falcetto "argentiano" usato da Deacon alla bisogna...
Per gli amanti del (de)genere da non mancare.